Lo scorso aprile ho compiuto 10 anni di fidanzamento con la mia partita iva. Un rapporto burrascoso fatto di amore (poco), litigate (parecchie) e diverse bestemmie originali ideate mentre tenatovo di comprendere note burocratiche e leggi scritte in maniera orribile.

Su Finanza Cafona ho spesso fatto approfondimenti sulla questione ma non vi ho mai parlato di come gestisco i flussi di cassa, organizzo la gestione le finanze e quali sono i trucchetti da mercenario veterano.

Utilizzo questo termine militare non a caso: “freelance” vuol dire “lancia libera” e nella società inglese indicava quei soldati con una picca senza padrone pronti a combattere per chiunque cacciasse i soldi.

Come gestisco le finanze da freelance a partita iva - Finanza Cafona

Così, ma con un pelo di dignità in meno e senza una bella armatura.

STRUMENTI PER PARTITA IVA: SOFTWARE, APP, COMMERCIALISTA E CONTO BUSINESS

Il minimalismo è il sapore della vita. Ho la naturale tendenza a cercare la soluzione con meno strumenti, meno costi e il più efficiente possibile per le mie necessità. Faccio questo anche per la gestione del denaro come libero professionista.

Essendo poi un forfetario sono agevolato. Questo regime è semplificato, non ha bisogno di segnare note di credito, fatture in uscita e quindi non c’è la necessità di un’importante gestionale o di carte speciali. Orpelli inutili.

Io nel particolare ho pochi strumenti essenziali:

  • Il conto business di Finom (che uso solo per la fatturazione elettronica)
  • Il mio commercialista fisico, ciao Jessica!
  • Firma elettronica
  • PEC

Possiamo aggiungere a queste cose il pacchetto office, l’abbonamento a google one e il software di backup per il pc (Acronis). Per il resto ho ridotto tutto all’osso.

Ho letto da qualche parte che un buon micro professionista deve mantenersi piccolo nelle spese finché non diventa abbastanza grande da poter spendere davvero tanto. Son d’accordissimo con questa tesi, nella maggior parte di casi vi innamorerete di tool inutili.

Alcuni punti di questo paragrafo però, meritano una precisazione.

CONTO CORRENTE BUSINESS PER PARTITA IVA

Se siete un regime forfettario, non avete un negozio fisco od un e-commerce il possesso di un conto business è inutile.

Basta usare quello personale oppure uno da privato dedicato.

I conti business sono spesso limitati in quanto non tutti possono pagare gli F24, hanno canoni alti (tranne Hype) e non sono così diversi da quelli “normali”. Al massimo hanno integrato un money manager oppure la fatturazione elettronica.

Nel caso siate una ditta individuali, una srl o avete necessità specifiche può essere utile in quanto le varie API permettono di generare fatture, note di credito e collegare i tool gestionali automatizzando molti processi noiosi. Pure la gestione di collaboratori è notevolmente semplificata.

Se siete curiosi dell’offerta sul mercato dei conti business ho fatto un recap con un po’ di referral. Pure io l’affitto in qualche maniera lo devo pagà:

CONTO BUSINESSCARATTERISTICHECOSE PARTICOLARICOSTONOTE
FINOMIban IT
Fatturazione Elettronica
Carte Fisiche e Virtuali VISA
Gestionale fatture in entrata e in ingresso
Fatturazione automatizzata per e-commerce
Personalizzazione con ADD-ON
MultiRuolo e Multi Account
Cashback sugli acquisti fino al 3%
Possibilità di Personalizzazione
Sistema semplice e user friendly
Buona assistenza (tutta online)
Reminder delle fatture
Esistono 3 piani per i liberi professionisti con prezzi da 0€ al mese fino a 40€ al mese, Ci sono invece fino a 5 piani per chi possiede un’aziendaReferral Finanza Cafona
HYPE BUSINESSIBAN IT
Solo per ditte individuali, liberi professionisti e forfettari
Carta World Elite Mastercard
Bonifici ordinari e istantanei gratuiti
Pagamenti F24 semplificati e istantanei gratuiti
Tax Manager per stimare e accantonare le imposte
Micro assicurazioni incluse
Assistenza 7/7, anche su WhatsApp, chat ed e-mail
Tax Manager (ne ho parlato qua)

La carta World Elite garantisce sconti speciali e fast track in molti aeroporti italiani
2,90€ al mese azzerabile se si effettuano almeno 750€ di spese al meseBonus di benvenuto di 50€ per chi si registra a Hype Business inserendo il codice 50BIZ

QONTOIBAN IT
Fatturazione elettronica
Accesso ai finanziamenti
Debit Mastercard
14.000 tipi di integrazioni
Sync con conti esterni
Pagamento F24
La soluzione più completa in quanto ha tutte le caratteristiche necessaria per un conto (F24, finanziamenti, fatturazione elettronica) e alcune chicche specificheVari piani a seconda si sia libero professionista, microimpresa o azienda . Per liberi professionisti si parte da 9€ al mese fino a 39€
SOLDOIBAN IT
Multi Utente
Moltissime carta assegnabili a dipendenti e con credito in realtime
Più adatto per SRL e aziende
Cattura ricevute tramite foto per diarie e fatture passive
Piano Standard 21€ al mese per un massimo di 3 utenti, Piano Premium 33€ al mese sempre per 3 utenti ma con limiti ampliati per carte e transazione
TOTIBAN IT
Bonifici istantanei inclusi e gratuiti
2€ di bollo
Debit Visa Business
Versamento contati Sella
Per i piani top è previsto anche la fatturazione elettronica, la riconciliazione delle fatture, dashboard flusso di cassa, assistenza prioritaria e molto altro
Versamento contanti
Dashboard flusso di cassa
Pagamenti degli F24
Piano Essential 7€ al mese, Plus 15€, Plus 39€
VIVID BUSINESSIBAN IT e diverse nazionalità
Bonifici sepa istantanei
Carte fisiche (VISA) E Virtuali gratuite
Cashback e rendimento liquidità
Cashback sugli acquisti (1,5% su tutti, 10% per quelli su Amazon, 7% ADS Facebook, fino al 5% Lidl)
5% di rendimento liquidità per i primi 2 mesi, 3,5% dal terzo mese
5 piani diversi da base (0€) a 249€ per Enterprise
X CONTO DI BANCA AIDEXAIBAN IT
Rendimento dell’1% sulla liquidità
Canone a 0€ per il piano base
Rendimento dell’1% sulla liquidità
Più che un conto corrente è un conto di risparmio
X Conto Easy ha 5 bonifici gratis, il rendimento della liquidità ed è sempre gratis, X Conto Plus ha 30 bonifici e 5 collaboratori, oltre al rendimento, e costa 40€ al mesehttps://www.aidexa.it/conti/

Perché io uso un conto Business? Perché quando aprì Finom in Italia fui tra i primi ad aprire un account e mi regalarono il piano a vita.

Come conto non lo uso però la fatturazione elettronica integrata è ottima e il loro gestionale molto ben fatto. Con QONTO credo sia il migliore servizio business sul mercato.

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Se fate poche fatture evitate di buttare soldi in gestionali complicati. Non vi servono.

Fino 20 fatture all’anno vi basta usare il servizio offerto gratuitamente da agenzia delle entrate.

Non è scicchettoso o il migliore sulla piazza ma è meglio di spendere soldi extra. Alla fine forse dovrete fare 2 o 3 click in più rispetto a software più cari.

Se poi avete altre esigenze vi consiglio di usare Fatture24 invece del gestionale da quattro soldi di Aruba.

PEC E FIRMA ELETTRONICA

Ormai io posso firmare i contratti solo con la firma elettronica perciò sono stato costretto a sborsare 47€ per quella di Namirial.

Come PEC invece ne ho due. La prima è quella attivata quando si apre un conto corrente di Widiba e un’altra free di Namirial, se cliccate quà avete tre PEC in uscita gratis poi potete comprare dei pacchetti di invio o fare l’upgrade a 9,99€ l’anno.

COME GESTIRE LE TASSE CON LA PARTITA IVA

In tanti anni da partita iva ho affrontato molte sfide: commercialisti con idee originali, siti che spacciano informazioni sbagliate, modifiche di ordinamento e follie di varia entità e grandezza.

Tutto ciò mi ha fatto comprendere come sia importante sutdiare: dovete capire come funziona il vostro regime. Bene eh, non tramite i bignami.

Fatto questo potrete intercettare i falsi tool che vi sono venduti in giro e farvi un po’ di excel da voi in modo da capire con i numeri il funzionamento del vostro regime.

Per fortuna il forfetario è un regime semplice. La cosa in grado di fare davvero la differenza è comprendere quante tasse si pagheranno e come gestire il denaro da accantonare. Fatto questo il resto è normale sopravvivenza.

Per non fare la fine di chi a Novembre piange perché non riesce a pagare F24 è il caso di affrontare un paio di questioni.

1. CAPIRE QUANTO SI PAGA DI TASSE CON LA PARTITA IVA

Per regime ordinario non sono così esperto ed più complicato quindi parlerò di ciò che mastico quotidianamente: una partita iva a regime forfetario.

In genere avrete tre tasse:

  • Imposta sostitutiva all’IRPEF pari al 5% per i primi 5 anni e del 15% dopo il quinquennio
  • I contributi previdenziali variabili a seconda del codice attività (ATECO). Parliamo di ENSARCO, Ex-Enpals, Artigiani, Commercio e molte altre.
  • L’anticipo sulle tasse dell’anno successivo

L’imposta sostitutiva è quello che davvero pagate allo stato, i contributi sono gli accantonamenti per la pensione mentre l’anticipo è una puttanata ma che stornate ogni anno dalle vostre dichiarazioni.

Chiaro? Limpido? Sennò vi rimando al mio approfondimento sulle tasse del forfettario.

Io ho sviluppato due excel a disposizioni di tutti voi. Uno è per chi possiede la gestione separata, l’altro è per chi ha una cassa in regime Ex-Enpals.

Potete scaricarli e mixarli come vi pare per fare i vostri conti. Sono file vidimati dalla mia commercialista ma considerateli solo come indicativi, eh!

Ah, se non capite come scaricarli forse non avrete tante chance di avere successo come libero professionsita quindi vi prego, leggete le istruzioni.

Io da questo semplice calcolatore ho sviluppato qualcosa di mostruoso:

excel tasse partita iva
Ahimé Nicola non mi paga per fare il montaggio di TBTF

Ogni volta che emetto una fattura inserisco il numero, la società, se è nazionale od estera e poi la cifra fatturata. Selezionando il tipo di ATECO (ne ho 4 con 2 diverse casse previdenziali) il file automaticamente fa una stima delle tasse prendendo le informazioni dalla legenda.

La stima delle tasse è calcolata attraverso il file precedente e riducendo i risultati ad una percentuale, nel mio caso particolare sono questi:

calcolalo tasse forfettario percentuale

Lo stesso file lo condivido a Metodo Contabile oltre ad usare i dati per completare automaticamente celle e calcolatori presenti su altri file personali di budgeting.

Roba da maniaci, non dovete fare come me.

Ah il file fatevelo. Se vi piace il mio cacciate i soldi e chiedetelo in privato 😛

2. COME GESTISCO IL FLUSSO DI CASSA DELLE TASSE

Uno dei più grandi problemi come libero professionista è quello dell’accantonare i soldi della tasse in modo da averli pronti per la dichiarazione dei redditi di luglio e novembre.

Quello che succede è sempre la stessa storia: si riceve la fattura e si spendono i soldi, senza guardare alle esigenze future. Equivale alla versione freelance del vivere di stipendio a stipendio.

Una scelta che comporta grande stress, lacrime, rateizzazioni semestrali, teorie complottiste contro il sistema fiscale italiano e se siete toscani, bestemmie.

Ho vissuto così per tanto tempo anche io e ad un certo punto ho dovuto affrontare il tema seguendo questo linea d’azione:

  1. Tutte le volte che entra una fattura accendo un cero al santo dei liberi professionisti e calcolo con i file precedenti quante tasse dovrei pagare.
  2. Bonifico il denaro da pagare allo stato e lo sposto su un conto in cui ho un accesso limitato. Prediligo un conto remunerato (BBVA o Banca Sistema) oppure un conto deposito libero come quello di Findomestic o Ing
  3. Non tocco un cazzo fino a quando devo pagare gli F24 (dal conto principale)

Qualcuno potrebbe criticare questo modo di procedere in quanto un conto remunerato o un CD libero potrebbero non essere redditizi quando altre soluzioni. Vedo che tanti optano per i fondi monetari, BTP a breve scadenza, o investire in un PAC a mercato fino al fare un mischione con i risparmi sul conto corrente.

Tutti questi consigli sono spesso dati da chi ha il culo al caldo sul suo contratto a tempo indeterminato.

Fidatevi, fate le cose semplici. Non mischiate i vari piani (investimenti, risparmi, fondo di emergenza) e cercate di non speculare su denari che non vi appartengono.

Con la partita iva bisogna entrare nella mentalità che anche se vi entrano dei soldi cash, solo una parte di quella liquidità è vostra.

Non vi ci attaccate e non consideratelo come denaro spendibile, vivrete meglio.

3. GESTIRE I GUADAGNI

Fatevi un prezziario. Non scherzo.

Il meccanismo indeterminato del libero professionista vi porterà a pensare che ad ogni cliente dovrete fare un prezzo diverso oppure che avete troppa varietà di servizi/prodotti per fare una sintesi a priori.

Cazzate! Venderete sempre per le stesse 5 o 6 cose.

Buttate giù un prezziario partendo da un costo medio orario e create dei range di prezzo considerando i vostri “prodotti” più venduti. Fatto questo modulate il preventivo finale da sottoporre al cliente a seconda del vostro intuito e di avete davanti.

Questo vi permetterà di fare proposte più rapide, non svendervi e di gestire meglio le vostre finanze. Saprete, ad esempio, che vi basta vendere “tot prodotti” ogni mese per pagare le spese fisse, mica poco considerata l’indeterminatezza della libera professione!

4. FARE BUDGETING CON GLI INCASSI DA PARTITA IVA

I conti li ho fatti, i soldi per le tasse li ho messi da parte e quindi ora posso usare il rimanente per campare. A volte anche solo per sopravvivere.

Il problema di un freelance è che le spese sono sempre le stesse mentre gli incassi no.

Le entrate oscillano con delle curve simili quelle della Bellucci negli anni ’90, na roba così:

Come gestisco le finanze da freelance a partita iva - Finanza Cafona
“Me ricordi Sabrina Salerno in Boys Boys Boys” (cit.)

E no, non sono i miei guadagni (impiccioni maledetti) quanto un modello verosimile di come si sviluppano le entrate di un libero professionista.

Un freelance deve essere bravissimo ad anticipare le spese previste, nel risparmiare denaro per i momenti di magra e nel calcolare con grande meticolosità gli acquisti importanti. Se siete delle cicale cercate un posto fisso, dateme retta.

Io tengo un fondo di emergenza esageratamente ampio (12 mesi) e ho un buffer di liquidità per sopperire a momenti in cui le entrate sono molto ridotte.

Non vi consiglio la stessa strada. Nel caso siate all’inizio cominciate a costruire un fondo di emergenza e un rainy days da sfruttare quando c’è periodo di vacche magre. Ne avrete grande giovamento sia in termini finanziari che psicologici.

Chiaro, quanto ve ciucciate tutti quei soldi poi ricordatevi pure de rimetteceli.

CONCLUSIONI SU COME GESTISCO I SOLDI DA FREELANCE

Non credo di avervi rilevato segreti incredibili.

Se siete delle partite iva da almeno un paio di anni avrete già imparato molte di queste lezioni sulla vostra pelle a forza di emicranie lancinanti.

Il sapere gestire le finanze in maniera oculata non è un accessorio ma la BASE per poter essere dei liberi professionisti. Non basta saper fare il proprio lavoro bene, bisogna anche essere in grado di vendersi, capire di burocrazia e gestire oculatamente le spese professionali e quelle personali. Altrimenti non andate tanto lontano.

Avete consigli? Scrivete nei commenti, son ben accetti!

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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