La leva finanziaria è un argomento che scotta come un tizzone ardente tirato fuori dal Vulcano del Monte Fato.

In genere, infatti, questo termine è in mano a trader o fantomatici guru dalle discutibili capacità narrative. Insomma, è una di quelle paroline che fa sempre paura dire.

Invece di schivare i pericoli ritengo sia importante saperli riconoscere. Anche perché la leva finanziaria in molti di voi già la usano inconsapevolmente.

willis leva finanziaria

C’ho i lettori boomer, lo sapevo.

E visto che siete dei vecchi vi dico questo: sapete cosa è il secondo appartamento preso con il mutuo e con la garanzia della prima casa per aprire un AirBnB? Leva Finanziaria!

Cosa dire allora di quell’attività imprenditoriale import/export di ghiaccioli in Antartide che avete aperto con un finanziamento della banca e un prestito di famigliari? Leva finanziaria!

E di quella posizione corta aperta su un titolo nella borsa vietnamita tramite CFD che… a no, sto esagerando.

Comunque si, anche questo era una leva finanziaria.

Prima vi spiego le basi, vah!

LEVA FINANZIARIA SIGNIFICATO ED ESEMPIO

Il concetto della leva finanziaria (o leverage in inglese) è abbastanza semplice: consiste nel prendere dei soldi in prestito in modo da aumentare il profitto o per aumentare il potenziale ritorno sull’investimento del proprio capitale iniziale.

In generale quindi vuol dire migliorare la propria situazione pre-esistente.

Come principio in genere è associato alle attività imprenditoriali ma va d’accordo anche con le finanze personali e si può sintetizzare utilizzando questa formula:

FORMULA LEVA FINANZIARIA

Se il risultato della formula è pari a 1 non si hanno debiti in quanto ci si finanzia con il proprio capitale, se è tra 1 e 2 il capitale proprio è maggiore di quello preso in prestito quindi si è in una condizione di equilibrio, se è superiore a 2 i prestiti richiesti sono più del capitale personale. In questo caso avete letto troppe cacate di Kiyosaki.

Faccio un esempio di leva finanziaria concreto sennò qua famo notte.

Mettiamo che voi abbiate 1000€ e una voglia incredibile di moltiplicare questo capitale iniziale. Già qui l’esempio mi sembra fantascientifico, ma vabbè.

Per farlo dovreste utilizzare una leva finanziaria, diciamo di 10:1. È parecchio ma è quello che fanno in tanti sui broker di CFD con turbo e ultra-minchiate simili.

Una leva x10 vuol dire che è come se maneggiassimo 10.000€, quindi 9000€ sono in prestito. Se tutto va per il verso giusto e l’investimento cresce del 30%, guadagniamo la bellezza di 13.000€: 9k li restituiamo per il prestito della leva finanziaria (più gli interessi) e il resto, circa 3k, ce li godiamo.

Occhio però, lo stesso vale al contrario.

Nel caso il titolo avesse una perdita del 30% sui nostri 10k a leva la perdita sarebbe di 3000€… ma noi in realtà avevamo solo 1000€ da parte!

Oltre a restituire i costi del prestito ci ritroveremmo anche a pagare questi bei soldini extra, cazzi veri.

Inutile dire come sia molto più probabile fare delle perdite piuttosto che fare dei guadagni, lo dicono anche i bugiardini dei broker:

Leva finanziaria cfd etoro

COSA C’ENTRA LA LEVA FINANZIARIA CON LA FINANZA PERSONALE

La leva finanziaria è un concetto molto importante per le attività imprenditoriali o l’analisi delle aziende in quanto il ricorso al credito è una parte essenziale per la crescita dell’attività. Davvero, stiamo parlando delle basi dell’economia.

Questo concetto viene poco considerato quando si parla di finanza personale in quanto non siamo un’azienda con un fatturato o dei ricavi (insomma…) e le nostre esigenze e scelte sono diverse da quelle di un’attività imprenditoriale.

Anche se molti di voi potranno considerare ardito questo paragrafo in realtà la leva finanziaria è continuamente presente nella realtà di noi risparmiatori: il mutuo della casa, il ricorso al prestito al consumo con la carta di credito o la richiesta di finanziamenti per l’auto nonché lo stesso utilizzo di Klarna. Per non parlare dei fessi con il trading a leva.

Anche noi allora dovremmo fare attenzione al concetto di leva, tanto quanto lo fanno le aziende.

ESEMPI DI LEVA FINANZIARIA PER UN RISPARMIATORE

Prima di cominciare a leggere i vari paragrafi ficcatevi bene in testa questo concetto.

Il prestito, cioè la leva, viene richiesto ottenere una crescita della società. In termini aziendali quella crescita è composta da numeri e si vede attraverso i bilanci.

Questo principio vale anche quando applichiamo la leva alle spese individuali ma, secondo me, la grande differenza è che l’apprezzamento può essere sia monetario sia… intangibile o personale.

Proprio per questo negli esempi ficcherò dentro quello che in gergo viene definito  credito a consumo .

LEVA NEL MERCATO IMMOBILIARE

L’esempio più lampante del concetto appena espresso è l’acquisto di un immobile tramite il mutuo, la leva più utilizzata dagli italiani.

Comprare casa è fatto al 99% delle volte attraverso un prestito in quanto pochissimi potrebbero comprare cash un appartamento.

La leva (il mutuo) vale sia che si compri un immobile da mettere a rendita sia per ottenere una veloce plusvalenza o

per la prima casa.

Quest’ultima non è una speculazione né un investimento, è un luogo dove vivete. Al massimo potete fare dei ragionamenti di convenienza per “risparmiare sull’affitto” o per capitalizzare le vostre entrate ma, per la maggior parte delle persone, quest’acquisto è una scelta emotiva e riguarda la sensazione il desiderio di stabilità.

Questo concetto “la stabilità” non è quantificabile matematicamente e non lo potete inserire in un bilancio personale. Eppure, è un netto miglioramento della nostra posizione preesistente.

INVESTIRE CON LA LEVA

Se state investendo a leva mi sa tanto che non avete proprio capito un cazzo di cosa vuol dire investire e state semplicemente speculando, facendo trading o pensando di giocare alle macchinette della slot machine.

In Italia i casi di questo tipo sono limitati ad alcuni ETF, alla possibilità di aprire posizioni short o long, ai CFD di merda già menzionati. Evitate tutte queste opzioni perché siete delle schiappe maledette e vi ho già spiegato quanti rischi correte.

A dispetto di altri paesi, inoltre, in Italia non potete chiedere un prestito ad una finanziaria (tipo Findomestic) per investire quei soldi in borsa.

Credo sia proprio illegale e spesso è specificato nei contratti.

CARTE DI CREDITO, KLARNA E SPESE A CONSUMO

Ok, ok, ok! Non urlate.

Sembra stia raschiando il fondo del barile ma se avete seguito il ragionamento del mercato immobiliare sarete arrivati alla stessa conclusione: se un acquisto mi fa stare meglio allora utilizzare una carta di credito o Klarna è una leva finanziaria!

Si lo è, hai ragione. Peccato sia una scelta stupida almeno quanto usare per fare trading con una lexa x20.

Non tutti gli acquisti comportano un miglioramento e questo concetto può valere se fate un upgrade di qualche strumento: ad esempio comprate un pc nuovo per essere più performanti a lavoro.

Insomma vale in pochissime occasioni.

PRESTITO PER ISTRUZIONE

Grazie a dio il nostro sistema pubblico non comporta spese immense per l’istruzione, anche di grado avanzato. Certo chi studia fuori sede ha i costi vivi dell’affitto ma insomma niente di paragonabile al sistema americano.

Però potreste voler far studiare i figli a delle scuole private oppure fare master e corsi di specializzazioni avanzati. Anche quà stiamo usando la leva: chiediamo un prestito (magari con i Taeg decenti di YOUNITED), miglioriamo le nostre competenze e con questa istruzione superiore otteniamo un vantaggio competitivo per guadagnare più denaro.

Ci sarebbero altri mille casi in cui la leva finanziaria viene usata da un normale individuo però a questo punto vi sarà sorto un dubbio e che ha le sue radici nella preistoria della finanza personale: quale debito è giusto fare?

IL DILEMMA: DEBITO BUONO E DEBITO CATTIVO

Se avete letto un po’ di libri di finanza personale o visto qualche video di finfluencer avrete già sentito nominare il concetto di debito buono e debito cattivo qualche MIGLIAIA di volte.

È un concetto di cui ha parlato spesso quel fesso di Kiyosaki. E lo ha fatto utilizzando l’unico concetto decente da quella bomba mefitica che è il suo best seller Padre Ricco Padre Povero: la valutazione tramite attivi e passivi.

Gli attivi (debito buono) sono quelli che portano un flusso di cassa, i passivi (debito cattivo) sono quelli che procurano un’erosione del flusso di cassa. Un attivo è quindi un appartamento messo a reddito, un passivo è l’acquisto di una nuova automobile a causa del deprezzamento del mezzo e dei costi di gestione.

I debiti buoni sono generalmente associati a investimenti che potrebbero generare valore o un reddito nel tempo, mentre quelli debiti cattivi sono spesso legati a spese non essenziali o che non portano a un aumento del patrimonio. 

In questo schematismo si è quindi soliti far confluire intere categorie di spese dentro debito buono o debito cattivo. Ho chiesto a ChatGpt di fare qualche esempio prendendo spunto dalla narrativa più comune sul tema, ecco cosa ha risposto:

La divisione di attivi e passivi non è male ed è forse la migliore idea avuta in vita da Kiyosaki eppure rimane una cazzata generica.

Comprare una macchina per andare a lavoro può essere corretto se acquistate un utilitaria a gpl non se comprate una petroliera di 6 metri.

Pagare un surplus per un’università privata è un ragionamento corretto sia per accedere a lavori più redditizi sia per il solo miglioramento culturale fine a se stesso. L’acquisto di un immobile può essere un buon investimento anche se l’appartamento non si rivaluta soprattutto se l’alternativa è non fare altro tipo di investimento.

Cosa c’è di male nel fare una volta ogni tanto dello shopping? Nulla. Se spendete qualche centone con la carta di credito dopo un anno di culo così c’è di male?

Tutto è relativo e lo è anche il concetto di debito buono o cattivo.

Più che altro si dovrebbe parlare di debito intelligente o incosciente.

Il primo è fatto consapevolmente. Si tratta di una spesa ragionata, ponderata e valutata correttamente al netto di pro e contro. La scelta incosciente invece è una spesa fatta di puro istinto senza valutarne l’impatto nel lungo periodo. In questo caso siamo semplici vittime passive degli eventi.

CONCLUSONI SULLA LEVA FINANZIARIA

Mio fratello quando è seriamente deciso a farmi rodere il culo tira sempre fuori questa considerazione:

Ti ci vedo proprio insegnante di storia o filosofia con una giacca di Tweed e quella faccia da stronzo che ti ritrovi.

Ora la mia faccia non la conoscete e vi assicuro che un blazer spinato mi starebbe bene però avete notato quanto mi stia incentrando sul lato della conoscenza e della psicologia della finanza personale.

Lo so che sembra la classica frase da chi ha fatto il classico (ciao!) però questi aspetti sono importanti quanto la matematica. Non siamo la riga di codice di un software siano esseri umani. Al netto della nostra cultura o della nostra presunta razionalità quando non conosciamo qualcosa o dobbiamo prendere una decisione tendiamo a farlo nella stessa maniera: a cazzo.

L’unico modo per trovare un freno è quello di conoscere il problema, usare l’intelletto, e trovare delle difficili soluzioni personali piuttosto che facili regole dogmatiche.

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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