Mr. Rip è uno dei più apprezzati influencer italiani di finanza personale grazie alla sua attività di blogger prima e ora di creator su youtube.
Giorgio da molti anni vive in Svizzera e quindi ha un po’ perso il contatto con la caotica burocrazia italica con cui però, per forza di cose, ogni tanto ci si deve confrontare.
In uno degli ultimi video ha parlato della sua esperienza in quanto si è deciso a estinguere un vecchio conto banco posta con annessi 3 libretti postali.

Povera anima!
Per testimoniare questa odissea Rip ha pubblicato un video in cui racconta per filo e per segno la tragica epopea con la burocrazia italica.
Al netto del caso particolare ritengo sia una bella metafora per ognuno di noi. Usare raziocinio e oggettività con gli altri è semplice, meno facile è quando ci troviamo noi stessi in una situazione problematica.
Spesso basta fermarsi un attimo, sbollire e respirare. Se poi si è fatta una buona pianificazione, usato un po’ di pensiero laterale e fatte le giuste ricerche raccogliendo informazioni utili si è già un passo avanti.
Ma sto divagando!
Prima vi spiego cosa è successo a Mr. Rip e poi analizzo un po’ di passaggi dell’affaire!
ANTEFATTO: MR.RIP E LA CHIUSURA DEL CONTO BANCOPOSTA
Qualche settimana fa Mr.Rip (o Giorgio) in occasione di una vacanza italiana decide di chiudere il suo conto corrente Bancoposta e i suoi tre libretti postali.
Quando viveva in Italia era solito infatti usare questi servizi e per accumulare risparmi decise di aprire alcuni libretti postali. Vivendo in Svizzera da quasi un decennio è ormai inutile tenere aperto il conto Bancoposta e ancor meno, visti i suoi investimenti finanziari, i libretti postali aperti nel lontano 2003.
Poste Italiane poi continua ad aggiungere piccoli costi commissionali e perché buttare soldi inutilmente? Vedete che anche i milionari ex google guardano al centesimo?
Ahi noi, le aspettative di risolvere la cosa velocemente vengono tradite.
Dopo due ore di attesa in fila alle poste Rip trova un cassiere pignolo. Sostiene che sia impossibile chiudere il conto in quanto ha dei libretti collegati di cui due cointestati.
Non avendo Rip neppure a disposizione i documenti il cassiere gli suggerisce di andare a fare una denuncia di smarrimento al commissariato e poi ripassare.
Ma il solerte brigadiere con cui parla gli fa notare un piccolo problema:
Non può sporgere denuncia per libretti cointestati
Le lamentele di Giorgio non hanno successo. Anche se si tratta di pochi centesimi quei soldi non sono solo suoi ma di due persone e quindi è necessaria una denuncia di smarrimento congiunta.
Il problema è che i libretti erano stati aperti con due ex fidanzate.
Ora immaginate di contattare una ex e chiedergli di vedersi in caserma… un bordello! E infatti è tornato in Svizzera senza aver chiuso i conti.
Se volete vedere il video eccolo:
Ma ora ditemi voi, o cari taccagni, posso esimermi da dare una mano a Giorgio?
Posso io, povero cafone poveraccio, non risolvere i patemi dell’amato creator, spiegargli cosa fare ora e magari evidenziargli “qualche” errorino?
1. EVITARE LA FILA ALLE POSTE
Partiamo dalla fila alle poste in quanto è un problema piccolo eppure fastidioso.
Mr. Rip, forse si è perso l’upgrade tecnologico delle poste italiane in quanto qualche anno fa è stata lanciata una comoda app: Ufficio Postale.
Si può fare accesso con Spid o, nel caso non si abbia questo servizio indispensabile in Italia, con le pass del conto bancoposta.
Fatto questo si sceglie la filiale delle poste e si prenota un ticket all’orario preferito.
Basta poi inquadrare il QR code nel totem all’ingresso dell’ufficio postale e aspettare il proprio turno guardando sul ledwall.
Consiglio a Rip di fare la prenotazione almeno con un giorno di anticipo perché i numeri vanno a ruba, in effetti è un servizio super efficiente!
Io ho raramente atteso più di 2 minuti rispetto all’orario fissato!
Ah, occhio agli anziani, spesso è scattata la rissa per questi “sorpassi”.
2. PUOI CHIUDERE IL CONTO QUANDO VUOI
L’impiegato ha detto una cazzata.
Il conto Bancoposta si può chiudere quando si vuole e non possono fare ostracismo.
Nel 2006 Bersani ha liberalizzato il mercato bancario regolando la normativa a favore dei consumatori: la banca non può chiederti soldi e non può porti ostacoli alla chiusura del conto corrente, anzi deve eseguire l’operazione entro 15 giorni lavorativi pena una multa.
Persino se hai fatto un mutuo puoi chiudere il conto e spostare il pagamento del finanziamento come domiciliazione, pensa se hai dei libretti! Tsk!
Purtroppo questa tattica è usata spesso dagli istituti bancari in quanto così trattengono clienti, continuano a fare pagare canoni e possono spammarti loro prodotti.
L’unico problema si pone se si hanno libretti con accrediti ricorrenti sul conto postale o se si ha un saldo negativo, ma anche cosi si risolve facile.
Per chiudere il conto comunque basta compilare questo modulo e consegnarlo in filiale. Una procedura che potrebbe essere anche più semplice usando la PEC o tramite il servizio di portabilità offerto da diversi istituti (Widiba, BBVA, Findomestic).
Purtroppo Poste non permette la chiusura tramite PEC e Mr. Rip non ha interesse ad aprire altri conti in Italia, quindi il modulo deve esser consegnato in filiale o con raccomandata tracciata!
Per il libretti invece la faccenda è diversa e sono utili le FAQS sul sito delle poste.
3. I LIBRETTI DORMIENTI NON C’ENTRANO NULLA
Durante il video Mr Rip cita i “libretti dormienti” sperando che si estinguano da soli.
Ecco, non funzionano così libretti e conti dormienti!
I Libretti di risparmio postale cosiddetti “dormienti” sono i Libretti non movimentati dal titolare da più di 10 anni, non sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano la movimentazione delle somme e che abbiano un saldo superiore a 100 euro.
Da quanto emerge nella parte finale del video il saldo sui libretti postali è di pochi euro e quindi non rispetta il criterio del saldo superiore ai 100€.
Inoltre, visto che Mr.Rip ha il conto attivo da oltre 20 anni, avrà bonificato piccole cifre per saldare il canone vanificando ogni tentativo di rientrare nella fase dormiente del conto.
4. IL POLIZIOTTO HA RAGIONE
Su suggerimento del cassiere delle poste Mr. Rip si reca al commissariato per fare denuncia di smarrimento dei 3 libretti postali.
Vi ricordo che 2 di questi erano cointestati con altre persone.
Il poliziotto alla richiesta di Rip dice che non può fare la denuncia.
Giorgio fa notare come si tratti di pochi centesimi e il poliziotto continua a far presente l’impossibilità di continuare con la denuncia: serve anche l’altro cointestatario.
Beh, il poliziotto ha ragione.
E qui purtroppo mi sembra ci sia un bias grosso come una casa sul bizantinismo burocratico Italiano. Per carità, è dato da esperienze di vita ma in questo caso Mr. Rip è in errore.
Non importa quanti soldi siano depositati, se pochi centesimi o qualche milione, una parte di quei soldi non appartengono a Giorgio.
È giusto quindi che il poliziotto abbia fatto rispettare la legge e lo abbia rimandato a casa. Capisco il disagio nell’attesa e dei vari contrattempi eppure provo a fare un “pensiero critico” di quelli che piacciono tanto al nostro blogger finanziario.
Se Rip ha aspettato è perché probabilmente il suo caso era poco importante e c’erano esigenze più impellenti.
Nell’attesa avrà notato anche le condizioni delle strutture dove lavorano le forze pubbliche. Al meglio sono rimaste intonse dagli anni ’70.
Dato questo e lo stipendio miserrimo io lavorerei molto peggio di quanto facciano le forze dell’ordine. E anzi perderei la pazienza con grande velocità.
L’aplomb di certi poliziotti e carabinieri è ammirevole. E ancor di più in questo racconto dove vedo un professionista esemplare capace di svolgere alla grande il suo compito, anche se purtroppo è andando contro gli interessi di Mr.Rip stesso.
Non ho avuto modo di approcciarmi con le forze dell’ordine di altri paesi (e non ci tengo) ma questo articolo di Nebo Zuliani fa un po’ di fan fiction su un evento di cronaca reale, leggetelo.
5. L’ORGANIZZAZIONE AIUTA A RISPARMIARE TEMPO
Ah, ma alla fine non c’era la necessità di fare la denuncia di smarrimento!
Preso dal raptus dell’incazzatura (lo capisco) Rip, rientrato a casa in Svizzera, ha cominciato a sbracare mezza casa per recuperare sti benedetti libretti postali.
E ne ha trovati due di tre.
Ecco forse era una cosa da fare all’inizio dell’avventura e non dopo, no?
Se li avesse portati allo sportello delle poste la storia non sarebbe cambiata ma quanto tempo ha perso nella ricerca? Io ve lo dico sempre organizzare i documenti personali è un salvavita! Sembra non servire ma poi quando capita il fattaccio… serve!
Imparate dagli errori (anche degli altri), può bastare davvero poco per passare dalle bestemmie a portare un risultato a casa!
CONCLUSIONI: MR.RIP VS POSTE ITALIANE
Vabbè ma alla fine? Beh Rip parlo direttamente a te!
Capisco l’incazzatura ma avrai tempo di sbollirla! Il conto lo puoi chiudere e la fila alle poste la salti facile, per il libretto postale la questione è più complessa!
Quello intestato a te lo puoi chiudere quando vuoi, quello cointestato puoi chiuderlo solo se al tempo erano stati aperti con la formula della firma disgiunta. Se non rientri neanche in questa casistica l’unica possibilità rimasta è portarli a scadenza e lasciare che si occupi della pratica l’ufficio postale.
D’altronde hai aspettato 20 anni, cosa succede per qualche mese in più?
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Vabbè Cafone ogni tanto Rip fa il boomer, è tutto apposto ogni tanto fa così e lo si ama ma mai quanto te ❤
❤️❤️❤️❤️
Racconto la mia!
Ho due libretti postali dei quali uno intestato solo a me, un altro cointestato con mia moglie, entrambi con pochi Euro; ad inizio anno mi sono recato in ufficio postale per chiuderli, perchè mi scoccia ogni anno andare a chiedere la certificazione per fare l’ISEE, il cassiere non mi ha chiuso i libretti in quanto dovevo necessariamente fare un versamento esclusivamente in contanti (impossibile farlo con carta, a meno che fosse un postamat) di circa 30 Euro per ogni libretto, al fine di “eseguire i conteggi di chiusura”, e che molto probabilmente (Parole del cassiere), mi avrebbero successivamente rimborsato in tutto o in parte.
A quel punto, non essendo convinto ho rinunciato a chiuderli.
Ho beccato l’impiegato sbagliato, o è tutto corretto?
Ma è tutto stupendo!
Non saprei dirti con sicurezza, cercando di entrare nella loro modalità mentale probabilmente poste ti chiede un “pegno” di 30€ per verificare che sia stato pagato tutto regolarmente in passato. Se è ok ti ridanno i 30 euro + il credito residuo rimasto, se non è ok scalano.
Probabilmente in passato chiudevano per direttissima, si trovano un saldo insufficiente e ci rimettevano soldi. Ad esempio su postepay decenni fa son stati fatti dei bei truffoni.
Comunque se vai a un’altra filiale vedrai che ti diranno una cosa diversa 😛
Segnalo le sempre utili ma sempre ignorate f.a.q. https://www.poste.it/faq-buoni-e-libretti.html?wt.ac=1476468323655
Comunque ci sono alcune cose che non mi tornano. È vero che con la Bersani il conto bancoposta può chiuderlo quando gli pare, ma siamo sicuri che lo stesso valga per i libretti?
Per quelli non “smart”(quelli nuovi con la carta), se li hai smarriti(e non gli sono stati sottratti),non serve la denuncia alle forze dell’ordine, ma bisogna affiggere un avviso nell’ufficio di emissione per un certo numero di giorni in base ai soldi presenti sul conto(minimo 30giorni). Sì lo so, sembrano le pubblicazioni per il matrimonio…
Però poi, anche se è cointestato può chiuderlo unilateralmente, avendo cura di segnalare la cosa alla parte interessata.
Oddio spero non sia passata l’info che la Bersani riguardi anche i libretti, quelli sono di un’altra fattispecie. Nel caso particolare mi riferivo al conto bancoposta.
In sostanza il cassiere adducendo ai libretti non ha voluto manco chiudere il conto bancoposta, è questo è una cazzata. Lo puoi chiudere e non possono romperti i coglioni, sui libretti la cosa è più complessa ma le faqs delle poste (o di CDP) spiegano bene come muoversi!
Le pubblicazioni ogni tanto le ho viste, fanno veramente tanto ancien regime! 😀
Sì esatto, lì ha sbagliato alla grande, perchè non vedo come il conto possa essere legato ai libretti. Sono entità separate. Ma purtroppo di cose del genere ne ho viste parecchie.
Da parte di Rip credo abbia prevalso il fastido del momento piuttosto che l’insistere sul punto, il “cassiere” o non gli andava di lavorare oppure l’ha fatto apposta per i motivi spiegati nell’articolo.
Ciao. Per un attimo ho pensato che non mi volessi più da queste parti. Poi ho guardato meglio 🙂
“Ma ora ditemi voi, o carri taccagni,”
” in questo caso è Mr. Rip è in errore”
“lo stipendio miserrimo io fare il mio lavoro più a cazzo”
ciao.
Ci provo sempre ma come editor sei sempre sul pezzo 😀