Te lo hanno inculcato in testa sin da piccolo: comprare casa è un investimento.
Veniamo da una società agricola e povera e il primo pensiero dei nostri nonni e dei nostri genitori (che avevano una vita molto più umile della nostra) era quello di avere da mangiare sempre, di avere un tetto sulla testa, di guadagnare degnamente e senza fare grossi debiti.
Il miglior modo di investire i risparmi erano solo: comprare casa e comprare titoli di stato.
Così si è retta la nostra economia dal dopoguerra fino a poco fa.
Ma comprare casa NON è un investimento.
investiménto s. m. [der. di investire]. – 1. Impiego di una somma di denaro in un’impresa o nell’acquisto di valori o anche di oggetti: fare un buon, un cattivo i., un i. sbagliato. In senso più tecnico, la trasformazione di risparmio in capitale (nell’uso com. si parla però, anche se impropriamente
Cosa vuol dire?
Vuol dire prendere i propri soldi e metterli in qualcosa che renda più denaro attraverso attività d’impresa o investimenti di vario tipo (finanziari, oggetti, etc).
La casa non genera grosse plusvalenze, dal 1890 a oggi il rendimento reale di un immobile èdello 0,2%
È poco più del tasso d’interesse che vi dà la vostra banca se tenete i soldi sul conto senza fare niente. Chi ci guadagna davvero è un imprenditore.
Una persona che fa attività d’impresa e attraverso la casa (che è il mezzo con cui fa attività d’impresa) fa rendere più denaro.
Il problema è che i vostri nonni facevano i conti della serva.
Guardavano alle cifre grezze e stop.
Compravano casa a 200 milioni?
Beh ora vale 400.000 mila euro! Cacchio sono un genio imprenditoriale!
Ma basta fare un po’ di conti per vedere che il rendimento della casa è del:
400.000 (euro) x 1936.27 (cambio lira/€) = 774.5 milioni / 200 milioni = 3.87.
Il rendimento è del 3,87%, beh non male vero? No, è normalissimo.
Questo perché non mettono in conto l’inflazione (ovvero l’aumento di prezzi di beni e servizi) che dal 1980 è di 3,97%
I simpatici e arzilli boomer hanno perso ogni anno lo 0,10%.
E questo senza mettere in conto le spese nascoste per l’acquisto di casa:
- Costi di manutenzione
- Lavori di ristrutturazione
- Notaio
- Tasse sulla proprietà come imu et simila
- Catasto
- Costi di agenzia
- Interessi del mutuo
Cosa vuol dire?
Che i nonni hanno perso UN BOTTO DI SOLDI comprando casa.
Certo gli italiani non avevano alternative di investimento ma hanno perso soldi anche investendo in grandi città come Roma, Milano o Bologna, figurarsi se hanno mosso capitali per la casa al mare, in montagno o nel paese in cui sono nati (ora disabitato e senza turismo).
Anche se compri casa per affittarla rischi tantissimo.
Il sistema legilastivo italiano sugli immobili garantisce basse tasse ma… alti rischi! Nel caso di occupazione i tempi sono biblici in quanto lo stato ha preso l’abitudine di usare la proprietà privata altrui come un modo per risolvere il problema abitativo.
Nel frattempo tu perdi soldi, ti rodi il fegato e stai male (e paghi l’Imu!).
Non parliamo poi d’inquilini cafoni e maleducati o di quanto sia complicato gestire bene un affitto con Airbnb se si ha già un lavoro normale.
Gli immobili inoltre sono un bene illiquido per eccellenza. Se hai bisogno di soldi non vendi casa nel giro di un paio di ore ma ci metti mesi.
Un azione oppure l’oro o un oggetto di collezionismo lo vendi in poco tempo, per la casa non vale lo stesso ragionamento.
Quindi: non devo comprare casa? No, anzi.
La casa è un acquisto da fare, ponderato e con ragione, ma deve essere fatto sapendo che non sarà un investimento.
La casa è una sicurezza. La sicurezza di avere un alloggio per gran parte della vita, creato secondo il proprio gusto con la tranquillità di possedere qualcosa di proprio.
È una sicurezza psicologica, non finanziaria. Se vuoi fare un investimento stai cercando un’altra cosa.
Poi se proprio vuoi comprare un immobile almeno usa la ragione fallo usando la regola del 4%!
Ma poi di che parliamo? Tanto sei un morto di fame partita iva, quindi camperai in affitto a vita!
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