Torna la rubrica più amata di lubrificanti alle sagre dei funghi: #PopularTalks con le sue interviste finanziarie di bassissimo livello. Oggi con l’autore di ben 2 dei corsi di finanza su udemy consigliati tempo addietro.
Incredibilmente c’è gente che vuole mettere in chiaro il suo nome, la sua attività e le sue conoscenze. Purtroppo non vogliono condividere i loro averi, ma ce ne facciamo una ragione.
Tra questi c’è Gianluca Pontoni uno che davvero conosce il mercato finanziario e non è uno scappato di casa come me. L’ho contattato e gli ho proposto un intervista.
Ed è stato così scellerato da accettare la mia offerta e ha insistito, persino, di fare un regalo a voi lettori. Un pazzo.
Ma vi parlerò del regalo alla fine dell’articolo, sennò vi fate i cazzi vostri.
Ehm… Scusa Gianluca ma li ho educati così bene che quando sentono “regalo” vanno subito in modalità autopilot. Senti, rompiamo il ghiaccio: parlami un po’ di te e raccontaci cosa fai!
Sono Gianluca Pontoni e, facendola molto breve, ho lavorato come consulente di strategia e business per società quotate, attualmente sono laureando in finance e aspirante Venture Capitalist (se non sapete cos’è, non preoccupatevi che ve lo spiego dopo).
Come ti è venuta l’idea di studiare nel settore economico e in particolare quello finance?
Tutto è nato mentre leggevo un libro in una spiaggia Australiana (e non scherzo).
Dovete sapere che mi sono diplomato in informatica ed elettronica, ma alla fine delle superiori non ero affatto certo del mio futuro. Diciamo che l’idea di diventare un ingegnere o un programmatore non mi emozionava troppo.
Così sono partito per un viaggio in Australia per aprirmi la mente e migliorare il mio inglese, e, mentre ero beato in un ostello sulla spiaggia, ho iniziato a leggere un libro che trattava temi finanziari. È stato quasi un caso.
In riassunto quello che avevo capito dopo svariate letture era questo: il vantaggio competitivo delle persone più benestanti (o ricconi, decidete voi come chiamarli) è che sono istruiti sulla gestione dei capitali.
A un certo punto di carriera non è più importante il lavoro che fai o il reddito che percepisci, ma saper dove mettere i propri soldi per farli fruttare. Era così nel 1500 per i ricchi mercanti di Venezia che investivano in obbligazioni, immobili e cercavano di prevedere quale fosse il bene con più mercato, ed è così anche per noi oggi.
Così, semplicemente incuriosito da questo mondo, ho deciso di studiare finanza all’università una volta tornato in Italia.
Che libro era?
Il primo libro, che mi ha aperto la strada ad altri più tecnici, è stato “Padre ricco, padre povero”.
Una buona lettura sotto alcuni punti di vista, un po’ meno per altri. L’importante però è che abbia fatto nascere in me curiosità.
Hai una particolare vocazione all’educazione per fare corsi di finanza oppure sei solo attaccato al denaro come tutti noi?
Da questo punto di vista sono un po’ “romantico”.
Il mio obiettivo è quello di contribuire ad una corretta evoluzione della società in cui viviamo.
Sono dell’idea che il veicolo in grado di portare maggiore evoluzione tecnologica, economica e sociale siano le startup, mentre la finanza è la benzina che permette alle startup di avere questo importante impatto.
Per questo motivo il mio sogno e obiettivo è quello di entrare in un fondo di Venture Capital, che per chi non li conoscesse sono quei fondi di investimento specializzati nei finanziamenti di startup.
Ma vorresti entrare in un Venture Capital internazionale oppure nel mercato italiano? Immagino la prima, ma come vedi il settore start up in Italia? C’è qualche realtà che segui o ti incuriosisce?
Entrambe le opzioni sono interessanti per motivi diversi.
Il sogno più grande è andare in un fondo in Silicon Valley, perchè quella è la Mecca per questo tipo di attività: ci sono le migliori startup, tanto know-how e un mucchio di capitali. Diciamo che è il posto più stimolante e quello in cui puoi imparare di più.
Dall’altro lato, mi piacerebbe anche lavorare in Italia per contribuire al miglioramento nel nostro ecosistema, ancora tanto sottosviluppato sotto questo punto di vista.
Ci sono alcuni incubatori e fondi nazionali che seguo con molto interesse, come Primo Ventures, LVentures, H-farm e Startup Geeks.
E invece l’idea di fare dei corsi di finanza su Udemy come ti è venuta? E’ un modo per generare extra guadagni, hai un interesse nell’insegnamento oppure hai una vocazione religiosa (come me) nell’insegnare a delle capre a sopravvivere?
È stata un esigenza.
Durante la laurea triennale avevo unito le conoscenza di finanza che stavo sviluppando a quelle di programmazione acquisite durante le superiori.
In parole povere avevo costruito dei programmi per automatizzare analisi finanziarie. Volendo fare la laurea magistrale fuori sede e non avendo molto cash, in modo creativo ho deciso di vendere per due spicci le competenze che avevo sviluppato sotto forma di corso nominato “Python per la Finanza”. Il risultato? Più di 4000 ore insegnate.
Poi gli studenti iscritti chiedevano approfondimenti su certe tematiche e allora ho deciso di crearne altri, su Excel applicato alla finanza e in generale di valutazione delle aziende.
Tutto molto interessante e fantastico ma passiamo alla domanda che tutti si aspettano ti faccia… Mont(y)maagno secondo te con i soldi che fa mette il tartufo d’Alba anche nella coca cola?
Vi devo dire un segreto, ma per favore non uccidetemi: a me Montemagno piace molto.
Quindi per me può mangiare tutto il tartufo d’Alba che vuole!
Sembravi una brava persona ma ho dovuto chiamare i rinforzi, spero non ti malmenino troppo. A parte le stronzate ti faccio una domanda che faccio a tutti: cos’è per te il denaro?
Vedo il denaro come strumento per due cose:
- Mezzo che mi permette di fare una vita serena
- Mezzo che mi permette di avere un impatto positivo, veicolandolo verso le realtà in cui credo di più
In particolare come lo gestisci? Hai conti correnti preferiti, broker, ha dei sistemi per tracciarlo e automatizzare le tue spese?
Da buon finance guy ho i miei investimenti.
Avendo la passione per le startup buona parte del mio portafoglio è sul quel settore (ma voi non fatelo che è uno fra i più rischiosi).
Per il resto ho un portafoglio di lungo termine diversificato fra azioni ed ETF. Come dice il detto “Better to go on vacation and let passive ETFs and lazy portfolios do their magic! ”. Se non avete mai sentito il detto è perché me lo sono inventato io adesso.
Ah sì, odio il trading.
Lo odio anche io ma voglio sentire il tuo perchè, vai!
Il trading è caratterizzato dalla vendita o acquisto di titoli nel brevissimo termine: in ore, minuti o secondi.
Questo genere di attività, se fatto con poche competenze, sia tecniche che psicologiche, non porta a investire ma a fare delle scommesse.
Non nego che ci sia anche chi lo sa fare bene, ma personalmente preferisco i cari vecchi investimenti a lungo termine che seguono altri tipi di logiche.
Hai parlato molto liberamente del modo in cui gestisci il denaro ma fai lo stesso tra amici o in famiglia? Non credi sia un argomento tabù in Italia?
Ho molto a cuore il tema dell’educazione finanziaria. Circa due terzi degli italiani non hanno le basi per capire i termini economico/finanziari usati dai telegiornali o utili nella vita di tutti i giorni.
Proprio per questo due anni fa ho avviato un progetto di divulgazione su Instagram insieme ad altri 8 ragazzi.
Il nostro scopo NON era quello di insegnare i concetti finanziari ma di dare gli strumenti alle persone per poter ragionare e formarsi un proprio pensiero. Una missione impossibile? Sì, talmente tanto impossibile che alla fine il progetto è stato chiuso. Ma è stata comunque una bellissima esperienza.
Come credi che si possa cambiare questo sistema? Da una parte credo sia un problema generazionale, da una parte effettivamente gli istituti di cui ti dovresti fidare non fanno i tuoi interessi… tu vedi cambiamenti alle porte oppure hai tecniche survival da consigliarci?
Sono convinto che per cambiare il trend si debba fare informazione di base alle scuole superiori.
Ovviamente non analisi di mercati finanziari, ma almeno insegnare cosa sia l’inflazione, il debito pubblico e i principali strumenti finanziari.
A dir la verità mi era venuto in mente un po’ di tempo fa di provare a fare delle conferenze a scuola su temi finance, chissà che prima o poi lo faccia davvero.
Un altro grande problema è il modo in cui si comunicano questi temi, generalmente sono testi scritti da tecnici per tecnici. Tra quelli meno noiosi tu stimi qualcuno in Italia? Ti prego di non citarmi perché non posso darti del denaro.
Come dici tu l’ecosistema in Italiano è un po’ vuoto, e dato che sicuramente conoscete già tutti quelli che parlano di temi finance, mi sento di consigliarvi qualcosa leggermente fuori dagli schemi.
C’è un blog che si chiama “siliconvalleydojo”, ed è creato da degli investitori italiani nella Silicon Valley (più precisamente hanno un fondo di Venture Capital).
È scritto in italiano ed è molto scorrevole, spiega come i fondi VC valutino i propri investimenti e quali siano le best practices per la raccolta fondi delle startup; cercano in un qualche modo di aiutare l’ecosistema italiano di startup ad evolversi, il che mi sembra un ottimo proposito.
In generale l’istruzione in Italia è egoriferita in tutto (scrivo per dimostrare di essere colto e uso paroloni) ma spiega ben poco realmente. Tu stai facendo molti corsi, ti sei trovato ad affrontare il problema di come farlo?
Ego-cosa? Ammetto di aver dovuto cercare il significato su google.
E’ un termine pomposo del liceo classico che usiamo a Roma nord per parlare praticamente di chiunque abbiamo vicino, ma vai pure
Ok…
Certo, uno dei problemi dell’istruzione italiana è l’assenza di applicazione dei concetti insegnati.
Proprio per questo nei corsi in cui insegno le funzioni finanziarie di Excel o le valutazioni di aziende, affianco sempre alla teoria degli esempi pratici e concreti, che facciano toccare con mano e capire meglio concetti inizialmente astratti.
E mo’ batto cassa! Mi hai detto che volevi fare un regalo ai lettori del blog. Incredibilmente lo hai fatto di tua volontà e senza che ti minacciassi con la cura ludovico (sappiamo con che video) quindi lascerò a te il piacere di presentarlo.
Per il terrore di ricevere la cura Ludovico ho deciso “spontaneamente” di dare accesso gratuito a 10 persone al mio ultimo corso!
Si chiama “Introduzione alla Finanza” e ha l’obiettivo di spiegare in modo pratico e veloce tutte le basi del mondo finanziario per un completo principiante: come funzionano i mercati finanziari, cosa sono le azioni e le obbligazioni, come funziona il book di negoziazione per comprare uno strumento finanziario, l’analisi dei Titoli di Stato e la struttura di Borsa Italiana.
Sono concetti che ho appreso da diversi corsi universitari e applicazioni personali, riassunti in 4 ore. Se fosse stato disponibile questo corso quando ero un completo principiante in Australia, mi sarebbe stato davvero molto d’aiuto.
I primi 10 che applicano il seguente Coupon nel carrello avranno accesso gratuito al corso: FINANZACAFONA
Grazie di cuore anche da parte dei lettori. Questo è uno dei corsi di finanza che si aggiunge al tuo ormai nutrito portfolio. Senti… che mi sono dimenticato? Vuoi aggiungere qualcosa prima dei doverosi saluti?
Voglio lanciare un messaggio: non pensate solo al rendimento negli investimenti.
Certo, è importante che ci sia sempre guadagno e sostenibilità finanziaria, ma non solo.
Chiedevi se ciò che state finanziando ha un impatto positivo, crea economia e lavoro, è ambientalmente sostenibile, ha rispetto per i lavoratori, trasmette buoni valori oppure se è solo un’attività crea soldi che se ne frega di tutto e tutti.
Grazie Gianluca per essere stato ospite di questa rubrica bislacca, per aver cercato i miei termini egoriferiti e per il regalo che hai fatto a tutti i lettori.
Se volete seguire altri corsi di Gianluca ce ne sono 2 sui 5 corsi di finanza su Udemy, se invece volete un essere tra i 10 fortunati a prendere l’introduzione alla finanza beh… buona fortuna!
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