Chi è che ha cambiato la copertina originale sulla differenza tra PIC e PAC? ESCI FUORI!
Ora voglio sapere chi è il simpaticone che ha hackerato il blog e ha messo come immagine di copertina la bambina della pubblicità anni ’80, avanti fatevi sotto!
Ma dove sta il rispetto in chi cerca di decaprizzarvi ogni giorno?
Vabbè, finiamola di pensare a delle bambine tossicodipendenti che si fanno le pere e andiamo al core dell’articolo di oggi: il PIC e PAC non sono due personaggi dei cartoni animati ma sono due modalità di investimento ed è fondamentale conoscerle, pronti?

Basta co’ ste cazzo di infermiere e di siringhe!! E che cazzo!
COSA È IL PIC
PIC è l’acronimo di Piano di investimento capitale e consiste nell’investire, in un unica soluzione, tutto il proprio capitale (o grosse somme di denaro) in prodotti finanziari.
Il PIC è per chi ha a disposizione una grossa eredità, ha acquisito grande liquidità o ha grandi risorse di capitale o, semplicemente, cerca un modo per investire subito il denaro guadagnato nel corso della vita (ad esempio dopo la pensione).
A livello matematico il PIC, sul lungo periodo, rende meglio di qualsiasi altro strumento in quanto il capitale rimane investito più a lungo e quindi ha più tempo per generare interesse composto o accrescere il capitale.
Anche nei casi sfortunati, dove il mercato è in discesa, il PIC si comporta sostanzialmente con perdite simili al PAC o allo Smart Pac.
Il problema è l’aspetto psicologico in quanto investire una grossa cifra tutta e subito può dare più di qualche perplessità.
Nessuno di noi conosce il futuro non si può sapere il momento giusto in cui investire, bisogna accettare questi rischi collaterali. In ogni caso maggiore è il periodo di detenzione dei titoli maggiore è la possibilità di guadagno o almeno di andare in pareggio.
A meno che non abbiate investito nel mercato venezuelano o argentino, ovvio. Considerate anche che, investendo da subito grandi cifre, si verrà sempre remunerati con i dividendi rilasciati dall’azienda.
Questi dividendi poi potranno essere utilizzati per pagare le spese di tutti i giorni, pareggiare le perdite in borsa di una crisi economica o ancora potrebbero essere reinvestiti nel PIC.
COSA È IL PAC
PAC è acronimo di Piano di Accumulo Capitale, in questo caso il modello di investimento è differente: invece di investire in un’unica soluzione si investe periodicamente (ogni settimana o mese) per anni e anni.
In questo modo il rischio di comprare a un prezzo troppo alto e la media di acquisto si abbassa, rispetto al PIC però il rendimento e dividendi saranno più bassi in quanto il capitale si formerà col tempo e non darà i suoi frutti da subito.
Come detto per fare un PIC (o una serie di Pic) bisogna avere il culo parato e un capitale da parte. Il 95% di voi non lo ha quindi sarete “costretti” a utilizzare questo metodo. Non scoraggiatevi, ma abbiate le palle di essere costanti e rigorosi nel seguire quello modello d’investimento.
DIFFERENZA TRA PIC E PAC: SONO IN CONTRASTO?
Ricapitolando:
- PIC – Investimento di una grossa somma in un’unica soluzione. Bisogna accettare il rischio di crisi cicliche, il rendimento è migliore come l’interesse composto gli introiti da dividendi.
- PAC – Investimenti periodici e costanti per un medio e lungo periodo di tempo.
Ma allora PIC e PAC sono in totale contrasto! Aut Aut!
No perché i due modelli d’investimento sono assolutamente conciliabili.
Nessuno vi nega di usarli insieme.
Ad esempio potreste aver ricevuto una grossa eredità da giovani,
Potete quindi investire tutta la cifra in titoli azionari o ETF (seguendo quindi la strategia del piano d’investimento capitale) e comunque decidere di continuare a investire regolarmente seguendo un modello PAC.
Alla fine, come diceva Hegel, tra tesi e antitesi vince la sintesi.
CONCLUSIONI DIFFERENZA TRA PIC E PAC
Sta a voi scegliere quali tra PIC o PAC siano più adatti alle vostre esigenze, alla vostra liquidità e al vostro modo d’investire.
Ma in mezzo, come già detto esistono delle formule miste.
Parlo in particolare dello Smart Pac e del value averaging una sorta di piano di accumulo a cifre scostanti. È lo strumento che ho usato all’inizio della mia esperienza da investitore.
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Nel renderci partecipi degli affaracci tuoi, in un articolo hai detto di essere un utilizzatore di Directa. In merito a ciò, hai avuto modo di vedere/utilizzare i PAC, soprattuto quelli Automatici di Directa, i cui ETF sono messi a disposizione da Lyxor. Cosa ne pensi?
da taccagno (tu mi puoi capire) penso che a livello di commissioni sia molto meglio Directa di Fineco ad esempio; ma non mi sono mai avvicinato a Directa; ti è capitato di poter fare già qualche prova/valutazione a riguardo?
Ciao bello!
Si io sono assolutamente un sostenitore di Directa e tra la guida qui e su reddit mi dovrebbero fare cliente onorario (ma non mi cagano). Detto ciò Fineco lo conosco più di fama che di esperienza sul campo quindi posso dare un ipotesi di massima. Sicuramente è migliore nell’interfaccia grafica e servizi, anche perchè ha un conto corrente molto evoluto, ma i costi per l’investimento sono davvero troppo elevati. Anche considerando la funzione replay comunque si pagano quasi 3 euro ad eseguito, su directa lo stesso acquisto si spende 1,5€ fino a quasi 1000€. Sui prezzi quindi non c’è confronto, perlomeno sul mercato italiano. Secondo apri l’account e provalo, tanto è gratuito!
Per quanto riguarda la nuova funzione PAC di Directa è interessante ma gli etf proposti non sono il massimo (troppo settoriali o esposti su paesi troppo piccoli) anche se l’etf all world è più che degno pur se ha un ter poco più alto di un ishares. Per il momento metterei in standby questa opzione guardando come si evolve la fusione tra amundi e lyxor!
Alla fine il costo per eseguito di directa e talmente esiguo che è meglio scegliere un prodotto di cui ci si fida piuttosto che uno gratuito giusto per risparmiare qualche spiccio.