Essere poveri è più costoso che essere ricchi. E con poveri intendo in senso ampio cioè anche chi ha stipendi bassi o nella media.

Sembra una banale frase del cazzo, me ne rendo contro. Dietro però c’è un senso più profondo. Chi ha uno stipendo vicino alla sussistenza non può fare investimenti mentre chi è più benestante sì.

Anche con il termine investimenti intendo qualcosa di più largo. Non parlo (solo) di quelli finanziari ma una scelta che prevede un guadagno nel futuro come comprare prodotti qualitativamente migliori o più durevoli nel lungo periodo.

Il risparmio cumulativo - Finanza Cafona

Annamo bene.

Ve spiego usando una citazione del libro “Uomini d’arme” di Terry Pratchett:

Prendi gli stivali, ad esempio. [Vimes] guadagnava trentotto dollari al mese più le indennità. Un ottimo paio di stivali di pelle costa cinquanta dollari. Ma un paio di stivali abbordabili, che andavano bene per una o due stagioni e poi si bucavano miseramente quando il cartone si sfaldava, costava circa dieci dollari. Quello era il tipo di stivali che Vimes era solito comprare, e li indossava finché le suole non erano così sottili al punto di consentirgli di indovinare dove stesse camminando in una notte nebbiosa soltanto basandosi sulla sensazione dei ciottoli. Ma il fatto è che i buoni stivali durano anni e anni. Un uomo che poteva permettersi di spendere cinquanta dollari aveva un paio di stivali che gli avrebbero tenuto i piedi asciutti per dieci anni, mentre il pover’uomo che poteva permettersi solo stivali economici avrebbe speso cento dollari in stivali e nonostante ciò avrebbe avuto i piedi bagnati.

Estratto da questo articolo

Meglio? Vorrei andare avanti!

VIVERE DI STIPENDIO IN STIPENDIO VS GESTIRE LE FINANZE

L’essere “poveri” (scusate il temine orribile, avete capito) costa di più perchè si è costretti a ripetere lo stesso investimento ciclicamente più e più volte. Un “ricco” invece si può permettere prodotti o servizi più longevi e duraturi.

Nonostante l’acquisto singolo del “povero” sia più economico rispetto a quello del “ricco” quest’ultimo dura di più. Nel lungo periodo la necessità del “povero” di ricomprare lo stesso bene a ripetizione lo rende una scelta finanziariamente peggiore.

Mentre il povero ripete l’acquisto il “ricco” usa ancora lo stesso prodotto e non deve affrontare alcuna nuova spesa per soddisfare la stessa esigenza!

risparmio cumulativo
La Legge di Pratchett didascalica. Senza considerare i piedi bagnati, eh!

Questo genera un ulteriore effetto. Non dovendo spendere altri soldi per soddisfare un esigenza il “ricco” può accumulare patrimonio. Denaro di nuovo reinvestito e che cumulato aumenterà sempre di più la distanza di benessere tra le due persone.

Ora io non voglio farne una teoria sociopolitica però ritengo che questa differenza non sia dovuta solamente a una questione di nascita. Il problema più grande è che chi ha minore diponibilità economica è il non avere da parte un piccolo patrimonio di partenza, fattore essenziale per prendere decisioni più razionali.

Vorrei evitare di fare il Marx del 2025 perciò mi attengo a cose più concrete. Un’ abitudine dovuta anche alle mie modalità di gestione del denaro.

Uno dei peggiori modi è quello di vivere di stipendio in stipendio: i soldi entrano e subito dopo escono per spese a consumo. È come quando riempite una bacinella d’acqua. L’avete sempre piena e dovete stare là, continuamente a tappare le falle e a pregare non si rompa del tutto.

In questo meccanismo non esistono risparmi e tutto si regge su un saldo a zero (se non a debito).

Ahimé questo è il modo usato dalla maggior parte delle persone: a volte per obiettiva impossibilità di fare altrimenti ma molto più spesso per ignoranza finanziaria, pigrizia, poco desiderio di sacrificarsi e un certo compiacimento nel non fare un cazzo.

IL RISPARMIO CUMULATIVO

Senza un capitale minimo (parliamo di qualche centone eh) non si possono sfruttare i vantaggi del risparmio cumulativo. Con questo termine intendo che, un po’ come l’interesse composto, il risparmio crea altro risparmio.

Faccio un esempio concreto.

Ho visto molte persone che pagano l’abbonamento dei mezzi mensilmente perché non sono in grado di affrontare il pagamento dell’annuale in un’unica soluzione.

A Roma gli abbonamenti hanno questi costi:

Mensile 32,5€
Annuale 250€

Considerando di utilizzare tutti i mesi i mezzi pubblici l’acquisto ricorrente avrà un costo complessivo di 390€ l’anno, 140€ in più dell’acquisto in un’unica soluzione.

Il problema è sempre il capitale iniziale. Vivendo in uno condizione in cui si tappano i buchi di bilancio un’uscita mensile di una trentina di euro è l’unica soluzione gestibile, non lo è sganciare 250 euro in una “botta unica” .

È per questo che tanti smadonnano quando arrivano un conguaglio della luce o l’amministratore di condominio propone il cambio della caldaia o di installare i pannelli solari. La forma mentis di queste persone è proiettata alle ore e non agli anni.

Ad alcuni lettori questo potrà apparire come una follia ma è come vive la maggior parte dei nostri amici e parenti. Se invece non ti sembra folle è perché stai vivendo così.

La buona notizia è che puoi uscirne.

Lo si fa costruendo un piccolo capitale, lavorando sulla propria situazione e riducendo o eliminando le spese superficiali. In questo modo si aumenta il proprio patrimonio che potrà di nuovo essere utilizzato per prendere decisioni migliori e quindi ad altro risparmio, appunto, cumulativo.

Quello che fanno i “ricchi” dell’esempio di Pratchett.

COME COSTRUIRE UN PICCOLO CAPITALE PER RISPARMIARE

Molti ritengono il risparmiare un brutto termine in quanto è associato al sacrificio o al togliersi qualcosa.

Effettivamente questo è uno dei processi che fa parte del risparmio in quanto ogni processo di cambiamento passa da un sacrificio. Il punto è il risultato finale.

Le finanze sono esattamente la storiella della coperta corta dove se si tira da una parte si lascia scoperto qualcos’altro.

Bisogna quindi imparare a scegliere cosa coprire del proprio corpo.

Chi spera di allungarla è un illuso che si troverà nella situazione famigliare a molti lamentosi del nostro paese: con il culo al ghiaccio.

Il realismo è fondamentale.

La GEN Z americana pensa che uno stipendio minimamente soddisfacente sia di quasi 600k l’anno.

Dopo un periodo iniziale di scoramento la vita migliora ed é più ricca, altro che più povera come molti pensano.

Imparare a gestire il proprio denaro vuol dire concentrare le risorse a disposizione per soddisfare le proprie esigenze, non quelle che pretendono gli altri.

Parenti o brand di moda che siano.

Riprendiamo l’esempio di prima: cosa si sarebbe potuto fare con quei 140€?

Beh avresti potuto usare 30€ per cambiare tutte le lampadine di casa con quelle a LED.

Le Solhetta di Ikea costano 5,6€ per un pacco da 2 e dopo un anno si ripagano da sole. Già dal primo anno si ottiene un pareggio dell’investimento, per i succesivi 4 anni è un risparmio in bolletta pari al loro costo, 30€ l’anno.

A questo punto perché non fare il cambio del fornitore di luce e gas?

Un altro 10% di risparmio! Anche di più se sei ancora con le bollette intestate a tua nonna morta nel 2018 (storia vera).

Considerando un costo complessivo annuo di 1000€ di cui 600€ della parte energetica vuol dire altri 60€ nel portafoglio.

Potresti usare il denaro per pagarti un’assicurazione sanitaria come BeProf o aumentare il tuo budget per l’abbigliamento. Invece di comprarti il solito oggetto modaiolo o di fast fashion potrai concentrarti su capi essenziali e duraturi.

Questo produrrà un risparmio sugli anni successivi liberando ulteriore denaro ai già diversi centoni che hai accumulato.

Lo stesso meccanismo usato per l’abbonamento dei mezzi potresti usarlo per quello della palestra. Invece di chiedere un finanziamento con TAEG al 12% potresti sfruttare la promo per l’annuale o comprarti l’attrezzatura necessaria per fare esercizi a casa.

A questo punto potresti addirittura scegliere di fare un colpaccio come sostituire quel frigorifero classe Yamato che consuma con una portaerei dei primi anni venti. Ma puoi scegliere anche obiettivi più piccoli come una friggitrice ad aria o una crockpot, ideali per piccole famiglie.

Dopo un pò penserai agli obiettivi grossi ma non sta a me toglierti a fantasia.

Il punto è che questo meccanismo del risparmio cumulativo è un crescendo che parte dalle piccole cose. Come una palla di neve che ruzzuola dalla cima di una montagna riesce a creare una valanga.

Molto meglio va detto. Non ha effetti nefasti!

CONCLUSIONI SUL RISPARMIO CUMULATIVO

Tutto cio porta ad essere ricchi? Assolutamente no.

Cioè potrebbe esserne uno degli elementi ma di base no.

Migliorerà la vostra vita? Si, tanto.

Non immaginate quanto avere 1000€ in sicurezza possa rendere meno stressanti le giornate.

Vi racconto tutto questo perché ci sono passato. Io ero così, vivevo così, guardavo alle cose così. Prendere in mano la realtà é stata la migliore scelta della mia vita. I problemi non sono finiti ma sono fuori (sgrat sgrat) da quelli che terrorizzano la maggior parte degli italiani.

Credo fermamente che molte (auto) diagnostisi di ansia o depressione siano più dovute all’incapacità di gestire oculatamente il denaro e, per estensione di programmare gli impegni della vita che a veri problemi di salute.

Lo stress che sentiamo non é tanto dovuto al fatto in se ma dal pensiero del problema e dalla calcificazione di quei pensieri nel presente.

Io vi propongo una cosa: prendete un martello per spaccate quei muri. Ora vi appaiono indistruttibili alla prima botta saranno solo qualche cumulo di cartongesso.

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Sull'autore

FinanzaCafona

Founder & Editor

Sono un povero come te che scrive la maggior parte degli articoli di questo blog. Non mi dare troppo retta perché sono un fesso senza studi economici o finanziari però, se vuoi, puoi amarmi.

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