Non ho mai sopportato la pigrizia. Il “poi si vede” o “da lunedì comincio la dieta” o ancora “a settembre mi iscrivo in palestra” e ancora “dal prossimo anno mi faccio un fondo pensione”.

Insomma tutto ciò che ci porta a posticipare per noia o per mancanza di volontà mi sta fortemente sulle balle. Non ho mai capito cosa possa esserci di bello nel non far niente e sperare di passare una vita felice e spensierata con la convinzione che tutto andrà bene. Paziente, calmo, saggio si ma pigro, no grazie!

Boh magari un giorno cambierò idea ma fino a quel momento l’unica cosa di pigro che riterrò interessante sono i lazy portfolios!

COSA SONO I LAZY PORTFOLIOS?

I lazy portfolios sono dei portafogli di investimento standard, progettati con l’obiettivo di avere rendimenti costanti e bassa volatilità senza bisogno di stargli troppo dietro. Tipicamente la loro asset allocation include una combinazione di azioni, obbligazioni e altri asset per diversificare il rischio.

Investire in un portafoglio pigrio è una strategia per chi cerca un buon bilanciamento tempo/impegno. Esistono molti lazy portfolios, i più famosi sono questi:

  • Portafoglio 60/40
  • All Weather di Ray Dalio 
  • Golden Butterfly

Andiamo a vederli uno alla volta, magari trovate quello adatto a voi.

IL PORTAFOGLIO 60/40

Il portafoglio 60/40 è uno dei più semplici in quanto, come suggerisce il nome, è composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni

Lo troverete spesso nominato in quanto è il benchmark più famoso per confrontare l’andamento di altri portafogli.

Questa combinazione mira a bilanciare crescita e stabilità: la parte con il 60% di Azioni offre potenziale di crescita e rendimento nel lungo periodo. Il 40% di obbligazioni invece fornisce stabilità al portafoglio e riduce la volatilità complessiva

IL 60/40 IN SINTESI 

  • Asset Allocation: 60% azioni, 40% obbligazioni
  • Vantaggi: semplicità, facile da costruire e mantenere, bilancia rischio e rendimento con una semplice combinazione di asset, ha mostrato buoni rendimenti storici con una volatilità moderata e proprio per questo è spesso il benchmark per gli altri portafogli
  • Svantaggi: rendimento potenziale limitato in periodi di forte crescita economica. Rischio dei tassi di interesse nel caso cambi la politica fiscale della banca centrale (ad esempio con forti rialzi dei tassi)

10.000 euro investiti nel 2005 in un portafoglio 60/40 varrebbero oggi la bellezza di 34.159€ pari a un rendimento composto medio annuo del 6,59%, con un rapporto di Sharpe del 0.67 del 27,5% post dot-com bubble.

ALL WEATHER PORTFOLIO DI RAY DALIO

L’All Weather Portfolio creato da Ray Dalio (il fondatore e CEO di Bridgewater Associates), è progettato per essere resiliente in tutte le condizioni di mercato

Il nome stesso “per tutte le stagioni” lascia intendere che è composto da una combinazione di asset che reagiscono in modi diversi a vari scenari economici (crescita, inflazione, recessione) con l’ottica di rimanere stabile nel tempo e ridurre la volatilità a fronte di un rendimento leggermente minore rispetto ad altri portafogli.

Struttura porfafoglio pigro all weather
Nell’All Weather ogni Asset ha un ruolo a seconda delle 4 dimamiche dei mercati

ALL WEATHER PORTOFOLIO IN SINTESI 

  • Asset Allocation: 30% azioni, 40% obbligazioni a lungo termine, 15% obbligazioni a medio termine, 15% materie prime con una componente predominante in Oro (7.5%).
  • Vantaggi: Diversificazione Estesa in quanto include vari asset per proteggere contro diversi rischi economici ed progettato per minimizzare le perdite durante i periodi di turbolenza economica. Ha un’ottima protezione dall’Inflazione: Materie prime e oro offrono una copertura contro l’inflazione.
  • Svantaggi: L’All Weather è un portafoglio pigro alquanto complesso da costruire, molto più del portafoglio 60/40. Potrebbe comportare costi di transazione e di gestione più elevati

I nostri soliti 10k investiti in un PIC nel 2005 in All Weather di Dalio oggi, quasi 20 anni dopo, varrebbero 36.349€, pari ad 6,93% di rendimento composto, con uno sharpe del 0,64 e un massimo drawdown del 17%.

GOLDEN BUTTERFLY PORTFOLIO

Il Golden Butterfly Portfolio è un altro lazy portfolio che combina asset diversi per ottenere stabilità e crescita. 

Rispetto agli altri modelli è un po’ più complesso ed è quello con più componente di oro, il 20%, nel portafoglio. D’altronde è golden per un motivo.

Questo portafoglio è composto da cinque asset distinti che offrono un bilanciamento tra rendimento e protezione. 

GOLDEN BUTTERFLY IN SINTESI 

  • Asset Allocation: 20% azioni Big Cap, 20% azioni Small Cap, 20% obbligazioni a lungo termine, 20% obbligazioni a breve termine, 20% Oro.
  • Vantaggi: ampia diversificazione, Include un mix di azioni, obbligazioni e oro in modo da avere un certo equilibrio tra rendimento e stabilità. Offre un buon compromesso tra crescita e protezione.
  • Svantaggi: Complessità di Gestione, Richiede la gestione di più asset, che può essere più complicato rispetto a portafogli più semplici. L’oro se comprato in periodo sbagliato comporta una perdita netta sicura per decenni. Inoltre potrebbe necessitare di un ribilanciamento periodico per mantenere le proporzioni target. 

Sul golden butterfly invece vi dovete beccare degli esempi con un dataset più corto in quanto molti ETF idonei erano molto complicati da trovare fino a qualche anno fa. Considerando 10 anni di investimento la farfalla dorata ha avuto un rendimento del 6,38% e uno sharpe del 0,81 con un massimo drawdown del 10.8%.

COME SI COMPORTANO I LAZY PORTFOLIOS NEL TEMPO? 

Bella la teoria e le spiegazioni ma, alla fine della fiera, come si comportano questi portafogli pigri nella realtà? 

Questo schemino vi fa vedere il comportamento un confronto a livello di rendimenti dei tre lazy portfolio da ottobre 2012:

lazy portfolio confronto 60/40, golden butterfly e all weather

A livello di rendimenti il portafoglio 60/40 tende ad andare meglio in anni di forte crescita economica, mentre l’All Weather Portfolio mostra una maggiore resilienza durante anni di volatilità o stagnazione economica. Il Golden Butterfly Portfolio offre un equilibrio tra i due, con performance stabili e con meno volatilità.

La situazione però si ribalta se si è particolarmente attenti ai sali e scendi del mercato.

Golden ButterflyPortafoglio 60/40All Weather di Ray Dalio
Importo investito10.000 €10.000 €10.000 €
Valore patrimoniale netto20.475 €23.960 €18.895 €
Tasso di crescita annuale composto6.38%7.84%5.65%
Deviazione standard7.53%8.37%8.76%
Rapporto di Sharpe0.810.90.63

In questo caso il 60/40 ha storicamente una volatilità maggiore, il Golden Butterfly, anche grazie alla presenza di tante materie prime si posiziona nel mezzo mentre l’All Weather è sul podio.

Se siete degli investitori pigri probabilmente vi preoccuperete anche del drawdown, con questo termine si intende la massima perdita in periodi di shock.

Quello che si comporta meglio è sempre il portafoglio di Ray Dalio che è costruito proprio su questo scopo e sfrutta l’estesa diversificazione degli asset. Il Golden Butterfly offre un buon compromesso, mentre il 60/40 è all’ultimo sul podio.

CONCLUSIONE SU COME INVESTIRE CON I LAZY PORTFOLIOS

Scegliere tra un portafoglio 60/40, l’All Weather Portfolio o Golden Butterfly dipende dalle proprie preferenze dagli obiettivi finanziari. 

Un portafoglio 60/40 è il benchmark storico di riferimento per qualsiasi tipo di investimento con ricerche che hanno ricostruito la sua resilienza anche a 100 anni. Sul mercato esistono persino prodotti (i lifestrategy di Vanguard) che replicano esattamente questo tipo di investimento.

È una scelta eccellente per semplicità ed efficacia. D’altra parte, se si desidera una protezione maggiore contro vari scenari economici, si vuole rinunciare a un po’ di rendimento e si è disposti a gestire una maggiore complessità, l’All Weather può essere più adatto ma anche il Golden Butterfly si comporta egregiamente, un compromesso tra i due lazy portfolios sopra menzionati.

La decisione finale dovrebbe basarsi sulla propria tolleranza al rischio, sugli obiettivi di rendimento e sulla disponibilità a gestire la complessità del portafoglio. Entrambe le strategie, se applicate correttamente, possono portare a una gestione efficace del proprio patrimonio nel lungo periodo senza troppi sforzi.

In fondo non ci vuole molto, basta un minimo di sforzo e il gioco è fatto.

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Sull'autore

Domenico

Stagista Ricco

Sono un imprenditore digitale, investitore, appassionato di finanza, sport e American bbq! Scrivo su Finanza Cafona perché... si!

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