Sento da giorni l’ardente desiderio di spararvi un po’ di previsioni finanziarie sul 2024.
Ok sono parecchio ad cazzum però in questo paese parla pure Orsini, possibile io non possa dire la mia? Quindi si, lo faccio.
Prima di iniziare però vi preciso una cosa in quanto vi voglio bene ed ogni tanto siete un po’ creduloni. Non prendete come verità assoluta questi miei vaticini: rimango un coglione qualsiasi.
Non sono un genio e in generale non fidatevi ciecamente delle parole di uno sconosciuto. Se invece vi manca totalmente la capacità di sintesi logica potete fare una donazione ko-fi di…
Io ieggo, ascolto e sono in grado di scindere abbastanza bene il rumore dai fatti.
Ci becco abbastanza spesso. Molti amici dicono che porto sfiga perché prevedo eventi futuri, in realtà unisco semplicemente dei puntini a me lampanti. Sarà un semplice caso di statistica fortunata, io amo credere sia una mia dote innata quindi fidatevi, qualcosa di questo articolo accadrà.
Per di più vedo credo il 2024 sarà un anno parecchio interessante e “leggo” un sacco di segnali che un bravo risparmiatore dovrebbe o cavalcare o scavalcare.
Lo preciso ancora perché è un punto che mi preme. Non voglio trasformarmi in una Wannabe Wanna Marchi. Amici come Nicola Protasoni hanno fatto delle predizioni ben più fiche però non credo siano stati toccati i temi e problemi concreti legati alla nostra piccola penisola.
Cominciamo, dai!
1. 2024: RECESSIONE O MERCATO STRAMBO?
Tecnicamente se salgono i tassi delle banche centrali sale anche il costo di prestiti, fidi, mutui e finanziamenti.
In una situazione come quella attuale in cui il tasso BCE è del 4,5% questo vorrebbe dire la fine del sistema Buy Now Pay Later con prestiti allo 0%.
Eppure Klarna va da paura, anzi i tassi zero continuano a fiorire da Ikea, Mediaworld e addirittura con offerte con TAN sottocosto di concessionari o marchi automotive:
Ci sono un botto di casi, guardatevi in giro.
In genere questo io la chiamerei “recessione”. L’aumento dei tassi di interesse della BCE per combattere l’inflazione ha raffreddato i consumi e spinto i consumatori a comprare di meno. Questo non va bene per le aziende che devono continuare a vendere perciò spingono per continuare i trend di vendita anche a costo di lasciare dei soldi sugli interessi dei prestiti.
Tutta questa situazione è stramba in quanto ci sono due forze centrifughe che spingono in senso inverso: la banca centrale vuole diminuire i consumi e le aziende mantenerli stabili.
Vedo questa situazione perdurare per tutto il 2024 e il vantaggio è solo per un consumatore consapevole con in mano una discreta liquidità.
Prendiamo il caso limite della Dacia Sandero (un assurdo totale e con condizioni “speciali”) e facciamoci due conti!
Investendo i 15.711€ del costo totale del mezzo e mettendoli a rendita sul conto corrente con interessi di BBVA al 4% o sul CD libero di ING (sempre al 4%) avremmo a fine anno:
15.711€ * 4% = €415 netti
Considerando la rata della macchina di 148€ al mese questo vuol dire:
415€ / 148€ = 2,8 MESI
Non facendo un cazzo ogni anno i soldi interessi pagano quasi 3 mesi di rate del mezzo!
Sembra troppo bello vero? Non credo durerà tanto in quanto l’economia torna sempre a un punto di equilibrio. Questa situazione a me preoccupa più che rendermi felice.
2. LE BANCHETTE SOFFRIRANNO
Pur adorando Illimity Bank credo abbia creato un bug sistema bancario italiano.
Aprire da zero una nuova banca è abbastanza complicato. Non lo possono fare tutti (menomale!) in quanto si sottostà a stretti controlli normativi.
Esiste però una piccola scappatoia per velocizzare la.nascita di un istituto:
- Ci si mette alla ricerca di una piccola banca con una sola filiale e qualche ATM
- Si rileva la banca
- Gli si cambia denominazione
- La nuova banca si posizona sul mercato e comincia l’attività di raccolta. In genere vengono offerti conti deposito golosi e il denaro viene utilizzato per investire nel business principale (credito a PMI, prestiti a consumo, crediti deteriorati, etc)
Insomma il modello delle SPAC in versione bancaria little Italy.
In sintesi questo è quello che ha fatto Illimity Bank con la Banca Interprovinciale ed è un sistema rapidamente imitato da altri player nazionali come Cherry Bank e… Smart Bank.
Neanche dopo un anno dalla nascita Smart Bank è stata commissariata da Banca d’Italia (alcuni giornali dicono per gravi irregolarità) decretando la morte del progetto.
Chi ha vincolato il denaro rischia di avere i soldi bloccati o di non ricevere interessi e, addirittura, l’attivazione del FITD.
Ora la banca puzzava lontano un km, dentro c’erano i “migliori” del gruppo ex Oval e un mio amico avvocato mi ha detto di non scrivere quello che realmente penso del loro progetto quindi andiamo al succo: nel 2024 vedremo altri casi di questo tipo.
Nonostante il sistema bancario italiano sia considerato solido negli ultimi anni sono nate molte realtà nuove. Troppo fresche, troppo aggressive, troppo brave a far soldi in un mercato facile e dove le banche centrali regalavano soldi.
Questo vuol dire che sono entrati sul mercato tanti cani.
Riconoscerlo è complicato quindi prima di affidare il vostro denaro a sconosciuti usate il cervello:
- Non fatevi ingolosire investimenti con guadagni troppo alti o tassi fuori mercato
- Attenzione quando vi parlano di strumenti sicuri. Molte realtà sfruttano la protezione offerta dal fondo interbancario per piazzarsi a livello comunicativo come prodotti finanziari a zero rischio. Non fatevi prendere per il culo.
- Guardate qualche bilancio e cercate lo storico dei dirigenti
Ah si, il vaticinio è che succederà un’altra Smart Bank.
3. VERSO UN SISTEMA PENSIONISTICO PRIVATO
Dagli ultimi studi della Cgia di Mestre (non il meglio, lo so) al sud ormai ci sono più pensionati che lavoratori.
Su scala nazionale ormai ci sono 1.3/1.4 lavoratori per pensionato e nel 2050 arriverà il pareggio con un rapporto 1:1 tra chi lavora e prende l’assegno di anzianità.
Vi ricordate come funzionano le pensioni?
Se ve lo ricordate bene altrimenti sappiate che un sistema pubblico con così pochi lavoratori non è sostenibile. Quà non c’è un vaticinio ma una solida realtà di merda.
Il nostro sistema pensionistico tenderà sempre di più verso il modello privato o il sistema pensionistico americano.
Cosa e quando succederà non lo sappiamo ma il 2024 è lo snodo. La pandemia ha costretto i nostri traballanti politici, in genere abituati a lanciare la palla sempre più in là, a dover prendere delle decisioni. Lo spazio tempo post pandemia si è dilatato e nessuno si può più permettere di prendere tempo: non c’è più.
Sono sicuro che i governanti proveranno le vecchie tattiche ma voi lettori non fate gli struzzi: preparatevi. Aprite un fondo pensione integrativo oggi o sfruttate quello negoziale del vostro datore di lavoro. Tra 20 anni verrete qui a dirmi grazie.
4. CALO DEI PREZZI DELLE AUTO NEL 2024
Più che altro questa è una speranza mia e dell’amico Omar visto che ci dobbiamo comprare na macchina nuova, però chi segue #5Cose saprà che non sono l’unico a fare questa predizione.
Un’ analisi di S&P Global afferma esattamente lo stesso paragonando l’attuale situazione europea dell’automotive a quella USA nel 2021.
In sostanza la diminuzione delle produzione di mezzi causa pandemia e lo shortage di microchip seguente è finito. Questa condizione aveva causato un calo dell’offerta e quindi aumentato sia il prezzo del nuovo che dell’usato.
L’offerta è ormai alla pari con la domanda. Le aziende hanno risolto i problemi produttivi e ormai le consegne di nuovi mezzi sono in pari rispetto agli acquisti.
Siamo tornati alla situazione pre pandemia ma nel mentre l’euforia spendereccia post covid si è spenta e il mercato si è raffreddano: meno gente compra cose.
Quindi? Dovremmo essere ad uno snodo e i produttori dovranno farsi a guerra per accaparrarsi nuovi clienti.
Certo le problematiche internazionali potrebbero influenzare questo percorso. Ad esempio gli attacchi dei ribelli Houthi nel mar Rosso alle navi mercantili stanno causando una maggiorazione dei costi di trasporto e il blocco totale della produzione della Daihatsu per Toyota potrebbero avere effetti a cascata sul mercato.
5. IL MERCATO IMMOBILIARE È UNA BOMBA PRONTA AD ESPLODERE
Il mercato immobiliare europeo da tempo sta scricchiolando e la recente dichiarazione di insolvenza del colosso Signa (27 miliardi di euro di partecipazioni) né è un po’ l’immagine.
Quello italiano però secondo me è una bomba pronta ad esplodere per una serie di concause tra il sistemico e dello specifico periodo storico:
I tassi zero, la propensione degli italiani all’acquisto di un immobile (con annessa pressione sociale) e i bonus edilizi hanno riattivato il mercato immobiliare spingendo molti giovani ad acquistare casa.
Il problema è che molti hanno acquistato posti di merda e senza fare bene i conti, sia personali sia di lungo periodo. I mutui a tasso variabile hanno complicato molte situzioni finanziarie a causa dell’aumento delle rate e sugli immobili pesa la spada di Damocle dei superbonus scellerati.
Quest’ultimo peserà per oltre 100 miliardi sul debito pubblico. Soldi che lo stato deve recuperare da qualche parte (vedi punto su pensione), ma il problema non è solo questo.
Il superbonus non ha avuto gli effetti sperati, non ha aumentato i valori degli immobili e soprattutto i lavori sono stati fatti mediamente di merda. Sempre che si siano conclusi.
Il qui presente vi parla da un palazzo con i lavori fermi da oltre un anno.
La penisola è piena di cantieri fermi. Il governo ha chiuso i rubinetti, la cessione del credito è bloccata e molte aziende sono proprio zompate per aria. L’unica soluzione per tanti condomini sarà quella di tirare fuori i soldi dal proprio portafoglio.
Ed è qui che si crea la tempesta perfetta: i preesistenti problemi del paese si mischiano con quelli post pandemia: tante persone hanno acquistato casa senza poterlo fare.
L’Italia e gli Italiani vivino in un equilibrio instabile. Una piccola schicchera basta a far saltare il castello.
Il semplice aumento delle bollette di luce e gas (svegli, provate NeN!) e l’aumento dei mutui sui tassi variabili ha causato già tanti grattacapi agli italiani. Una famiglia su due è in crisi. 1 su 2.
Cosa succederà con una crisi economica? Cosa capiterà quando i proprietari di casa dovranno mettere le mani sui lavori malfatti durante i bonus? Cosa capiterà quando un prossimo governo alzerà le tasse sulle proprietà causa buchi di bilancio? O quando tasserà gli affitta camere e AirBnb su cui tanti vivono di rendita (già fatto)? E quando faranno la riforma del catasto per avere i soldi del PNRR?
Esatto, l’avete capito tutti.
Quando succederà davvero non lo so, ve lo già detto prima. Il sistema sembra reggere e gli affitti salgano a causa di un mix inflazione + ricarico sugli inquilini dell’affitto.
La nascità però di agenzie che obbligano alle fidejussioni, la mole di vendita di immobili o anche servizi (che funzionano poco) di credit score immobiliare come Mister Credit dimostrano la zoppia del settore. Insomma, non so se la cosa scoppierà nel 2024 ma ormai nessun governo, manco il più populista, può nascondere la testa sotto la sabbia. Le cose vanno fatte, bisogna cambiare.
CONCLUSIONI SULLE PREVISIONI FINANZIARIE 2024
Boh, che vi devo dire?
Alla fine questo articolo non è neppure una lista di previsioni finanziarie ma un miscuglio strambo di ipotesi e considerazioni larghe e riconosciute sulla situazione del nostro paese.
Sono influenzato da mille bias, rosico perché non trovo una casa in affitto e molto probabilmente sbaglio, però mi sembrano tutte considerazioni molto attaccate alla realtà.
Se vi trovate in mezzo a una di questi cercate di prendere spunto per affrontare al meglio eventuali danni collaterali.
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