Torna la rubrica più amata dagli spacciatori di anfetamine di Rovigo e dai sonnambuli della bassa padana: #populartalks!

Emozionati? Eccitati? Consci di quanto abbia finito idee originali per il blog o di come ormai sia ridotto a intervistare la prima comunista di passaggio?

Ecco, non potete neppure lontanamente immaginare quanto stia raschiando il fondo del barile. Sono arrivato così allo stremo che oggi intervisterò una persona così sconosciuta da essere sconosciuta persino a me.

L’ospite di oggi di #populartalks, che vi ricordo è un’intervista finanziaria a gente del popolo per criticare le interviste di Montemagno, è un lettore del blog.

Ci siamo fatti una bella chiacchierata su zoom e, nonostante l’abbia ammorbato con la mia logorrea, ha comunque deciso di partecipare a questa rubrica. Un masochista, insomma.

popular talks finanza cafona intervista finanziaria

Ti vorrei dare uno pseudonimo ma in realtà non so neppure il tuo vero nome quindi per tutta l’intervista ti chiamerò [INSERT NAME], sei d’accordo?

Oh cavolo, mi rendo conto solo ora di dove mi sono cacciato. Comunque accetto, è un piacere essere qui.

Come ci si trova a stare nel backstage del mio blog? Te lo immaginavi arredato diverso o meno minimalista?

Ehm… non è una stanza, è un blog. Anzi stiamo scrivendo questa intervista su google docs.

Ah si…. vabbè. Essendo la prima intervista che faccio a uno sconosciuto probabilmente verrà una merda, quindi dobbiamo cominciare a conoscerci parlando delle basi e di cosa fai nella vita. La prima domanda che voglio farti, forse la più importante è: anche a te Montemagno ha inculato 9,99€ al mese per 4books e quando hai disdetto l’abbonamento ti ha mandato una mail offerta con il prezzo scontato del 70%?

Ahaha, no. Mi aveva inculato ai suoi tempi Blinkist, il precursore da cui Montemagno ha copiato l’idea. Non è neanche originale il pelato.

Oggi invece uso la biblioteca, che è gratis!

Quanto sei old school! Credo che questa mia disavventura ci possa far pensare ad un’altra cosa… perché se sei un cliente fedele le aziende ti inculano e se sei un mercenario traditore ti premiano? A sto punto uno disdice i servizi solo per avere sconti!

Mi ricorda Fabio de Luigi a Mai dire Gol, quando faceva nuovo abbonato vs vecchio abbonato. Si gente, sono un anonimo vecchio. Comunque è vero, funziona ancora così, soprattutto sulle utenze

Senti [INSERT NAME] parliamo della vita reale e facci capire a tutti cosa fai nella vita e come porti a casa la pagnotta.

Ho studiato ingegneria informatica ed ho iniziato la carriera vendendo l’anima ad aziende di consulenza ed altre stregonerie. Dopo pochi anni mi sono messo in proprio. Oggi faccio applicazioni per smartphone, che procurano gran parte delle entrate della mia famiglia. 

A dire la verità non mi piace identificarmi col lavoro. Preferisco pensare che il mio dovere sia procurare i mezzi di sussistenza per la mia famiglia, il che mi da la libertà di farlo in modo vario e divertente. Ad esempio faccio un sacco di lavori fai da te, che sembrano una stronzata ma portano un beneficio economico rilevante.

Inoltre ho anche io un blog, saltomentale.it. Non porta un soldo ma mi diverte ed è forse il modo migliore di scoprire quanto sono malato. Si poteva già intuire in partenza: leggo il tuo blog!

Il tuo rapporto con il denaro come è? Come gestisci il tuo budget? 

Usiamo un’app (Spendee) in cui teniamo traccia di ogni spesa. Non solo io, anche quella santa di mia moglie. Ogni mese controlliamo come vanno le cose ed una volta all’anno dedichiamo un pomeriggio ad analizzare come è andata e dove abbiamo speso come dei pirla.

A scanso di equivoci: siamo partiti quasi da zero ma oggi non abbiamo problemi economici di alcun tipo, complice il fatto che gli ingegneri informatici fanno un barca di soldi (falso). Abbiamo solo scoperto che consumare a cazzo non ci dava alcun piacere, invece affrontare la questione soldi come una sfida da dominare ci divertiva. Ormai sono anni che adottiamo questo approccio e ci da molte soddisfazioni.

Anche a te, ad un certo punto, è scattata la scintilla e ti sei detto che dovevi rivedere il tuo modello di vita sentendo l’esigenza di gestire al meglio i tuoi risparmi? 

Fino a 5 anni fa gestivo le risorse come “chiunque”: andavo al ristorante 1 o 2 volte a settimana, facevo aperitivi quando mi andava e compravo ogni genere di stronzata. Non avevo nessun investimento e le mie risorse se ne stavano ad ammuffire nel conto corrente. Vivevo nella convinzione che quella fosse la via giusta, alla fine facevano tutti così attorno a me.

Il piano era: studia forte, trova un lavoro ben pagato, non spendere proprio il 100% di quello che guadagni, ripeti per 40+ anni, vai in pensione, muori. L’unica mia fortuna era di essere sciatto nel vestire e relativamente taccagno.

Poi abbiamo avuto una brutta disavventura, di quelle che demolisce le tue convinzioni e sei costretto a guardare in faccia la realtà. Una volta che il modello è stato messo in discussione abbiamo visto che era sciocco vivere in quel modo ed abbiamo riformato l’intero approccio alle finanze personali e non solo.

Ti sei affidato a qualche lettura in particolare per fare questo switch mentale?

I libri aiutano molto, sia per farsi una conoscenza degli strumenti e delle esperienze altrui, sia per capire meglio quali sono i propri obiettivi. Se c’è un investimento che vale la pena è proprio leggere tanto. Un buon punto di partenza, lato investimenti, potrebbe essere “A spasso per wall street” di G. Malkiel. In verità finanza personale, ideali e stile di vita sono molto intrecciati, per cui credo sia utile leggere un po’ su tutte e tre le aree.

Ritorno un attimo indietro perché mi hai dato lo spunto per un tema che voglio trattare da molto tempo sul blog. Parli di gestione dei risparmi utilizzando il “noi”, in quanto lo fate come coppia. Io sono un convinto sostenitore che il denaro sia una delle maggiori fonti di litigio in un rapporto e che sia importante parlarne, pensare a obiettivi comuni ed essere sempre sinceri sulla propria disponibilità con il partner, tu come ti comporti con le spese in comune?

In passato ognuno di noi gestiva individualmente i propri soldi e contribuiva alle spese comuni in proporzione alle sue entrate. Non tenevamo traccia di nulla quindi era un disastro. Abbiamo avuto parecchie tensioni sul come gestire i soldi ed entrambi abbiamo fatto sciocchezze.

Usare Splitwise o un qualsiasi modo per documentare le spese avrebbe risolto un sacco di problemi.

Dopo esserci sposati abbiamo deciso di mettere tutte le risorse in comune e gestire tutto insieme come patrimonio familiare e non più come qualcosa di individuale. L’idea è che i soldi possono separarci o unirci. 

Oggi abbiamo una visione condivisa della gestione finanziaria e dei nostri obiettivi in genere. Quando non è così ne parliamo fino a trovare una soluzione che soddisfi entrambi. Di conseguenza ad oggi non abbiamo più avuto screzi sulle finanze, anzi ci sproniamo a vicenda per gestirle nel modo più furbo possibile e diventa spesso un argomento di conversazione.

Ok, parliamo delle cose fighe. Immagino che parte dei vostri risparmi siano investiti, sbaglio?

No, hai ragione! Abbiamo un portafoglio di prodotti finanziari con un orizzonte temporale di 10+ anni. In passato avevo un consulente indipendente che mi inculava con costi inutili, mentre oggi è gestito tutto da me. Sono alla fine 4 etf del cavolo, non ci vuole un genio.

La strategia con cui li gestiamo è quella della scuola di J.C. Bogle: acquistiamo index funds e li teniamo nel cassetto molto a lungo, ri-bilanciando 1 volta all’anno o in occasioni particolari: vendiamo un po’ di quelli che hanno performato meglio, acquistiamo un poco dei peggiori.

Quel portafoglio di prodotti finanziari fa parte di una gestione delle nostre risorse più ampia e strutturata. Queste includono la prima casa, un fondo di emergenza, fondi pensione e molta flessibilità sul lato delle entrate e delle uscite. L’obiettivo finale è l’indipendenza finanziaria in età abbastanza giovane.

Mi hai accennato nella chiacchierata su zoom (a proposito, l’udito è tornato a funzionare?) che tu e tua moglie siete in dolce attesa, hai preoccupazione per il futuro di tua figlia e in generale per quello della nostra generazione?

Ci ha messo un po’, ma è tornato!

Se conosci qualche genitore che non è preoccupato per il futuro dei figli presentamelo che voglio conoscerne il segreto. Sono sì preoccupato, ma sono anche fiducioso perché ho vissuto sulla mia pelle che si può avere un bel impatto sulla qualità della propria vita anche con risorse modeste.

La nostra generazione vive nel periodo di massimo sviluppo scientifico e tecnologico dell’umanità. D’altro canto ci sono delle enormi sfide all’orizzonte. Non sono pessimista, penso che alla fine ce la caveremo bene in questo mondo, e se non andrà così probabile che saremo tutti morti e non ci sia nessuno a rinfacciarmelo 😏.

Io sono arrivato all’assunto che la generazione dei nostri nonni e genitori sia la più sculata della storia (welfare state, crescita economica, più lungo periodo di pace della storia, etc) e che a noi rimarranno le briciole. Prendendo coscienza di questo dobbiamo trovare un nuovo modo di affrontare la realtà, sei d’accordo? Se si in che modo affronti questa realtà?

Hai detto una cosa importantissima: dobbiamo affrontare la realtà. 

In realtà, i miei nonni hanno fatto la fame fino ai 18 anni, hanno vissuto una guerra mondiale e sono emigrati dall’altra parte del mondo per potersi costruire una vita. Di fronte a loro non posso che mostrare rispetto ed ammettere che sono un privilegiato.

I nostri genitori hanno messo le basi per la discussione sui diritti civili che noi cerchiamo di portare avanti con difficoltà. Hanno anche creato tecnologie rivoluzionarie, come l’informatica, che uso per procurarmi da mangiare e scrivere stronzate su un blog.

Insomma, la realtà è che stiamo sulle spalle dei giganti. 

Non significa che non ci abbiano lasciato dei bei casini da risolvere, anzi, son stati bravissimi pure in quello! Ma concentrarmi sulle loro mancanze e su quello che vorrei fosse il paradiso terrestre non mi aiuta. 

Un concetto che invece mi ha aiutato molto è la distinzione fra la sfera d’interesse (tutto quello che mi preoccupa) e la sfera d’influenza (quello che posso fare). Invece di andare in ansia perché le cose non vanno bene, cerco di trovare quello che posso fare io per farle andare meglio. 

Un esempio concreto: non compro stronzate e quello che mi serve lo compro usato, se possibile. Non solo per una questione economica, si tratta di fare qualcosa per la crisi ambientale e boicottare quei sistemi che secondo me fanno male alle persone. Insomma, metto un poco di ideologia nel poco che faccio e la cosa mi fa stare meglio. Non salverò il mondo ma almeno riesco a sorridere davanti allo specchio.

Dai chiudiamola qua che avrai i crampi alle mani! Quali obiettivi ti poni per il futuro? Cosa vorresti realizzare?

Urca, questa è grossa! Diciamo creare una famiglia solida e felice. Mi sembra più che ambizioso.

Ringrazio di cuore [INSERT NAME] per avermi permesso di intervistarlo nella mia maniera del cazzo e soprattutto perché ho conosciuto una persona davvero interessante.  Se anche voi volete essere presi per il culo in pubblico (ma sotto falso nome) potete scrivetemi in privato e vediamo che ne esce fuori!

Nel tempo SaltoMentale, l'ospite di questo episodio, è diventato un amico,
è coautore di PuntiDiVita e ha scritto diversi articoli belli su Finanza
Cafona tra cui questo su come gestire i soldi da neo genitori

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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