Ormai sono diversi anni che ho  una partita iva. Sono cambiati i codici ateco e il tipo di lavoro principale eppure rimango un povero libero professionista.

Insomma ho accumulato una certa esperienza. 

Se vi apprestate ad aprire una partita iva voglio usare una metafora per spiegarvi come funziona questo mondo: Immaginatevi di entrare, ben vestiti e pieni di fiducia, in un grande androne di un hotel 5 stelle.

Un posto riccamente adornato di colonne di marmo, mobili pregiatissimi, un arredo antico ed elegante con tantissimi camerieri a vostra disposizione per ogni tipo di richiesta.

L’androne prosegue in un lungo corridoio eppure quello che vedete comincia a cambiare. I camerieri, prima super disponibili, vi spingono per camminare e soprattutto ad aprire quella pesantissima porta di legno massello in fondo alla sala.

Non avete scelta. Dovete tirare la maniglia sorpassando l’androne da cui siete entrati. 

Quello che vi si para davanti sarà più o meno questo:

partita iva inferno lezioni

Eh sì perché la partita iva ti illude con un mondo fatto di libertà, maggiori guadagni, crescita personale e autogestione ma che si rivela presto un inferno.

Provengo da una famiglia che ha sempre calcato questa strada. So come funziona però quando ti ci trovi dentro beh… son cazzi nel culo per tutti.

Tenendo alle vostre chiappe voglio parlarvi delle 5 consigli sulla partita iva che ho imparato nel corso degli anni.

Tutta roba che ho sperimentato sulla pelle e non come quelle guide generiche sul regime forfettario!

1. IMPARA QUELLO CHE NON SAI

Non sai come funziona una normativa? Imparala!

Non capisci nulla di tasse o di rendicontazione? Imparalo!

Non sai trattare con i clienti? Aho, imparalo!

Non sei in grado di farti pubblicità o di fare marketing? IMPARALO.

Essere una partita iva vuol dire avere un’azienda con un solo dipendente: tu.

Quindi devi saper fare tutto dal tuo lavoro specifico fino alla comunicazione, marketing, commercialista, etc.

Non basta saper fare il proprio lavoro bisogna essere anche in grado di gestire, day by day, tutti le necessità collegate.

Da saccente sono un fautore delle persone multi disciplinari. Se hai un regime forfettario devi sapere un po’ tutto, comprendere come funziona l’apparato burocratico amministrativo e saper far di conto.

Voglio però farvi una precisazione: non dovete diventare i massimi esperti del settore (è inutile) ma dovete conoscere la cornice di ogni elemento, poi potete affidarvi a servizi esterni che lo facciano con voi.

Uno dei problemi più grossi è la tassazione sulla partita iva.

Capirla non è così complicata e potete leggere i miei articoli su:

2. FATTI RISPETTARE SUL LAVORO

In una società, come quella italiana, ricca di tante micro aziende e PMI a gestione padronale, la tendenza è quella di fare le cose in caciara e in maniera confusa.

Questo modello imprenditoriale unito al fatto che siete giovani porterà nel 98% dei casi al sentire un più o meno tacito:

"ti faccio un favore a farti lavorare"

Non dovete sottostare a questo meccanismo in nessuna maniera in quanto sarà deleterio per il vostro rapporto lavorativo e per la vostra sanità mentale.

Farsi rispettare è necessario.

Vale un po’ quello che ho detto nell’articolo su come essere migliori a lavoro. Fatevi valere. Non vuol dire essere stronzi ma dimostrare di essere capaci, di saper andare contro al cliente, di spiegare le vostre ragioni e di far valere i vostri diritti.

Non lo sapete fare? Vedi punto 1.

a. ARRIVA PREPARATO AGLI INCONTRI

La cialtronaggine non vale solo per i clienti.

Può apparire come un discorso borghese ma la prima impressione conta molto: diverse ricerche dimostrano che una prima valutazione della persona si forma in 10 secondi.

Presentatevi al cliente vestiti in maniera decente (per gli uomini una camicia, per le donne un vestitino), con barba fatta, capelli in ordine e possibilmente profumati.

Inoltre preparatevi prima degli incontri, soprattutto se è il primo! Non conoscere l’azienda con cui parlate è un ottimo modo per andare in culo al proprietario.

Sforzatevi un attimo e fate una piccola ricerca sull’azienda, il mercato di riferimento e la concorrenza. Non sarete esperti quanto il cliente ma avrete modo di intavolare una discussione alla pari.

b. FIRMA SEMPRE UN CONTRATTO

Un modo per pararsi il culo e farsi rispettare è quello di redigere un contratto con il cliente.

Di sé per sé questo contratto vale poco o nulla e non velocizzerà una causa per insoluto (la media italiana per una causa civile è 8 anni) ma farlo firmare al cliente metterà per iscritto diritti e doveri da ambo i lati dandovi un’aurea di professionalità. 

Potete farvi scrivere un contratto standard da un amico avvocato per meno di 100€ e poi modificarlo di volta in volta. È importante che chiariate, già dall’inizio, tempi di pagamento, durata della collaborazione, cifre e costi degli extra. 

Ricordatevi soprattutto degli extra!

Se siete una partita iva (tipo il grafico o un filmaker) a cui vengono richieste tante modifiche sottolineate fino a quanto il cliente può chiedere modifiche: ad esempio fino alla terza modifica è gratis, poi il cliente paga.

Come detto questo contratto non vi salverà dal cliente fraudolento (quello farà fallire l’azienda piuttosto che pagarvi) ma è un buon modo per chiarire il rapporto di lavoro secondo l’antico detto “patti chiari, amicizia lunga”.

c. FATTI PAGARE IN TEMPO

Una buona azienda e un buon imprenditore si vede dalla regolarità in cui paga.

Imparerete in breve tempo che l’amministrazione è il pilastro di ogni buona azienda e se i pagamenti sono sempre in ritardo o il cliente adduce a costanti impedimenti nel saldare le fatture beh, c’è un problema.

Spesso si tratta solo di incapacità ma vale un principio sacro che se hai lavorato, aspettato 30 o 60 giorni dopo l’invio della fattura il cliente deve pagare al minuto spaccato. Senza se e senza ma.

Quando capita dovete farvi valere subito o le cose peggioreranno.

Personalmente uso la strategia di un ex difensore della Roma nota come la “stecca alla Samuel“.

Nei primi minuti di gioco il difensore argentino era solito fare un intervento molto deciso sull’attaccante. Quando l’avversario era a terra Samuel lo guardava con i suoi occhi glaciali come a dirgli “se continui a voler segnare non finisci la partita in piedi”.

Io ho litigato con molte amministrazioni soprattutto per manifesta incapacità e per atteggiamenti molto poco professionali.

Con l’ultima ho avuto a che fare per diversi mesi e l’anno scorso gli ho detto:

"Se non pagate regolarmente mi vado a prendere il covid, vengo in ufficio e vi sputo a tutti in faccia"

Sarà poco elegante ma ora i bonifici mi arrivano 3 giorni in anticipo.

3. ORGANIZZATI

Sarà il punto più breve di tutti: organizzati o non ce la farai.

Questo vale per tutti gli elementi della tua vita imprenditoriale: dagli impegni, ai guadagni, alla gestione del tuo cashflow sia alla comunicazione aziendale.

Organizza il tuo lavoro con programmi come Trello oppure utilizza Google Calendar, le to do list per impostare degli obiettivi giornalieri, Google Drive per i documenti e mille altr app.

In generale organizza i documenti personali sempre e subito, scrivi titoli chiari e poni particolare attenzione ai documenti finanziari. 

Consiglio dei consigli?

Quando ti arriva il bonifico dal cliente non sperperare tutto subito ma budgetizzalo in modo da non trovarti con l’acqua alla gola in qualche settimana.

4. MEGLIO NON LAVORARE CHE FARLO CON CLIENTI PESSIMI

Questa è una lezione che imparerete con l’esperienza, ma ve la dico ugualmente.

La piccola e media imprenditoria italiana è molto cialtrona, spesso non sa cosa vuole, non conosce i mezzi e spesso è già stata fregata da qualcun altro.

Voi sarete la vittima sacrificale.

Ma ci sono anche degli “imprenditori” che sono dei semplici criminali e hanno, dal primo secondo, intenzione di rovinarvi la vita e non darvi un centesimo.

A meno che abbiate scelta (cosa probabile vista la vita da partita iva) evitateli.

È meglio non lavorare che farlo con queste persone e se proprio volete fare un atto di carità andate a fare volontariato alla Caritas. Vi darà più soddisfazione.

In genere questi “imprenditori” si smascherano facilmente con i consigli del punto 2c.

Un contratto, le clausole sugli extra, richieste generiche e astratte, la richiesta di un pagamento anticipato per uno studio di mercato, l’offerta di pagamenti in nero, il presentarsi in maniera professionale gli faranno capire che non c’è trippa per gatti.

Il miglio modo per sgamarli però è che, in trattativa, vi offriranno la metà di quanto avete pattuito oppure si daranno alla macchia dopo aver trattato (pure di un 5%) il prezzo proposto.

Se avete davanti uno di questi soggetti, scappate.

5. NON FARTI ROVINARE LA VITA DAL LAVORO

Farsi rovinare la vita dalla libera imprenditoria è facilissimo.

Le illusioni di questa scelta professionale sono molte, pochi parlano degli effetti deleteri: 

  • Lavoro scostante (6 mesi con un cliente sono un’eternità)
  • Nessuna tutela lavorativa (scordatevi infortuni, vacanze, etc)
  • Tassazione alta (se siete in ordinario o avete una cassa previdenziale)
  • Problemi nel farsi pagare
  • Stress e pressione

La mancanza di lavoro, la paura di non arrivare a fine mese (qui vale lo stesso discorso del vivere stipendio per stipendio), il senso di fallimento possono farvi arrivare in un attimo a deprimermi.

C’è un modo per superare questo problema? Beh dipende molto dall’attitudine personale ma posso darvi qualche suggerimento:

  • Controlla il tuo denaro (il blog parla di questo) e tieniti un cuscinetto di sicurezza
  • Mantieni i tuoi hobby. In particolare qualsiasi sport, questo sarà la tua valvola di sfogo.
  • Se puoi genera un introito extra con un tuo business personale
  • Fai meditazione
  • Leggi libri su disgrazie di altre persone, ti sentirai meno solo.

Ah, in generale l’esperienza aiuta.

CONCLUSIONI SUI 5 CONSIGLI A UN NUOVA PARTITA IVA

Ma quindi la vita da partita iva è una merda? No, affatto.

Una delle cose belle della libera imprenditoria è che vedrete sempre tanta gente nuova, avrete costanti stimoli e se siete davvero capaci avete davvero molte possibilità di guadagnare di più.

Per me il valore della partita iva è la libertà. La libertà per fare diverse cose: dallo stracciare il contratto con uno stronzo, la costante pressione a rinnovarsi sino alla libertà di non dover lavorare per anni con persone che odio.

Alcuni preferiscono la sicurezza, io preferisco auto gestirmi e decidere per me, son scelte.

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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