Leggendo il bellissimo libro di Ramit Sethi I will teach how to be rich (da poco tradotto in taliano) mi ha incuriosito il passaggio in cui nomina la regola dell’85%. Per Ramit non è necessario dare sempre il massimo per godere dei benefici di qualcosa, basta spesso fare poco meno.
Ho sempre avuto diversi dubbi su chi ritene necesario dare sempre il 100%: una soluzione produttivamente poco efficiente e più che altri legata ad una necessità psicologica di avere il controllo assoluto degli eventi.
Infatti, piccolo spoiler, non controlliamo nulla dell’esistenza.
Spesso non siamo in grado di gestire neppure i nostri istinti quindi le cose vanno fatte a…
Noooo!
Le cose andrebberò fatte seguendo la massima efficienza e ottimizzando il rapporto tra energie, tempo e desideri. E sulla scelta del migliore trade off per le nostre esigenze.
È un equilibrio complicato a cui può rispondere (forse) la regola dell’85%.
COS’È LA REGOLA DELL’85%?
Il principio della 85% rule (in in inglese la chiamano in mille modi) è quello di non arrivare mai a dare il massimo ma fermarsi un pochetto prima.
Bisogna cercare un equilibrio, che sia personale oppure di un gruppo di lavoro, spingendosi fino all’85% delle proprie possibilità. Bisogna quindi fermarsi poco prima dell’esaurimento mentale o di terminare le energie. Spingere al massimo per settimane o mesi infatti ha più effetti deleteri che positivi:
- Burnout
- Stress
- Calo dell’attenzione
- Peggiori prestazioni
Faccio un esempio automobilistico per farmi capire. Immaginate una piccola utilitaria dal motore compatto e con una velocità massima di circa 150 km/h.
Dare il 100% vuol dire andare sempre con i giri motore sul rosso pigiando il piede come forsennati sull’acceleratore, stando sempre vicini al limite dei 150 km/h.
Utilizzando questo metodo è probabile che la vita media del motore diminuisca in quanto si surriscalderà più facilmente (stress e ansia) e si fonderà (burnout mentale).
Andare sempre a questa velocità poi non è possibile per fattori esterni a noi come impedimenti del percorso, traffico o strade sconnesse. Continuando ad andare al massimo si rischia di consumare il mezzo più velocemente nonché di aumentare le probabilità di fare un incidente, evento tipico di chi ha uno stile di guida nevrotico.
In risposta a tutto sto bordello la regola dell’85% dice una cosa semplice: vai al massimo a 130 km/h.
Raggiungerai lo stesso obiettivo (arrivare ad un punto B) ma senza i problemi insiti nell’andare sempre a palla: il motore sarà meno stressato, non si surriscalderà e non si fonderà. La velocità costante ti darà inoltre più controllo sul mezzo evitando incidenti.
Sento una domandina che si fa largo dentro di voi
Però se vai più veloce arrivi prima no? Dando il 100% i risultati saranno migliori!
E beh, cor cazzo. Prima non è detto che andando sparato ci arrivi all’obiettivo in secundis la regola dell’85% nasce osservando lo speciale stile di corsa di Carl Lewis, vincitore di 10 medaglie olimpiche.
Nonostante fosse sempre il primo classificato ad inizio gara era sempre l’atleta più lento
Lewis vinceva grazie alla costanza, dando sempre l’85% delle proprie energie durante tutto lo sprint. Gli avversari invece partivano a palla e correvano al 100% nella prima metà ma non erano in grado di mantenere costante quel livello di stress. Piano piano la loro prestazione crollava a causa della mancanza di energie e dello stress fisico e mentale a cui sono sottoposti gli atleti professionisti..
Il velocista americano allora, bello sereno, li superava in curva mostrandogli il culo e arricchendo la sua collezione di medaglie olimpiche.
COME SI APPLICA LA REGOLA DELL’85% ALLA FINANZA PERSONALE?
Ok però che c’entra tutto questo con la finanza personale e la gestione del denaro?
Beh diciamo che questo è il core del paragrafo con cui ho iniziato l’articolo. In realtà a Ramit della storia di Carl Lewis, del risparmio delle energie o dei mille utilizzi fatti della regola dell’85% gliene fotte poco.
Tant’é che manco la chiama “rule” quanto 85% solution.
Il suo interesse sul tema è dovuto più al concetto di ottimo paretiano, ve lo rinfresco:
Si ha ottimo paretiano (o efficienza allocativa) quando non è possibile alcuna riorganizzazione della produzione che migliori le condizioni di almeno una persona senza diminuire quelle degli altri. Nessuna persona può migliorare la propria condizione senza che qualcun altro peggiori la sua. Questa situazione si verifica con molteplici possibili allocazioni delle risorse ma è comunemente nota come “legge dell’80/20” o principio di Pareto.
L’economista italiano constatò come la “maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause” è che la distribuzione era sempre molto vicina ad un rapporto 80/20.
Ad esempio il 20% dei più ricchi posseda l'80% della ricchezza o che l'80% dei costi è causato solo dal 20% delle categorie di spesa.
Ramit ha rielaborato il principio di Pareto alla regola dell’85% trovando una valida sintesi in modo da semplificare l’approccio alla finanza personale.
Basta l’85% dello sforzo, della conoscenza e dell’impegno per ottenere risultati superiori alla media mondiale e con un comportamento assimilabile a quelli migliori.
A questo concetto si unisce anche una di quelle leggi della nonna da incorniciare in un quadretto da appendere in bagno accanto allo specchio:
85 è meglio di 0
La nostra natura tende a nascondere la pigrizia sotto il manto della perfezione o del raggiungimento dell’eccellenza.
Ci illudiamo di poterla raggiungere e costruiamo per mesi o anni una strategia inattaccabile. Nel fare questo però non agiamo mai e nel frattempo il nostro modello invecchia, i dubbi crescono e… esatto non facciamo un cazzo.
Il punto però è che nella finanza personale, come nella vita, chi non agisce è fottuto.
È quindi meglio cominciare, pur se a fronte di risultati modesti piuttosto che stare fermi al palo alla ricerca di un’infallibilità inesistente.
MA QUINDI ALL’ATTO PRATICO?
All’atto pratico applicare la regola dell’85% alla finanza personale seguendo lo schema di Ramit Sethi vuol dire questo:
- Evitare il micro budgeting e la ricerca ossessiva
- Continuare a fare le stesse cose con costanza
- Automatizzare i processi
- Godersi la vita all’infuori dai fogli excel
L’85% solution in Italia vorrebbe sostanzialmente dire di raggiungere un discreto salario, fare un budget delle spese, versare parte dello stipendio in un fondo di risparmio, in un fondo pensione o in un piano di investimento con ETF e poi… continuare così per tutta la vita.
Spreadsheet pazzi? Col cazzo!
Controllo ossessivo delle news? Col cazzo!
Cambo di portafogli e strategie di investimento? Col cazzo!
Spese pazze e indebitamenti? Col cazzo!
Questo non vuol dire essere superficiali, neanche di smettere di leggere o migliorarsi e neppure che di non fare cose anche se provate piacere (come compilare excel pazzi).
Vuol dire un’altra cosa: accettare l’inutilità del perfezionismo per raggiungere una buona pianficazione finanziaria.
Vuol dire comprendere che se, date il 100% in qualcosa, dovete rinunciare a qualcos’altro e spesso non ne vale la pena soprattutto se il risultato ottenuto è solo leggermente superiore alla media.
Studiate un po’, prendete i comportamenti finanziariamente migliori, cominciate a praticarli con costanza e tenetevi aggiornati con contenuti di valore. Poi vivete.
Ecco questa forse è la lezione più importante della regola dell’85%.
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