Uno dei temi maggioritari di questo paese di vecchi o aspiranti vecchi è quello delle pensioni.
Siamo devastati da news finanziarie sul tema, da aggiornamenti della legislazione e dalle ciarlare continuo eppure scommetto che pochissimi di voi sanno come funzionano davvero le pensioni.
Avendo fatto scienze politiche, e già scritto un terribile articolo sulla pensione complementare, è arrivato il momento spiegarvi in poche parole come funzionano le pensioni, a che servano e come funziona il sistema pensionistico italico.
Chiaramente il tutto verrà fatto con rifermenti storici e spiegazioni pedanti.
COSA É LA PENSIONE
La pensione è una sorta di stipendio mensile che lo stato versa ai membri più fragili o anziani della comunità. Anche se consideriamo la pensione solo come quella data ai nonni ne esistono di diversi tipi:
- Vecchiaia
- Anzianità
- Invalidità
- Reversibilità
- Guerra
Una sorta di pensione esiste già dall’epoca dell’impero romano in quanto veniva assegnata ai legionari a fine carriera o ai parenti dei soldati caduti.
Questo era più un premio per i membri meritevoli della società. Il sistema previdenziale, come lo conosciamo adesso, nasce solo sulla fine del 1800 grazie al politico tedesco Otto Von Bismark e riguarda tutti i cittadini di un determinato paese.
Nonostante alcuni vostri amici fascistelli dicano che le pensioni in Italia le abbia istituite pelatone in realtà la prima legge sulle pensioni in Italia è del 1898 con la nascita della “Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai”.
Questa cassa riguardava un numero ristretto di lavoratori, ma fu lentamente allargata a varie categorie nel corso della prima parte del ‘900.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico moderno dobbiamo invece aspettare il 1969. Anno che decreta la nascita della pensione sociale.
PERCHÉ SERVE LA PENSIONE?
La pensione è semplicemente un atto di civiltà di qualsiasi società democratica e liberale.
Nelle società antiche i membri anziani o fragili avevano poche scelte:
- Morire
- Essere a carico di parenti più giovani
- Fare una misera vita fino alla morte
Visto che la nostra società si è evoluta e ritiene ogni vita degna di essere vissuta indipendentemente da età, religione, abitudini e condizioni fisiche la pensione è un diritto sacrosanto di ogni cittadino.
Qualsiasi uso egoistico di questo diritto non rende meno valida l’istituzione delle pensione.
QUALI SONO I SISTEMI PENSIONISTICI
Un modo per classificare i sistemi pensionistici è quello di seguire il modello della Banca Mondiale del 1994, “Adverting the Old Age Crisis”.
Questa analisi divide i vari sistemi pensionistici secondo dei “pilastri”, dal modello totalmente pubblico a quello totalmente privato:
- Pilastro 0 – Una pensione base finanziata dallo stato con il gettito fiscale
- Pilastro 1 – Anche detto “pubblico obbligatorio”. Un sistema finanziato con il gettito fiscale e con le riserve finanziarie dello stato
- Pilastro 2 – Obbligatorio su base corporativa o individuale con patrimonio di previdenza
- Pilastro 3 – Volontario su base corporativa o individuale con patrimonio di previdenza
- Pilastro 4 – Volontario e fuori dai sistemi pensionistici con accesso ad una varietà di strumenti finanziari e non finanziari
Se siete un po’ svegli avrete capito come funziona quello italiano.
IL SISTEMA PENSIONISTICO PRIMA DEL 1995
La pensione sociale è stata istituita nel 1969 per tutti i cittadini italiani.
Il sistema maggioritario di calcolo fino alla riforma Dini è stato quello retributivo.
Con questo sistema se non avevi versato contributi ti spettava una pensione di base (più ricca di quella attuale), per chi invece era “regolare” il corrispettivo della pensione mensile era calcolato per essere in linea con gli ultimi stipendi incassati.
Una consuetudine tipica di quel tempo spiega perché avete tanti vicini di casa colonnelli o dirigenti quadro.
Qualche anno prima della pensione scattava una promozione last minute.
Questo scatto di carriera non era dovuto alle capacità lavorative della persona, ma per permettergli una pensione migliore. Visto che il sistema contributivo calcola l’ammontare della pensione sugli stipendi degli ultimi anni lavorativa eccola là il perché della promozione.
Si trattava di un patto non scritto che, oggi, paghiamo tutti con i nostri soldi.
A questo si aggiunge che, ma non so dove l’ho letto, il dipendente pubblico o quello di azienda aveva contributi versati pari a solo 3 anni di pensione.
Uno dei miei nonni (ne ho parlato in PuntiDiVita) si è fatto 33 anni di pensione. Immaginate il danno sull’erario.
Sembra assurdo guardandolo col senno di poi ma il sistema funzionava perfettamente.
E funzionava perché esistevano due condizioni:
- Un gran numero di giovani lavoratori
- Pochi anziani
IL SISTEMA CONTRIBUTIVO DOPO IL 1995
Ma il mondo cambia, spesso in meglio.
L’età media italiana si è alzata nettamente nel corso del dopoguerra e con essa la speranza di vita media. Questo vuol dire più vecchi in circolazione.
INPS è chiaramente molto contenta di farvi godere i nonni a lungo ma lo è molto meno quando deve fare i conti.
Preso atto di questo cambiamento della società (e di una terribile crisi economica) il governo tecnico di Amato e poi di Dini riformarono completamente la contribuzione pensionistica.
Chi aveva già contributi (almeno 18 anni) col modello retributivo godeva di questo sistema alla pensione, chi era nel mezzo usufruiva di un modello misto, chi invece cominciava a lavorare dal 1995 sarebbe passato al modello di calcolo contributivo.
Il metodo contributivo, quello di noi poveri millennial, è calcolato sui contributi maturati e versati nell’intera vita e rivalutati secondo un tasso calcolato dall’Istat e che segue l’andamento del Pil italiano.
Per conoscere l’importo esatto della vostra pensione futura basta andare sul sito dell’INPS creato ad hoc. Consiglio di farlo con accanto una buona bottiglia di Whiskey.
COME É LA SITUAZIONE ATTUALE
Se non siete diventati alcolizzati dopo aver visto la vostra pensione futura avrete intuito che la situazione è alquanto difficile.
A livello di fiscalità statale la situazione del sistema pensionistico è stabile, al netto delle continue contribuzioni extra dello stato e delle continue riforme.
I veri problemi arriveranno quando i nostri genitori (i baby boomers) andranno in pensione. Questo perché rappresentano la gran parte della popolazione italiana. Non sarebbe un problema se ci fossero giovani lavoratori ma quest’ultimi sono pochi e soprattutto scappano in altri paesi.
Per farvi deprimere un altro po’ (tanto siete ormai vaccinati) andando sul sito dell’agenzia delle entrate potrete vedere cosa finanziate con le tasse che pagate:
I vostri soldi finiscono, già ora, principalmente nel sostegno della previdenza sociale.
Nota: La fetta “altro” non la considerate in quanto tiene in conto tutta una serie di piccole spese che non avevo la pazienza da inserire nel grafico.
IL FONDO PENSIONE INTEGRATIVO O COMPLEMENTARE
Insomma fino ad ora ho spiegato come funzionano le pensioni italiane e i gravi problemi che dovrà affrontare la penisola per pagare quelle future.
Quello che chiaramente emerge è che il nostro sistema non sarà più pubblico, o totalmente pubblico, ma si evolverà col tempo in un sistema semi privato (i pilastri 2 e 3).
Questo fenomeno é evidente studiando il fondo pensione integrativo (o complementare).
Attraverso questo sistema si può decidere autonomamente di accedere ad un fondo esterno. Oltre a versare i vostri contributi nel marasma della previdenza pubblica potete versa delle cifre extra e ricorrenti in un fondo integrativo.
Fondo che, come dice il nome, integrerà mensilmente la vostra pensione pubblica.
Questo sistema garantisce tutta una serie di agevolazioni fiscali:
- Deducibilità dei versamenti fino al 34% ogni anno
- Tassazione agevolata al riscatto (fino al 9%)
- Indicizzazione all’inflazione per una parte dei versamenti
- Maggiore rendimento rispetto alla parte gestita da Inps
Esistono tanti fondi indipendenti a cui si può accedere tra cui:
Ho già affrontato malamente in passato il tema della previdenza complementare: mi riprometto di sistemare l’articolo già scritto qualche anno fa.
CONCLUSIONE SU COME FUNZIONANO LE PENSIONI
Vi assicuro che mi sono impegnato al massimo nel trattare questo tema cercando di essere il più serio e professionale possibile.
Essendo un coglione però avrò commesso tanti errori. Se notate informazioni imprecise su come funzionano le pensioni vi prego di scrivermi nei commenti.
D’altronde però è doveroso affrontare questa immane rottura di cazzo delle pensioni anche perché nei 7 punti della finanza personale l’ho tracciato come uno dei temi fondamentali.
Spero apprezziate lo sforzo.
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