Qualche settimana fa mi sono fatto un viaggio low cost a Praga. Quel tipo di vacanze in cui parti e non prendi i posti in aereo, hai un sedile scomodo nelle compagnie di volo ultracheap, parti alle 6 di mattina e per non pagare il bagaglio strizzi tutto in uno zaino ryanair 40x20x25.
Son quei viaggi che ad una certa età tutti ti dicono di non fare più. Invece sono divertenti. Anche perché alla fine lo fai per scelta e non per necessità e quando sei arrivato a destinazione i soldi le cacci eccome… mica sei più un universitario con gli spiccetti contanti sul conto corrente.

Mi piace trarre degli insegnamenti dalla quotidianità. Mi piace spingermi un po’ oltre i miei limiti, tirare un po’ le corde delle abitudini. Fa bene a tutti farlo, ogni tanto.
Per anni ho provato a volare compattando in un micro zainetto tutto quello che mi serviva. Ho sempre miseramente fallito anche se, col tempo, son riuscito a ridurre quanto mi era necessario per un breve spostamento di qualche giorno.
In questo viaggio low cost invece ci sono riuscito.
Ecco cosa ho “imparato”.
1. CONCRETEZZA E PRIORITÁ
Se si sta fuori un paio di giorni è perché facciamo i turisti.
Passeremo tutto il giorno in giro, poi (forse) torneremo in albergo nel tardo pomeriggio per una doccetta e riusciremo con l’intenzione di sedare i crampi della fame stordendosi con una bella birra. Non si può pretendere di più dal corpo.
Se dopo 15 km a piedi in piena FOMO da roba nuova non hai voglia di andare a dormire alle 23 la soluzione è un sedativo, non un bagaglio in stiva.
La prima lezione è quella di fissare le priorità (cosa fare) cercando di essere concreti nel massimizzare i propri bisogni con gli obiettivi fissati: scegliere delle scarpe comode visti i tanti km a spasso sarà meglio di uno stivaletto carina come un Pile sarà meglio di un maglione. Sembra banale, lo so. Eppure dovrebbe funzionare così anche nella vita.
È importante pensare a cosa si vuole fare e su questo costruire cosa portarsi anche perchè…
2. CI PORTIAMO SEMPRE TROPPA ROBA
Abbiamo la tendenza a portarci sempre più roba di quanto sia veramente necessaria.
La realtà è che per un viaggio low cost di pochi giorni bastano le stesse cose: maglie, mutande e calzini contati (una per giorno + 1 extra), un pantalone e un maglione di ricambio.
Il resto sono cazzate.
Queste regole le conosciamo tutti eppure partiamo sempre con troppa roba, appesantendo i nostri spostamenti con trolley o carichi extra inutilmente pieni di oggetti.
Lo facciamo perchè siamo bulimici e per una serie di motivi:
- Procastiniamo le decisioni al futuro
- Non vogliamo pianificare
- Siamo indecisi
Essendo la pianificazione difficile, non ci orgnanizziamo. Evitiamo di fissare le priorità. Questo ci porta ad essere indecisi quindi procastiniamo le decisioni al futuro.
In parole povere non ipotizziamo obiettivi e necessità e ficchiamo roba su roba in una valigia “per ogni eventualità”. Questa assenza di organizzazione non è un dramma per un singolo viaggio. Non lo è neanche per una serie di viaggi ma questo modo di fare quanto costa nella vita?
Pensate tutti gli oggetti acquistati perché “potrebbero essere utili”, pensate a quante padelle o pentole ci sono in cucina quando usate sempre le stesse tre, a quanti elettrodomestici utilizzati una volta all’anno o a quanto sono piene di cianfrusaglie le dispense e gli armadi.
Riempiamo la borsa di vestiti perché non abbiamo idea di cosa fare. Proviamo a far entrare tutto ma è impossibile quindi compriamo un upgrade di bagagli per far entrare tutti quegli oggetti e… aggiungerci altro in quanto “potrebbero essere utili”.
Tante persone fanno così con le case: le inzeppano di merda perché non sanno prendere delle scelte incapaci di rompere il meccanismo perverso della procastinazione.
Abbiamo comprato degli oggetti per liberarci di un problema e alla fine sono diventati dei pesi: in spazio occupato, economico e tempo per pulirlo o sistemarlo. Quel peso in una vacanza è caricarsi di valgie, nella vita di fare mutui a rotazione.
Non ritengo tutti debbano vivere secondo una filosofia minimalista “less is more”, ma cazzo, riflettere su sta roba non fa male
3. CERCARE LA PROPRIA PERFEZIONE PERSONALE
Alcuni oggetti aiutano davvero nella vita. Tanti altri sono inutili.
Vale nei viaggi come nella vita.
Per trovare quelli buoni, la propria perfezione personale, serve un po’ di culo e molta ricerca. Io uso un metodo “prova e migliora” una sorta di Kaizen della Toyota.
Ad esempio a me piacciono gli zaini e ne provo molti. Di quelli compatti ne ho acquistati davvero parecchi è secondo me questo è il migliore zaino 40x20x25: la forma rettangolare gli permette di far entrare un botto di roba, ha una tasca nascosta per i documenti ed è comodo. Ci sono prodotti più costosi e meglio fatti però questo funziona per la sua spartanità.
Una cosa che ho capito nel tempo è di evitare le feature di marketing.
Gli zaini con tante tasche e taschine alla fine sono meno funzionali perché ogni elemento aggiuntivo sottrae spazio all’abbigliamento e parliamoci chiaro… vi servono davvero le tasche porta penne?
Pure questa è sorta di lezione di shopping. Quando vediamo pubblicità o scatole con mille funzioni è solo perchè le aziende, in questa maniera, la buttano in caciara. Provano a soddisfarre qualsiasi possibile esigenza del consumatore per attirarlo nell’acquisto ma alla fine si tratta di prodotti che svolgono la loro funzione mediocremente.
Altre decisioni invece riguardano scelte personali. Parlando di me Praga è una città fredda soprattutto se confrontata a Roma però io sono un tipo caloroso.
Per affrontare il clima mittel europeo di gennaio ho comprato diverse maglie. Quelle a maniche lunghe termiche di decathlon non fanno per me, schiumavo di sudore anche a -3°. Le maglie heattech di Uniqlo a mezze maniche sono più che sufficienti. Peraltro sono anche più godibili esteticamente di quelle sportive della catena francese.
Il discorso più largo è di non comprare oggetti usa e getta ma quelli con un ciclo di vita lungo. Capi con un buon rapporto qualità/prezzo sfruttando il principio dell’ammortamento.
Io affronto agli acquisti un po’ come un investimento. Preferisco spendere di più per un oggetto che sono consapevole di usare negli anni o di cui sono convinto della maggiore qualità.
In questo viaggio ad esempio sarei potuto partire con delle felpe di Pile economiche ma ho preferito acquistare un modello della North Face. Forse sono solo un borghese del cazzo ma quando l’ho provato mi son subito reso conto della maggiore qualità del prodotto. Chiariamoci il pile è sempre un materiale del cazzo però quello cheap di decathlon lo avrei usato solo a casa, questo sicuramente lo userò anche nella vita civile.
E si, sono uno di quelli che usa la tuta solo per casa, per buttare la spesa o andare in palestra.
Poi sia chiaro, l’ho provato in negozio e acquistato online alla metà del prezzo sfruttando le gift card scontate tramite BeProf. Questo però è un altro discorso.
4. LO ZAINO RYANAIR 40X20X25 E I LIMITI POSITIVI
Non ho mai capito perché i limiti vengano visti in una maniera così negativa. Cioè certo, se imposti da qualcuno di esterno o da un sistema politico sono un bel problema, ma non capisco perché “porsi dei limiti” sia visto esistenzialmente in un’ ottica così oppositiva.
La libertà totale fa più paura ed è più difficile da gestire. I limiti creano una cornice dove muoversi e permettono di sprigionare skill in maniera dirompente.
Prendiamo la storiella dello zaino ryanair 40x20x25. Questo è un limite palese per chiunque non voglia comprare un bagaglio extra in una compagnia low cost, però è anche un detonatore di creatività.
40 centrimetri di lunghezza sono pochi, ogni mossa sbagliata di questa partita a scacchi rischia di farvi scoppiare lo zaino o farvi pagare una multa al check in. Fare entrare dei vestiti invernali estivi è complicato ma è proprio così che si sprigiona la fantasia.
In un certo senso è un po’ una sorta di istinto di sopravvivenza moderno
Conosco amici che per viaggi di famiglia spediscono i pacchi con le poste, chi si fa arrivare gli ordini di Amazon direttamente in albergo o chi, come me, ama giocare a tetris per far entrare tutto.
C’è tutto un modo per piegare i vestiti e massimizzare lo spazio di ogni angolo dello dello zaino. Io uso sempre dei cubi a compressione. Una soluzione ultra cheap a questi ultimi sono questi sacchi sottovuoto da viaggio: non serve un’aspirapolvere perché basta chiuderli e poi strizzarli a mano. Da Risparmio Casa si trovano a poco più di un euro l’uno e ne bastano un paio per un piccolo zainetto.
Ok sembra che abbia vomitato contenuti solo per una mia mania. Questo limite però dimostra una serie di lezioni vere sulla vita:
- La capacità personale di trovare soluzioni originali di fronte ad un obbligo attivando il nostro “istinto di sopravvivenza moderna” (leggi: non spendere soldi extra o prendere multe)
- Organizzazione. Si può far entrare tutto in un bagaglio solo se si è compreso l’obiettivo, cosa serve e come metterlo. In tutto ciò l’organizzazione è fondamentale.
Lezioni mica da poco?
CONCLUSIONI FINANZIARIE DA UN VIAGGIO LOW COST
Una delle più famosi citazioni del generale americano Bradley è “Amateurs talk strategy. Professionals talk logistics”.
Vale anche per la finanza personale. La parte divertente è quella di parlare di trucchetti (come vi aspettavate oggi, no?), però la cosa che davvero conta è l’organizzazione. Senza quella qualsiasi strategia, dal fare un viaggio a fare un piano finanziario è inutile.
Un viaggio low cost come quello narrato in questo articolo è un po’ un allenamento per progetti più grossi. Pensatela così dai.
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