Usiamo spesso i termini finanziari e legali impropriamente in molti usando due parole diverse come sinonimo dello stesso concetto. Un esempio? Tasse e imposte.
C’è una grande differenza tra tasse e imposte, come c’è tra Playstation e console di videogiochi o come quell’abominio di mia madre che chiama qualsiasi carta di debito o di credito nella stessa maniera oppure quando è senza soldi liquidi mi domanda “vai a fare un bancomat?”
Scusate, ho un astio incredibile per questi fraintendimenti semantici, per i miti finanziari e soprattutto odio gli italiani che usano il termine bancomat per qualsiasi cosa.
Non parliamo di quelli che ritengono l’IVA una tassa sul commerciante oppure alimentano fake news sulla tassazione italiana.
Vabbè, andiamo al dunque prima che mi inalberi.
COSA SONO LE IMPOSTE
Sono un contributo obbligatorio che è basato sul reddito o sul patrimonio del contribuente. Le imposte sono utilizzate per finanziare le attività che tengono in piedi un paese a parte dall’istruzione sino all’esercito o al sistema pensionistico.
Forse non sapete come funzionano le imposte in Italia ma una delle più famose è l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) che viene pagata da tutti i dipendenti e, in varia forma, anche dalle partite iva sotto forma d’imposta sostitutiva.
In ogni caso la differenza principale tra imposte e tasse è che, con le imposte, non sappiamo esattamente cosa riceveremo in cambio andando a fare il pagamento.
Ad esempio un’imposta molto famosa nel mondo finanziario è l’imposta di bollo che ha mille sfaccettature (per conto corrente, conto deposito e conto titoli) ma di cui nessuno come venga utilizzata.
In sostanza le imposte sono versate per un generale “pago per tenere in piedi lo stato”
Per essere più limpido e chiaro esiste una sezione sul sito dell’Agenzia delle Entrate in cui è possibile vedere come sono state spese le nostre tasse.
Non guardate, fidatevi.
COSA SONO LE TASSE
Al contrario delle imposte con le tasse sappiamo perfettamente perché le paghiamo.
Anzi, spesso queste tasse hanno dei nomi famigliari e che, più o meno, tutti abbiamo pagato.
Qualche esempio?
- TARI (per la raccolta dei rifiuti)
- TOSAP (tassa sull’occupazione del suolo pubblico)
Anche nel gergo comune questo viene usato correttamente come “tassa sulle proprietà” per la proprietà di una casa o “tassa sui servizi” viene addebitata per servizi pubblici come l’acqua e i già menzionati rifiuti.
E I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI?
Nel caso dei contributi previdenziali non si ha a che fare né con una tassa né con un’imposta ma è detto “premio assicurativo”.
Che vor dì?
Quando potete lavorare invece di spendervi tutto mettete una parte dei vostri guadagni in una sorta di fondo di emergenza che verrà utilizzato quando avrete problemi a garantirvi uno stipendio come nei casi di malattia, invalidità o pensione.
Questo fondo però non lo gestite in autonomia ma le percentuali da mettere da parte e soprattutto le modalità a cui potete attingere ai fondi sono definite dallo stato.
Non si tratta quindi di tasse in quanto, prima o poi, quei soldi li rivredete. In realtà tecnicamente anche i soldi delle imposte le vedete perché garantiscono la corretta manutenzione e funzionamento della vostra città ma vabbè, non vado nel filosofico.
CONCLUSIONI: DIFFERENZA TRA IMPOSTE E TASSE
In questo blog troverete molto spesso usate indifferentemente il termine tasse e imposte, ciò è sbagliato ma se scrivo “imposte di reddito” su google non mi trova nessuno mentre se scrivo “tasse” sono primo nel ranking (seee magari!).
L’importante è che oggi abbiate capito la differenza tra questi due termini. Ti lascio metabolizzare e poi ti spiego la differenza tra tasse dirette e indirette.
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