Quando si cominciano a prendere decisioni sui soldi, si vuole provare a raggiungere la libertà finanziaria o si intraprende un percorso di consapevolezza finanziaria (termine orrendo) pensiano ad un nemico fatto di leggi, consulenti bancari, tasse e postille nei contratti.

In realtà il nemico peggiore siano noi stessi. La nostra mente è un sistema tarato per non fare cambiamenti e per frapporre layer di scuse agli sforzi necesari per prendere le decisioni migliori.

Certo, è bellissimo stare nel letto a vegetare eppure siete sicuri faccia bene?

Accettare la realtà per ottenere la libertà finanziaria? - Finanza Cafona

Non ci provate. La risposta è no.

Il punto focale per raggiungere la libertà finanziaria è accettare la realtà.

Potete vincere alla lotteria, trovare il conto migliore, l’assicurazione migliore, il piano di accumulo migliore e avere uno stipendio pazzesco, senza la testa sul collo però non andrete da nessuna parte.

Prima di elencarvi le solite 5 lezioncine della minchia vi voglio raccontare una storia.

ALLA RICERCA DELLA LIBERTÀ FINANZIARIA: MIO FRATELLO

Il mio fratellino era il classico esempio di una persona sottoposta a stress finanziario, uno di quei mali moderni comuni a gran parte della GenZ e dei Millennial. 

Viveva costantamente in questo stato di nervosismo inconscio generato dal denaro, anzi dalla sua mancanza. La sensazione che si prova vivendo di stipendio in stipendio.

Lui, come tanti altri, non conosceva il vero motivo ma ogni mese la paura di non riuscire a farcela gli rendeva la vita orribile.

Era incapace di trovare una via d’uscita: l’unica “soluzione” era accusare il mondo o trovare dei colpevoli.

Il denaro equivaleva a timore, un problema da annegare e mettere da parte perché altrimenti procurava dolore pari ad una pugnalata allo stomaco.

Mi sono rivisto molto nel suo stress e ad una certa gli ho detto:

Devi fare chiarezza, affrontare il problema e sopratutto ti serve un fondo di emergenza

É stata dura per lui accettare di aver sbagliato, ci ha messo un po’ ma si è messo a lavoro.

Si è letto tutto il blog da cima a fondo. Anzi posso dire che è uno dei primi fan di questa monnezza. Mi ha dato tanti consigli e io ho cercato a rispondere ai suoi dubbi. 

Ora son passati 2 anni

Poche settimane fa mi racconta del suo processo mentale nel fare un acquisto online:

  1. Voleva comprare un oggetto su Amazon ma si è fermato e ha pensato alla mia guida sullo shopping
  2. Ha controllato su alcuni siti di vendita usato e ha trovato lo stesso oggetto nuovo al 70% in meno
  3. Ha contrattato un ulteriore sconto
  4. Si è fatto i conti e ha deciso di pagare rateizzando a 0 con Paypal
  5. Ha rateizzato la spesa per un motivo specifico: gli interessi generati dalla liquidità remunerata mensilmente su BBVA (14,30€ al mese) è di poco superiore alla rata dell’acquisto (13€). in questo modo ha sfruttato la leva finanziaria comprato senza sganciare un centesimo del suo patrimonio.

La mia reazione è stata più o meno questa:

Accettare la realtà per ottenere la libertà finanziaria? - Finanza Cafona
Orgoglio fraterno

COME ACCETTARE LA REALTÀ

La storia di mio fratello dimostra quanto si possa cambiare in breve tempo.

La bestiolina paurosa di aprire un nuovo conto corrente è diventato un piccolo mostro finanziario. Invece di usare la propria liquidità fa lavorare il denaro e, sfruttando tutti i meccanismi finanziari, fa acquisti senza intaccare realmente il proprio patrimonio

Il denaro da un nemico è diventato un alleato malleabile.

Per fare questo però serve la testa, la voglia di mettersi in gioco, la capacità di vedere la realtà. Il mondo non per quello che pensiamo sia ma per quello che è.

Questo vuol dire, per me, 5 cose:

1. BISOGNA VOLER CAMBIARE, PER DAVVERO

Non basta svegliarsi una mattina e dire “oggi cambio”

Il cambiamento non è un cappotto che scegliete a seconda del tempo o di come siete vestiti ma un impegno nel lungo periodo per cambiare la vostra forma mentis.

Se siete delle persone emotive, saltate rapidamente da un’idea all’altra o non avete la tenacia per perseguire un progetto nel tempo sappiate che qualsiasi “oggi cambio” sarà un fallimento clamoroso.

La nostra società è costruita per darci piaceri nell’immediato. Piacere dannosi nel lungo periodo, mentre il cambiamento è il contrario: fatica nel breve e pace nel futuro.

Insomma quando si vuole cambiare lo si deve fare davvero. Bisogna scegliere di diventare diversi. Per me questo vuol dire avere il coraggio di ripetere costantemente la stessa cosa in una maniera quasi ossessiva. Sempre. Sia si abbia voglia sia non la si abbia.

Vuol dire sforzarsi, muovere il culo, decidere che non si può più andare avanti sbagliando. Bisogna capire che il non tentare è ben peggiore di vivere momenti noiosi o di affrontare degli ostacoli.

Molte persone (tra cui io) ci sono arrivate toccando il fondo. In genere a questo punto si sente dentro un “così no, basta”. Bene, quello è il momento per cambiare. Talvolta non basta neppure quello in quanto si può sempre andare più giù nell’oscurità.

Per questo è importante non farsi attrarre dalle sirene della pigrizia. Continuate imperterriti nel seguire gli impegni, non saltate appuntamenti e non sgarrate. Per mesi e anni eh!

Ogni slittamento e un passo indietro di centinaia di metri. Due sono una catastrofe.

Poi oh, mica serve per forza arrivare alla disperazione o avere un trauma, basta prendere atto di essersi sbagliati, accettare l’errore e provare qualcosa di nuovo… si ok, vi serve un trauma. 

Però tirare fuori i coglioni o le ovaie aiuta.

2. SCEGLIERE

Un sacco di gente si lamenta ma poi non fa nulla per cambiare la propria condizione.

Si lamentano perché quello che hanno non va bene. Allo stesso tempo hanno troppa paura di cambiare perché sono consapevoli della fatica necessaria per modificare le proprio abitudini.

Son persone che preferiscono rimanere in un limbo di cui si conoscono gli effetti e non si ha controllo su nulla. L’unica risposta è la lagna o indicare un colpevole esterno invece che cambiare affrontando l’ignoto.

Questo meccanismo io lo chiamo di “auto assoluzione”.

Si creano sovrastrutture di problemi senza soluzioni e si dice “che mondo di merda”, ma quelle mura sono una costruzione fatta per non agire o provare qualcosa di diverso.

Volete rimanere in questo stato passivo? Avete troppa paura? Non volete sfrorzarvi di capire cose o di leggere qualche centinaia di articoli di un blog per migliorare la vostra situazione finanziaria?

Non c’è problema! Davvero eh! In fondo avete fatto una scelta.

La scelta è di essere passivo al mondo e a quello che vi capita, punto.

Ahimè così perdete pure il diritto di lamentarvi in quanto vittima degli eventi. É il destino che avete scelto, zitti e muti. Il non scegliere è sempre una scelta.

Volete vivere così? Buona vita e buona fortuna!

Se invece volete essere attivi alla vita, nei limiti della nostra individualità in un oceano di altre individualità, fate: leggete, informatevi, agite, pianificate, testate, datevi degli obiettivi accettate gli errori e ricominciate.

3. FARE, NON DIRE

Il Candide di Voltaire è uno dei miei libri preferiti. 

Tratta delle disavventure di un gruppo sconclusionato di personaggi fautori della filosofia ottimista di Liebniz del “viviamo nel migliore dei mondi possibili”. 

Filosofia a cui si oppone Voltaire, un realista.

Per dimostrare le fallacità logiche del tedesco lo scrittore francesce fa vivere al gruppo di Candido tutte le disavventure possibili per dimostrare che il mondo, alla fine, è una merda. E per far emergere come i costrutti mentali siano una grandissima cazzata di fronte alla vita vera.

Alla fine i personaggi, quelli sopravvissuti dopo una sequela infinita di disgrazie, si ritirano lontani dal mondo in una vita agreste e semplice: lavoro manuale nei campi e poco pensiero.

Il libro si conclude proprio con un “zitto e zappa” quando uno dei personaggi prova a tirare fuori qualche speculazione filosofica.

Ecco, state zitti e zappate anche voi.

Nella realtà quello che siete è determinato da cosa fate, non da cosa dite. Se le due cose andassero sempre di pari passo non esisterebbe la morale, una branca della filosofia che indaga le scelte degli uomini.

Le stories o i Reel di Instagram potrebbero avervi fatto perdere la bussola esistenziale ma voi dovete FARE per essere, dovete FARE per cambiare. FARE non PARLARE.

Ripeto un’altra volta fare? 

No?! Ok, spero sia chiaro il punto. 

Questo non vuol dire correre ovunque a minchia come i milanesi ma concepire la realtà come una serie di azioni in cui vi mettere in gioco, rischiate, sbagliate e rifate. 

In questo meccanismo le pippe mentali eccessive, l’over thinking i costrutti logici per trovare scuse esterne, l’onanismo da file excel e dei sankey, l’additare colpevoli esterni, i “lo faccio domani”, i “non lo so fare” o “è troppo difficile” non esistono o al massimo li mettete nel c…estino.

Prima comincate qualsiasi cosa meglio è. Ogni ritardo è tempo perso nel nulla e nell’insipienza di una condizione in cui starete male e starete sempre peggio nel tempo.

La libertà finanziaria si conquista sul campo.

4. ANCHE SE IL MONDO NON MIGLIORA POTETE FARLO VOI

La cosa più bella di un cambiamento è che ci porta a vedere il mondo con una nuova prospettiva. In meglio…. cioè anche in peggio se prendete decisioni di merda, ma vabbè.

Purtroppo in certi casi subentra quella brutta bestia dell’egocentrismo. Uno di quegli animalacci tipo Jurassic Park sotto ormoni della crescita e anfetamine ideate da un famelico Walter White di Ostia. 

Quando cambiano noi pensiamo debbano cambiare anche gli altri. Se abbiamo un delirio di onnipotenza persino che debba cambiare il mondo.

Non siete nessuno. Siete solo un atomo in un sistema miliardi di volte più grosso di voi.

Take it easy. Pensate ai cazzi vostri.

Migliorate voi per voi, non per gli altri, Seguite un percorso di libertà finanziaria per la vostra serenità non quella degli altri. Fate le ramanzine a voi stessi evitate di fracassare la minchia ad amici e parenti fino all’ottavo grado.

Se proprio volete fare i santoni aprite un blog simpatichello e sperate che qualcuno vi scriva nei comment… ops!

5. LA PERFEZIONE NON ESISTE

Come ho scritto in questo articolo dal mio amico Salto Mentale la perfezione non esiste.

Raggiungerla infatti è del tutto deleterio, un miraggio simile ad un mosaico di pippe mentali senza un traguardo e, anzi, senza manco che qualcuno abbia organizzato la maratona.Lasciate perdete queste stronzate, siate concreti e reali.

Seguite la 85% solution: fare le cose bene all’85% basta ad avere una vita migliore della media e senza perdere tempo in inutili minuzie.

Poi se vi piacciono e volete entrare nel dettaglio fatelo, Quelle risorse però potrebbero essere usate meglio lavorando su altri obiettivi.

CONCLUSIONE SULLA RICERCA DELLA LIBERTÀ FINANZIARIA

Essere liberi vuol dire poter prendere decisioni su stessi, ma le decisioni comportano delle scelte e… il mettersi in discussione.

Per tanti non è facile.

Vuol dire sentirsi sbagliati, capire di aver perso tempo o fatto una scomeesa errata ma anche spostare la soddisfazione di un piacere nel futuro e soprattutto di non essere così belli o intelligenti come ci vediamo nello specchio di casa.

L’ego preferisce mettere sotto la sabbia la realtà e forgiare rancore piuttosto che mettersi una giacca, uscire di casa e affrontare la vita. 

Sembra un po’ la scelta della pillola blu o rossa di Matrix ed… è così. 

Sta a voi scegliere cosa scegliere. Prima delle guide o delle modalità di azione dovete sciogliere i vostri nodi personali.

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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