Uno dei grandi problemi dell’investire e nell’usare i broker è quello delle commissioni per il trading online.

Ogni volta che viene comprato un prodotto finanziario infatti si paga una fee per acquistare quel titolo. Essendo i broker ormai tutti gratis è praticamente l’unica fonte di guadagno per queste piattaforme.

I loro costi sono assolutamente variabili: si parte da cifre ridicole come 1,50€ di Directa fino ad astronomici 18 euro di Unicredit (la Vodafone dei conti correnti).

E’ chiaro che in alcuni casi tratta di inculata cosmica ma in altri è un semplice costo come un altro, peraltro molto relativo rispetto all’effettivo esborso nell’acquisto dei titoli.

Nonostante parliamo di cifre ridicole la minimizzazione nel loro pagamento è uno dei temi più trattati su qualsiasi forum o piattaforma di investimento. La gente dà di matto per quegli spicci e poi, magari, compra titoli di merda di qualche società scam cinese.

Voglio quindi rigirare il tema è dire: i costi delle commissioni trading non sono così importanti.

SHOCK COMMISSIONI BROKER

I COSTI DELLE COMMISSIONI SUL TRADING ONLINE

I costi di commissione per il trading online e il TER (oltre che l’inflazione) sono le due maggiori voci di spesa quando si tratta di acquistare e mantenere titoli azionari e, in particolare, ETF.

Una buona regola è quella di abbassare questi costi attraverso scelte oculate quali:

  • Scegliere la piattaforma migliore e con i costi commissionali più bassi in assoluto
  • Comprare fondi e ETF che abbiamo i costi di gestione (il Ter, appunto) minore, al netto di scegliere quello più prestante
  • Fare acquisti cicciotti in modo da minimizzare l’impatto percentuale del costo di commissione

Una regola aurea dice che il costo commissionale su eseguito dovrebbe essere pari (o sotto) allo 0,5% rispetto all’acquisto complessivo.

  • Se quindi comprate 1000€ di ETF (+ commissioni a 2€) l’impatto della commissione è uguale allo 0,2%
  • Se comprate 200€ di ETF (con lo stesso costo di commissioni per eseguito) questa percentuale sarà pari all’1%

E’ chiaro che, tra le due versioni, è sempre meglio minimizzare le spese. E questo blog così taccagno e spilorcio vi ha sempre detto di farlo su tutto.

Eppure c’è un MA grosso come una casa.

LA QUESTIONE PSICOLOGICA

È giusto risparmiare.

È giusto abbassare i costi tecnici nell’acquisto di azioni ed ETF.

È giusto anche non pagare troppo i costi commissionali dagli investimenti azionari. 

Ma prima di tutto bisogna iniziare a investire. E una delle prime regole che si imparano sull’investimento, soprattutto su quello basato sull’interesse composito, è che:

“prima si incomincia, meglio è”

ABBASSARE I COSTI DI COMMISSIONE È UNA REGOLA, MA NON VALE SEMPRE

Se stai cominciando ad investire da poco, o sei molto giovane, probabilmente non hai grandi risorse a disposizione in particolare perché prima devi creare la tua indipendenza e un fondo di emergenza quindi per investire in prodotti finanziari avrai pochi soldi, anche sotto un migliaio di euro.

Cosa succede se segui queste regole auree? Non investi.

Secondo la regola dell’ 0,5% di costi commissionali probabilmente gli investimenti che vorresti fare non valgono la pena di essere fatti.

E allora cosa succede? Aspetti di aver messo un gruzzoletto da parte, con il rischio di essere tentato di usare quel denaro per altre cose, oppure di usarlo per esigenze momentanee.

E alla fine passano mesi, a volte anche anni

Ma quale regola aurea è più importante? Cominciare presto a investire (con quello che hai a disposizione) o abbassare il costo gestionale delle commissioni di trading online?

Beh, per me decisamente la prima. 

LA MIA TEORIA SULLE COMMISSIONI TRADING

Come al solito ho la mia teoria (l’ho praticamente su qualsiasi cosa eh) e credo sia la cosa più razionale in assoluto.

Se sei pronto ad investire, hai soldi extra che non ti servono e hai un’ottica di lungo periodo anche se hai pochi spicci da fare beh… FOTTITENE DELLE COMMISSIONI.

Perderai più soldi nel non aver investito che in pochi spicci extra di commissioni.

Ma fai sempre le cose con criterio, quindi:

  • Cerca il broker più economico e che sia più comodo per le tue esigenze (cioè Directa)
  • Non comprare singoli stock, fai almeno acquisti di 200/250€.
  • Col tempo, all’aumentare delle tue possibilità, alza questa cifra e rientra nella regola dello 0,5%. E’ una regola importante ma nella lista delle priorità è meglio che investire subito che farlo quando sei perfettamente organizzato (anche perché non succederà mai).

Questo metodo ha anche un altro vantaggio. Se investi tutto il tuo malloppo e il giorno dopo, per sfiga, il mercato crolla del 10% ti verrà un colpo.

Con investimenti micragnosi fatti nel corso di settimane o mesi potrai bilanciare al meglio il tuo portafoglio e abituarti lentamente ai meccanismi del mercato, senza farti prendere un colpo dai sali scendi del mercato.

CONCLUSIONI

Nella vita è necessario fare una lista delle priorità e bisogna farla anche nei propri investimenti. Tra le più importanti degli investimenti c’è quella di incominciare il prima possibile.

Fregatene delle commissioni, fregatene delle regole perfette. Studiale certo ma non farti fermare nel raggiungere il vero obiettivo che, in questo caso, è quello di cominciare.

Col tempo, poi, potrai cercare di riallinearti. Ma non è questo il momento.

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Sull'autore

FinanzaCafona

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