Se mi seguite da un po’ di tempo saprete che sono un grande appassionato di storia, una pratica difficilmente conciliabile con la finanza personale, Eppure mi piace svagare sui temi del blog e per questo ho studiato la storia della carta di credito.
E lo sai che c’è? È una narrazione interessante quanto quella di un Alessandro Magno qualunque!
Sapevate che American Express era una sorta di Pony Express del selvaggio West? E sapete che i proprietari dei locali negli anni ’50 chiamavano la filiale bancaria per capire se il cliente avesse i soldi sul conto per pagare?
Incuriositi? Pronti?
Grazie per la parola dottor Barbero!
Vi lancio subito la prima chicca: sapete da chi è stata concepita o inventata la carta di credito?
State pensando a un banchiere vero? Beh, no!
La prima menzione a una carta di credito si trova nel libro di fantascienza utopico del 1888 Guardando indietro 2000 1887 di Edward Bellamy, autore per noi sconosciuto ma che al tempo realizzò scrisse un vero e proprio bestseller.
Il libro narra una futuro utopico in una società profondamente diversa da quella vissuta dall’autore ma molto affine alla nostra e in cui, tra le tante cose, veniva ipotizzato il pagamento con la carta.
Nel libro ogni cittadino ha lo stesso credito da spendere e le ore lavorative sono ripartite a seconda della durezza: chi lavora in miniera lavorerà meno ore di un dipendente del comune.
In ogni caso tutti guadagnano la stessa cifra e possono spendere lo stesso budget. I soldi guadagnati sono messi su una carta che ha vari lembi strappabili.
La carta si utilizza entrando in un negozio, scegliendo i prodotti che si vogliono acquistare e mostrando la carta. A seconda dello scontrino verranno staccati tanti lembi di carta quanto il corrispettivo prezzo dei beni comprati.
Un bravo cittadino deve quindi essere molto abile nel gestire al meglio il proprio budget.
Ecco, forse il concetto è più simile alla carta di debito ma è pazzesco pensare a quanto sia “antica” la storia della carta di credito.
LA GENESI DELLA CARTA DI CREDITO NEL PRIMO ‘900
Non so se il libro avesse stimolato la fertile immaginazione degli americani del primo novecento ma prima degli anni ’50 già esistevano una sorta di proto carte con un funzionamento affine a una moderna American Express.
Ah ecco, parliamo di Amex! Nacque a metà ‘800 come società di trasporto valori per trasformarsi in un istituto di credito. L’anno del cambiamento è il 1891 in quanto inventò un prodotto finanziario chiamato Traveler’s Cheque.
Noi non ci rendiamo conto di che mondo era quello ottocentesco e quanto fosse difficile viaggiare portandosi dietro il denaro necessario: le rapine erano dietro l’angolo e si dovevano per forza avere contanti od oro! Un delirio!
Amex lo sapeva e inventò questi assegni fatti apposta per viaggiare.
Si depositavano dei soldi nella propria banca e in cambio si otteneva il Traveler’s Cheque un assegno scambiale con denaro contante in tutto il mondo facendo una firma e compilando qualche documento.
Non si doveva più viaggiare con valigie cariche di roba ma basta nascondere il pezzo di carta in una tasca segreta.
Oh, guardate che sono stati usati fino agli anni ’70 eh!
Ma vi ricorda qualcosa la firma? E l’utilizzo per il viaggio? Dai che stiamo facendo dei passetti in avanti verso la modernità!
Un’altra consuetudine venne dai negozianti americani che cominciarono a fare, in totale autonomia, il cosiddetto “credito su carta” ai clienti più fedeli.
Invece di farli pagare immediatamente si segnava la spesa su un libro mastro e poi a fine mese si facevano i conti. Il clienti quindi avrebbe pagato il totale una sola volta invece che in tanti micro pagamenti giornalieri.
Saldo di fine mese dite, eh?
E non è finita! I più intraprendenti tra questi negozianti cominciarono a consegnare ai clienti delle piastre di metallo con su scritto un codice (mica sarà il iin e bin?) e il loro nome e cognome.
Vedete che l’Amex Platino o le carte Metal non sono niente d’innovativo?
Il problema è che tutte queste erano iniziative singole: i clienti cominciarono ad accumulare credito e tessere da diversi negozianti, un po’ come noi facciamo con le tessere fedeltà dei supermercati.
Già mi immagino poi le truffe dei nostri avi appena sbarcati dall’Italia.
Insomma serviva qualcuno che creasse un sistema unificato!
LA PRIMA CARTA DI CREDITO: DINERS, AMERICAN EXPRESS O BANKAMERICARD?
La questione su quale sia la prima vera carta di credito è molto dibattuta in quanto, più o meno, ne nacquero tre nello stesso periodo.
Diners Club (che ha recentemente abbandonato il mercato italiano) è considerata la prima e portò a compimento il processo di credito su carta emettendo una carta di… carta che poteva essere utilizzata per i pagamenti in migliaia di ristoranti americani.
Il suo successo fu travolgente e in breve arrivò anche sul mercato europeo, Diners è infatti la prima carta ad arrivare in Italia nel 1963!
Ma è tecnicamente Diners la prima carta di credito? Beh, insomma.
Se traducete il nome dell’azienda vuol dire più o meno “il Club dei commensali” cioè gente abituata a mangiare fuori e facenti parte di un ristretto gruppo di membri.
Ecco, Diners era più un servizio di un club per un ristretto gruppo sociale e poteva essere usata solo in dei ristoranti!
Gli inventori della prima carta di credito quindi potrebbero essere considerati i dirigenti di Bank of America.
Quest’ultimi fecero le cose in grande con un esperimento. Nel 1958 inviarono 60.000 carte di credito BankAmeriCard già attive ai cittadini della città di Fresno invitandoli a usarle per i loro pagamenti giornalieri.
Fu un disastro che causò una perdita attualizzata di 90 milioni di dollari.
In breve si scopri che il 22% dei clienti non ripagava il debito oppure conduceva vere e proprie frodi ma Bank of America, timorosa della concorrenza, continuò a emettere carte in tutta la California peggiorando la propria situazione finanziaria.
Sembra la classica storia che finisce con un fallimento epico, no?
Invece no! Dopo l’insuccesso di Fresno si capì che le carte di credito non possono essere date a tutti e l’emissione necessita di un rigoroso controllo del rischio e di valutazione del cliente.
A proposito, leggetevi le 5 regole su come non usare una carta di credito, vah!
La BankAmeriCard divenne quindi finalmente un prodotto redditizio ed entrò anche nel mercato europeo. Negli anni ’70 cambierà nome diventando… VISA!
E Amex?
Anche Amex lanciò la prima carta di credito nel 1958.
Si trattava di un piccolo rettangolo di carta bianco e viola con uno stile grecizzante.
L’importante innovazione di American Express (oltre di usare già nel ’60 la plastica per le carte) era la struttura a 3 step nella gestione delle transazioni:
- Il titolare pagava una certa quota annua all’emittente (Amex)
- Amex si impegnava ad anticipare la spesa al titolare quando quest’ultimo utilizzava la carta in uno degli esercenti convenzionati
- Il titolare si impegnava a rimborsare all’emittente gli importi anticipati secondo scadenze prefissate
Insomma chi ha inventato la carta di credito?
Io non saprei dirlo con certezza. Di sicuro quegli anni furono pieni di grande creatività, d’innovazioni e intuizioni che tuttora fanno parte della nostra normalità!
L’EVOLUZIONE DELLE CARTE DI CREDITO
Nel 1961 la carta di BankAmeriCard diventa finalmente profittevole.
E la cosa non sfuggì alle altre banche! Se dal 1960 al 1966 vennero introdotte solo 10 nuovi carte negli Stati Uniti, dal 1966 al 1968 ne furono emesse ben 440 diverse tra piccoli e grande banche.
Insomma, le carte di credito entrarono nella quotidianità delle persone.
In questi anni infatti nasce da un unione diverse banche MasterCharge… vi faccio vedere il logo, che dite?
Finalmente poi venne usato come materiale la plastica, vennero lanciati modelli iconici come l’American Express Oro nel 1966, le prime raccolte punti e i cashback premio per i clienti.
In generale il servizio si espanse in tutto il mondo e anche in Italia, negli anni ’80 nasce Bancomat, un circuito solo nazionale.
Un nome così riconoscibile che tuttora è usato come sinonimo per intendere tutte le carte.
Rimane un grande problema però: evitare le truffe e addebiti non coperti.
Per farlo i negozianti negli anni ’60 e ’70 si avvalevano di due metodi:
- Controllare se il cliente e la carta esistono su una sorta di libro pagine gialle fornito dagli emittenti
- Avvalersi della cosiddetta “autorizzazione telefonica” cioè chiamare la banca per capire se il cliente è solido finanziariamente.
Queste procedure rallentarono molto le transazioni e furono un dilemma irrisolto fino all’arrivo dei computer.
Nonostante ciò la storia della carta di credito continuò andò di pari passo con le innovazioni tecnologiche. Per aumentare la sicurezza viene prima installata una banda magnetica e poi, negli anni ’80, il chip di sicurezza nonchè le tecnologie di verifica dei dati come il codice CVV.
Usare le carte di credito col tempo è diventato più semplice. Sono ormai utilizzabili in tutto il mondo, nascono gli ATM per il ritiro contante e nei negozi appaiono i primi POS manuali:
Se vi ricordate di sto POS siete vecchi eh!
E poi?
STORIA DELLA CARTA DI CREDITO: CONCLUSIONI!
Come “e poi”? Siamo arrivati ai giorni nostri!
Ormai sono più di 70 anni che esiste la carta di credito.
Alcune aziende sono diventate marginali (come Diners), altri circuiti emergeranno, alcuni stanno capendo cosa diventare da grandi (tipo Bancomat con Bancomat Pay) e ormai esistono carte di credito gratuite e a disposizione di tutte le esigenze.
Forse in futuro la carta fisica non servirà più visto l’aumento di transazioni tramite Google e Apple Pay. Ormai non è più necessario firmare la ricevuta, la banda magnetica rimane sulla carta per pura tradizione e basta un telefono per autorizzare una transazione.
Nonostante ciò rimane la storia delle carte di credito, un piccolo oggettino di plastica che fa parte dell’evoluzione del mondo finanziario.
Volete un consiglio romantico?
Prendete la vostra Blu American Express (tanto vi ho convinto a farla, lo so) guardatela e pensate a quanto ha da raccontare quel rettangolino semi trasparente.
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FONTE IMMAGINE: Foto di Lukas
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