A molti ancora non è chiaro quanto sia importante comprendere la differenza fra PAC e PIC. Un “segreto” che può cambiare le sorte dei vostri rendimenti.

Ve lo dico subito, è un articolo veloce ma serve (ri)spiegare questo concetto con un esempio concreto.

FARE UNA MINCHIATA E SCOPRIRE UNA VERITÀ

Quando ho cominciato a investire nel novembre del 2020 l’ho fatto su un ETF azionario All World di soli paesi sviluppati. Mi ero preparato bene ma, quando ho cliccato il tasto compra mi son reso conto di aver sbagliato.

Invece di acquistare la versione ad accumulazione (SWDA) ho preso quella a distribuzione (IWRD) cioè quello che ogni trimestre paga i dividendi.

Per carità, ho comprato solo una quota e sette secondi dopo il primo acquisto ho corretto il tiro e da allora ho acquistato la versione giusta. Il disordine però non mi garba. Ho pensato più volte di vendere quella quota in modo da avere meno righe sui movimenti del broker invece alla fine l’ho tenuta: una sorta di amuleto per ricordarmi l’inizio del mio percorso da investitore.

Questo decisione ha comportato un’altra situazione particolare. IWRD è diventato un esempio di cosa succede facendo un PIC, l’investimento in una tantum in un’unica soluzione, mentre SWDA quello di un piano di accumulo (PAC) cioè a rate costanti e ricorrenti.

Dopo 4 anni la situazione è questa:

pac e pic differenza
È uno screenshoot direttamente dal mio conto titoli

Il rendimento del PIC IWRD doppia quello della versione con un PAC SWDA. E questo senza considerare che uno ha pagato dei dividendi costanti mentre l’altro li ha tenuti in cassetta e li ha reinvestiti nel fondo.

Il paragone è davvero imbarazzante.

Molti potranno credere che ho comprato in un periodo favorevole, che oggi siamo in una bolla finanziaria con titoli azionari troppo cari e un mercato destinato a cadere in un precipizio. Sono le stesse identiche frasi ripetute da analisti e giornali quando ho messo i primi soldi. Leggete questo articolo di Money o CNBC.

Ci sarà sempre un massimo guardandosi indietro.

LA CONCRETA DIFFERENZA FRA PAC E PIC

Questa curiosa scoperta mi ha fatto pensare molto. Forse troppo.

Mi son messo su Curvo e ho deciso di fare un esperimento: ho fatto un investimento di 20.000€ nello stesso periodo di 46 mesi (da novembre 2020 ad agosto 2024) sullo stesso ETF. L’unica variabile diversa tra i due test è il modello di investimento.

Questo è cosa succede facendo un PAC a rate mensili costanti di 434,78€

Il PAC con rate costanti aumenta il patrimonio da 20k a 25.552 € con un rendimento medio annuo composto del 6,75% e uno Sharpe 0,90 e con un massimo drawdown del 3,1%.

Vediamo lo stesso investimento fatto con un PIC (o Lump Sum).

Se vede no? Il PIC funziona meglio.

A fine periodo il capitale è di 32.216€ con un rendimento medio annuo composto del 13,56% al netto dei costi di gestione, uno Sharpe del 0,96 e con un massimo drawdown del 13,5%.

Il lump sum è più volatile e lo dimostra l’indice sharpe più alto e un maggiore drawdown in quanto la cifra non è mediata settimana per settimana.

A fronte di questo guardate che rendimento!

Questa differenza fra PAC e PIC si spiega solo con l’interesse composto il quale con un investimento in una sola tranche ha maggiori possibilità di sprigionare i suoi effetti.

CONCLUSIONI SULLA DIFFERENZA FRA PAC E PIC

Non spiego il funzionamento dei pic e dei pac perché ne ho già parlato in passato, questo micro articolo finisce qua.

L’analisi è chiaramente cialtronesca e riguarda un frame temporale cortissimo. Non ha alcuna validità scientifica ma se state cominciando a investire o avete un piccolo capitale tra le mani la lezione da trarre è che il PIC funziona (quasi) sempre meglio.

Dovete proprio avere una sfiga mostruosa nell’ingresso (ma col tempo i rendimenti rimangono ottimi!) e comunque alla fine recuperereste ugualmente. In ogni caso neppure il PAC è in grado di aiutarvi più di tanto ma sicuro non vi ripaga del mancato guadagno dei maggiori rendimenti.

Perché allora il piano di accumulo è così consigliato? Beh perché… pochi di noi nascono ricchi. Avere una piccolo capitale iniziale non è da tutti e quindi siamo “costretti” ad accumulare investimenti mese per mese.

Però insomma, se avete qualcosa da parte, sapete cosa fare!

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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