Negli ultimi anni questo blog mi hanno spinto a leggere molti libri. Questo mi ha permesso di aumentare le mie conoscenze, di diventare (forse) una persona migliore e anche per fornirvi contenuti migliori.
Tra tutti uno mi è rimasto impresso lasciando un segno sulla pelle. Lo spendilo “La sottile arte di fare quello che cazzo ti pare“ di Mark Manson, indubbiamente il migliore libro di crescita personale.
Un piccolo capolavoro, un testo e un personaggio che vi conquisterà.
LA SOTTILE ARTE DI FARE QUELLO CHE CAZZO TI PARE DI MARK MANSON IN SINTESI
Il libro di Mark Manson è la sintesi della vita dell’autore. Un percorso tormentato di ansie personali, atteggiamenti distruttivi, relazioni tossiche e pensieri auto assolutori.
Una vita che Manson è riuscito strizzare in una sintesi di consigli concreti e in un libro da cui se ne ricava una serie di lezioni per vivere meglio la vita e affrontare le cose su una prospettiva diversa.
La sottile arte di fare quello che ti pare (il nome per i borghesi senza parolacce) è però particolare quanto l’autore: sfacciato, diretto e tagliente.
Nonostante sia nato ad Austin, Manson ha perfettamente interiorizzato la teoria dello sticazzi romano. Quel modo di fare tipicamente della mia città tra lo strafottente e il perculatorio.
Un modoche si ripercuote persino nelle scelte di vita: quando vuoi dare un taglio per l’eccessivo overthinking ti dici uno “sticazzi” per lanciarti e fare.
Il termine “fottersene” è onnipresente in questo capolavoro dei libri di crescita personale.
Lo è perché interiorizza la filosofia stessa dell’autore fatta di scelte, prove, di lanci, di rischi e di tentativi di cambiare in meglio la propria vita.
Aho io un trailer migliore del libro non ve lo so dare quindi passo alle 7 migliori lezioni che ne ricavano leggendolo.
LE 7 LEZIONI DI MARK MANSON DAL SUO LIBRO DI CRESCITA PERSONALE
1. ALLA FINE COMUNQUE MORIRAI
L’unica costante certezza nell’esistenza è che moriremo. Siamo degli essere finiti.
Se ti va bene farai una cosa importante capace di resistere al tempo, magari 100 anni, altrimenti la tua memoria e il tuo nome verrà perso in tre generazioni.
Pensaci, ricordi il nome o la data di nascita del tuo trisnonno?
Immagino di no.
Se nessuno si ricorderà di te perché hai vergogna nel provare certe cose?
2. SOLO TU PENSI COSI TANTO A TE STESSO
É strapieno di gente che si domanda cose tipo “Mi sono comportato nella giusta maniera?” , “Si nota la macchia sul vestito?”, che si controllano mille volete una verdurina tra i denti, che hanno paura di parlare per un difetto di pronuncia oppure se un tuo comportamento sia diventato motivo di discussione tra gli amici.
Agli altri non gliene fotte un cazzo di te.
Come tu non pensi minimamente ad ogni minuzia di chi ti è accanto lo stesso vale per gli altri. Viviamo in una società totalmente autoriferita e quindi a loro, di te, non gliene fotte niente.
Il problema vero è un altro. Tu speri di essere notato. Il tuo ego vuole essere visto perché associ l’essere notato all’essere importante. Tu speri commentino il tuo vestito o perché altrimenti credi di non esistere.
La soluzione è fottitene anche questo anticipa il problema del punto 3.
3. SE NON ACCETTERESTI UN CONSIGLIO DA UNA PERSONA, PERCHÉ TI PESA IL SUO GIUDIZIO?
L’ossessione nell’essere notato è ancora più assurda quando pensiamo che quelle persone ci fanno schifo.
Uno non solo si ansia e si stressa ma lo fa anche a causa del giudizio di qualcuno che considera insignificante.
Se quella persona ti desse un consiglio tu non lo accetteresti perché ti fa schifo, però ti fai corrodere la vita, non dormi la notte e quando la vedi provi a conquistarla in maniera patetica.
Ti rendi conto del corto circuito mentale?
4. TUTTO CIO CHE IMPARI VIENE DA DEGLI ERRORI
Da bambino hai imparato un sacco di lezioni importanti facendo degli errori.
Hai urlato ad un bullo ed finita abotte. Hai fatto un boccone troppo grosso ed hai rischiato di soffocare. Ti sei messo paura perché sei andato a nuotare con l’acqua troppo alta. Hai urlato a tua madre e lei ti ha fatto capire chi comanda. Hai tirato un telefono o l’ipad e l’hai rotto o ancora non hai fatto i compiti e ti sei preso un’umiliazione a scuola.
Tutte queste lezioni sono impresse nel tuo cervello. Se non sei un completo scemo hai imparato qualcosa e non avrai più ripetuto quell’errore.
Gli errori portano a miglioramenti.
Perché hai paura di provare cose nuove? Perché hai paura di cominciare un nuovo sport o di studiare qualcosa di cui non sai nulla?
Nella vita sei partito sempre da un punto in cui eri una pippa, perché oggi devi avere paura di rifarlo?
5. SE NON PUOI CONTROLLARLO FREGATENE
Esistono due modelli di variabili, endogene ed esogene:
Termine riferito alle variabili, che vengono dette endogene se sono spiegate da altre, appartenenti allo stesso modello e, specularmente, esogene, se non sono determinate all’interno del modello, bensì hanno un valore predeterminato dall’esterno.
Treccani
Astraendo i due concetti in termini filosofici le variabili endogene sono quelle scatenanti da noi. Quelle, forse, controllabili. Le esogene come il giudizio delle altre persone (o un meteo di merda) sono fattori esterni a noi su cui non abbiamo nessun potere.
Nei ragionamenti tanti si concentrano a risolvere problemi esogeni pur se non ne hanno alcun potere di controllo e spesso traslaciando quelle endogene su cui invece potrebbero fare qualcosa.
Quello che Mark Manson dice è di fottersene delle cose non controllabili.
Se non puoi controllare i pensieri e le azioni di qualcuno nei tuoi confronti, puoi modificare le tue reazioni in quelle delle loro critiche. Ad esempio, fottertene.
Purtroppo c’è un fascino malvagio nella negatività perchè questo ci rende importanti, come i protagonisti di una serie drama in cui però non siamo sempre le vittime.
A mio modo di vedere c’entra l’egocentrismo. Un male tipico della nostra epoca. Ci occupiamo dei fattori esterni a noi per la prosopopea di poter risolvere quelle cose e allo stesso non agiamo su di noi perchè ci sentiamo perfetti. Non vogliamo guardarci veramente e accettare le normali crepe della nostra natura.
6. PIÙ NON TI IMPORTA PIÙ AVRAI RISULTATI
Questo sembra veramente il consiglio di un deficiente ma cazzo quanto è vero.
Ti capita mai di perdere qualcosa e impegnarti nel trovarlo epperò non sta da nessuna parte? Poi di botto smetti di cercarlo e zak, stava sul tavolo in cucina.
Quante anime gemelle nella storia si sono incontrate perché tutti e due erano abbastanza maturi dall’avere una storia duratura e seria?
A naso credo il numero sia UN CAZZO DI NESSUNO.
Più cerchi qualcuno e più non lo trovi. Poi rinunci e SBAM ti ritrovi dentro una chiesa a sudare in un vestito di 3k in mezzo a parenti sconosciuti.
Lo stesso vale per gli esami all’università oppure per soddifazione lavorative.
Il concentrarci troppo su qualcosa, l’essere ossessionati, non migliora le cose. Le peggiora.
Meno dai peso ad una cosa più riesci a dare il meglio. E questo perché non hai la zavorra della tua ansia e puoi dare sfogo a tutte le tue capacità senza essere corroso da inutili debolezze della mente.
Boh poi sarò io ma è la storia della mia vita.
Questo video? Doechii nel 2020 ha perso il lavoro, se ne è fottuta e qualche settimana fa ha vinto il Grammy Awards per il miglior album rap.
7. IL 99% DI QUELLO CHE RIMPIANGERAI SARA CIÓ CHE NON HAI FATTO
Manson sostiene che il 99% delle volte, alla fine, ti pentirai solo delle cose che non hai fatto, di quello che non hai detto, di ciò che non hai sperimentato, delle parole che non hai detto.
Meglio provare a fare qualcosa.
Rischierai di non riuscirci o dimostrare di fare schifo… almeno saprai di averci provato.
CONCLUSIONI SUL MIGLIORE LIBRO DI CRESCITA PERSONALE
Queste sono solo 7 piccole lezioni della Sottile arte di fare quello che cazzo ti pare.
Ce ne sarebbero altre, ne dico solo un’altra perché la sento davvero attaccata alla mia esperienza di vita.
Nelle prime pagine del libro Mark Manson racconta del suo stile di vita sregolato e delle sue relazioni tossiche. Una china senza una fine di litigi, gelosie e autodistruzione.
Dopo la lunga narrazione delle sue esperienze chiude un capitolo con un concetto affilato come un rasoio. Non ricordo la frase precisa ma il senso è che quando ti abitui al peggio, pensi che quello sia il tuo mondo. Se accetti le cose brutte alla fine le rendi normali. Accetti la merda perché allora ti senti di meritare quella merda.
Perché forse sei una merda e quindi…. stacce!
Mi ha fatto scattare qualcosa. Ho cominciato a pensare che io in quella merda non ci volevo stare. Non volevo essere perfetto o bravo per qualcuno sentendomi infelice.
Volevo vivere la mia vita e non quella di altri anche a costo di essere solo.
Quella frase ha cambiato molto la mia prospettiva. Spero questo libro possa darvi lo stimolo per rendere la vostra vita migliore.
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