Un grande simbolo di maturità è imparare ad ammettere i propri errori.

Farlo è un comportamento da persone adulte e complete. Questo perché, in quanto esseri umani, siamo esseri fragili, vittime del nostro egocentrismo e di una serie di errori logici. Il problema è che riuscirci è molto difficile. Tanti continuano a vivere fino alla morte nella testarda impresa di non ammettere gli sbagli.

Nella finanza comportamentale esiste un termine per definire questo problema: Sunk Cost Fallacy.

Sunk Cost Fallacy: come accettare e ammettere i propri errori! - Finanza Cafona

COSA È IL SUNK COST FALLACY?

Traducibile in italiano con la terribile terminologia di “fallacia dei costi irrecuperabili” il Sunk Cost Fallacy è un errore logico e un bias comportamentale che ci porta a continuare un’azione o un progetto anche quando sarebbe più vantaggioso abbandonarlo.

Avendo già investito un sacco di risorse nel riuscire in quello scopo (denaro, tempo, speranze, sogni, etc) ci sentiamo obbligati a continuare imperterriti nel destinare altre energie fino a completare l’obiettivo.

Nella realtà questo comportamento è irrazionale: le risorse già investite non dovrebbero influenzare le nostre decisioni future in quanto la scelta dovrebbe basarsi solo sui benefici e sui costi attesi.

In ciccia, guardare il presente non il passato.

Sembra un concetto complesso ma capita continuamente nella vita di trovarci di fronte al sunk cost bias: nel lavoro, negli investimenti o nelle relazioni personali.

Qualche esempio?

  • Continuare ad investire su un titolo azionario in perdita invece di vendere e acquistare un prodotto finanziario più performante
  • Frequentare un gruppo di amici decennali nonostante si abbiano ormai visioni della vita differenti
  • Immettere energie in un progetto imprenditoriale che non ha mai garantito utili e non ne prevederà in futuro
  • Fare le cose sempre nella stessa maniera perchè “ho sempre fatto così”
  • Non cambiare percorso di studi perché siamo già al terzo anno
  • Continuare a stare in un relazione infelice perché abbiamo vissuto tante esperienze insieme

Diamo insomma maggiore importanza ai costi del passato piuttosto che prenderli per quello che sono: dei costi persi e irrecuperabili.

Vogliamo cercare di recuperare quella perdita quando questo, semplicemente, non è possibile. O magari ci potremmo anche riuscire ma a quale costo?

Facciamo un esempio coi sordi, ok?

Se invece di continuare ad investire in un titolo in perdita avessimo 
deciso di venderlo (o lasciarlo lì) e utilizzare il denaro per 
un cavallo diverso avremmo avuto un guadagno maggiore.

Invece no, per anni ci intestardiamo, aumentiamo il capitale investito nel prodotto in perdita e alla fine, se tutto va bene, siamo ad un bel pareggio.

In questi anni il nostro capitale è rimasto uguale. Non abbiamo avuto nessuno aumento dei nostri investimenti ma ehi (che culo!) abbiamo ripanato quella perdita e vediamo di nuovo il verde sul nostro broker!

Il sunk cost bias fa emergere tutta una serie di debolezze tipiche di noi esseri umani: la paura di ricominciare da zero, la difficoltà nell’ammettere i propri errori, la delusione di aver sbagliato o l’egocentrismo che ci porta a crederci infallibili.

Invece di prendere il toro per le corna e dire “ho fatto una cazzata, prendiamo questa esperienza e proviamo qualcosa di nuovo, di migliore” noi ficchiamo la testa sotto la sabbia e continuiamo imperterriti in una strada senza uscita.

Insomma a causa di questo bias non teniamo minimamente in conto le alternative. Strade e scelte spesso molto migliori di quelle attuali.

Famo che anche basta, no?

COME AMMETTERE I PROPRI ERRORI E ACCETTARE GLI ERRORI DEL PASSATO

Bello tutto, bella la lezioncina su come funziona il sunk cost fallacy, bella la moraletta sul presente, sul muovere il culo, bella la boiserie.

La realtà però è un po’ più difficile.

Il sunk cost bias vale per gli investimenti, per i risparmi, per le abitudini o per le relazioni interpersonali. È insomma una delle tante lezioni universali della finanza.

Nella vita di tutti i giorni però il conoscere il problema non porta per forza ad una azione per tentare di risolverlo per davvero. Fare è sempre diverso da pensare (o dire).

Parlo da ex fumatore, ok?

Chiunque si spippola qualche sigaretta è perfettamente consapevole di quanto faccia male la nicotina. Il passaggio successivo a questa accettazione della realtà sarebbe di triturare il pacchetto sotto un autoclave ma, in genere, si finisce in un balcone al freddo a fare boccate di fumo maledicendo la propria debolezza o lo stronzo che a 15 anni ci passo la prima zizza.

Pur sapendo i danni potenziali, quanto sia sbagliato fare qualcosa, quanto stiamo male o semplicemente quasi sono gli errori insiti nella nostra irrazionalità continuiamo a perseguire ostinatamente quella strada sbagliata.

Serve essere maturi, avere un po’ di coglioni e prendere coscienza del problema. Poi vabbè ci sono una serie di “condizioni minime” utili nel percorso.

1. INQUADRARE IL PROBLEMA

La prima cosa da fare, per me, è quello di inquadrare per bene qual è il problema concentrandosi su quello. Puntate il focus come un ricercatore è fisso sul microscopio.

Non fatevi distrarre da fonti esterne, da sentimenti o da quello che è successo nel passato. Il passato è passato, un costo irrecuperabile.

Recuperabile è invece il presente e il futuro.

Potete modifcarlo e formarlo sugli obiettivi che desiderate.

Sta roba fa una paura fottuta, lo so. La paura della mancanza di controllo è terribile ma il sapere di avere in mano il destino di se stessi (con il timore di essere in errore) è ancora peggio. Coraggio e fissate le priorità.

2. VALUTARE LE ALTERNATIVE E FIDARSI DELLA MATEMATICA

Ogni scelta esclude un’altra.

Se decidete di andare in palestra non potrete leggere 50 pagine di un libro, se andate al cinema scegliete di vedere quel film e non quell’altro, se investite in un obbligazione potreste aver perso l’occasione di acquisto dell’e azioni del nuovo unicorno con 4 palle e è un più mille milioni di ricavi in 5 anni.

Siamo sempre di fronte ad una scelta, costante.

Ragionare sulle alternative serve ed è strettamente legato al concetto di costo opportunità, ovvero il costo per il mancato sfruttamento di un’altra occasione.

Per scegliere correttamente è bene seguire questi principi cardine:

  • Ignorare totalmente tempo, energie, denaro e risorse già spese
  • Concentrarsi solo su quello che si deve spendere o ancora guadagnare
  • Ragionare sui ritorni attesi
  • Fidarsi della matematica, dei dati e dei conti

In particolare l’ultimo punto è importantissimo.

I latini dicevano “verba volant scripta manent”. Io questo concetto lo amplio anche ai conti in tasca: vedere graficamente dei numeri e ragionare su essi è significativamente diverso dal dirlo o pensarlo.

I calcoli su un foglio sono una fotografia della realtà. ‘Sti immagine è molto, molto, più impressionante di un qualsiasi pensiero nella mente quindi… buttate giù dei numeri!

I calcoli rivelano spesso verità asettiche a cui non avreste mai pensato. Smontano preconcetti e distruggono sogni. Vi assicuro che è meglio vedere distrutte le proprie credenze su un foglio excel prima di fare qualcosa che trovarsi a saggiare la sconfitta per gli anni persi dietro futili speranze.

Fate i conti, confrontate le alternative e scegliete quella migliore. Per voi.

3. CAMBIARE È BELLO

Che tu abbia 18 anni o 45 cambiare è bello, è utile, fa sentire vivo.

Il bello della vita è (anche) poter sbracare tutto e ricominciare, mettersi di nuovo alla prova, ricostruirsi e poter ripartire da zero. Si può sempre guadagnare del denaro in qualche modo ma non si può acquistare in un supermercato il tempo o la prestanza fisica (o la salute).

Perciò sfruttiamo quello che abbiamo, finchè almeno ci viene permesso dal caso.

Questo vuol dire scegliere strade per essere cercare la felicità, provare e fottersene del tempo dilapido dietro ad una scelta del passato che è, appunto, passato.

Ciò non vuol dire essere cinici o aridi. Non vuol dire fare gli opportunisti, evitare il rischio o mancare di rispetto e fedeltà nei confronti di altri.

Vuol dire constatare obiettivamente il fallimento di una strategia e affrontarne le conseguenze anche se queste sconvolgono la vita.

4. CERCA CHI TI DICE LA VERITÁ

Siamo tutti pervasi da un egocentrismo devastante e la nostra società non fa che darci in pasto informazioni per farci credere sia vero: i social ci danno i like, gli algoritmi notizie assertive per farci sembrare intelligenti e i rapporti interpersonali sono costruiti su quanto quella persona ti faccia sentire importante.

La realtà dice però un’altra cosa: i calci in culo fanno crescere di più.

Se trovi qualcuno capace di dirti la schietta verità hai trovato un unicorno con gli occhi verdi e la coda rosa maculata (Bleah)… TIETTELO STRETTO!

Quell’amico cinico e bastardo pronto a dirti la verità senza ferirti coccolalo.

Avere l’opinione qualcuno che ti dica amorevolmente come stanno le cose, fuori dai tuoi bias personali, è fondamentale per aprire gli occhi e guardare di nuovo la realtà per come è e non per come vorresti fosse.

CONCLUSIONI SUL SUNK COST FALLACY

Vi chiederete perché non ho fatto esempi pratici, perché sembri tutto un po’ evanescente e fuori dai concetti matematico/finanziari uno si attende da un blog di finanza personale.

Aho ma che volete? Tsk pure con le pretese E poi manco serve!

Il sunk cost fallacy è il cassico caso di un problema comportamentale universale.

Sembra riguardare solo le scelte finanziarie eppure è adatto per analizzare ogni tipo di scelta della nostra vita.

I sunk cost ci insegnano a renderci consapevoli dei nostri bias psicologici, ci spingono ad usare la logica e il buon senso per prendere le decisioni nonché a valutare le opzioni in campo in base alle aspettative del futuro e non a quelle passate.

Accettare questa nuova maturità è un percorso complicato in quanto dobbiamo costruire una solida base personale: ammettere i nostri errori e essere disponibili a cambiare idea.

Sembra una cazzata da santone ma un percorso di finanza personale nasce da un cambiamento. All’inizio sembra solo economico poi riguarda tutto il nostro modo di vedere e affrontare il mondo.

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Fonte immagine: Generato con intelligenza artificiale (Dall-E) il 10 gennaio 2024 alle ore 2:05 PM

Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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