Praticamente tutto sto cacchio di blog è una raccolta di trucchi e regole per gestire il denaro. Ho parlato di ogni tipo di metodo possibile ed immaginabile.
Eppure, qualche volta, mi rendo conto di essermi perso qualcosa.
Cose a cui non fornisco la giusta importanza, elementi o fattori significativi che ritengo scontati. In molti casi non lo sono.
Gestire bene i soldi è tutto sommato semplice. Gli stessi principi sono validi dai tempi dei Sumeri. Al al netto dei cambiamenti dei sistemi finanziari, quegli stessi pensieri di secoli fa funzionano anche oggi, quindi rifaccio il punto sulle regole più importanti, ok?
Ammazza come sei diventato disponibile da quando faccio il podcast, che è successo oh?
I PRINCIPI PIÙ IMPORTANTI PER GESTIRE IL DENARO
1. USA IL DENARO PRIMA PER TE STESSO
Ok, questo sembra molto un discorso da Kiyosaki mierda ma non ha nessuna attinenza con le teorie strampalate del guru americano.
Il concetto è semplice. Prima di usare i propri soldi per fare acquisti verso prodotti di aziende tipo la Apple o la Gillette di turno pensa a pagare te stesso: gira i soldi su un conto di risparmio, il fondo pensione oppure sul tuo pac di investimento.
Solo dopo aver fatto questo pensa a spenderli.
Tecniche come il budgeting inverso spiegano proprio come gestire la contabilità personale in questa maniera: prima investi (cioè pensa a te stesso del futuro) e poi, con il resto, pensa a cavartela per ripagare le mensili.
È un modo di concepire la vita diverso in quanto ribalta completamente il modello di gestione del denaro “guadagno 10–> spendo 10″. Un meccanismo consumista il cui unico risultato è riempirti casa di cianfrusaglie e farti avere il conto corrente perennemente a zero.
2. TRACCIA I SOLDI E CAPISCI COME LI USI
L’ho ripetuto tre milioni di volte. Se non sai quanto guadagni e come spendi i soldi è impossibile fare qualsiasi cosa.
Usa un app come Wallet, un file excel semplice oppure la funzione apposita della tua banca l’importante è che tu sia in grado di capire dove vanno i tuoi soldi.
Questa abitudine la devi portare per il resto della tua esistenza.
È come andare a cacare: perdi tempo, spesso è deludente e non è molto gradevole eppure è vitale.
3. I DUE LATI DELL’INTERESSE COMPOSTO
L’interesse composto è bellissimo se sei un investitore e terribile se sei un debitore.
Con un ritorno dell’investimento del 7% all’anno il capitale investito in strumenti finanziari raddoppia in 10 anni, ma lo stesso succede se sei in debito.
Immagina lo stesso processo. Solo che per i debiti i tassi sono di molto superiori: il 23% di TAEG di molte carte di credito o il 12% del finanziamento per i beni di consumo.
Se ci aggiungi anche il pagamento della rata minima sarai in debito perenne.
Meglio stare dal lato positivo dell’interesse composto!
4. IL PESO DEI FINANZIAMENTI: LA TECNICA 20/3/8
Ma come puoi capire se stai facendo un finanziamento di merda oppure una corretta?
È bene mettersi in testa di non aprire finanziamenti con leggerezza come se si stesse mangiando delle caramelle alla menta.
La rateizzazione delle spese è utile solo in momenti precisi della vita o usando il buon senso.
Piccolo riassunto di come comportartsi prima di finanziare una spesa:
- Valutare sempre se ci si può permettere quell’acquisto o se ne vale la pena
- Se puoi permettertelo cerca di comprarlo cash
- Fai attenzione al TAEG e TAN ovvero il tasso d’interesse del finanziamento
I ragazzi di The Money Guy hanno sviluppato una tecnica chiamata del 20/3/8: compra in prestito solo se puoi dare il 20% di anticipo, per una rateizzazione massima di 3 anni (36 mesi) e con un tasso d’interesse minore dell’8%.
Di debiti e finanziamenti abbiamo parlato anche nella prima puntata di Too Big to Fail:
5. CONSIDERA TUTTI I COSTI
Come esseri umani siamo pieni di bias e tendiamo a confermare le nostre ipotesi. Invece di vederne i difetti proviamo a cercare conferme a quello che pensiamo.
Questo succede per la limitatezza delle conoscenze, per egocentrisco, pigrizia e un po’ di idiozia.
Una delle cose più comuni quando si fanno i conti è quello di non considerare tutti i costi.
Compri casa? La giustifichi considerando solo il prezzo di acquisto!
Vorresti una nuova auto luccinante? Ma è a rate! Con l’anticipo pago solo 1500€!
Eh no, amico mio!
Non stai prendendo una decisione razionale stai usando il tuo culo flaccido. Vuoi confermare la voglia e cerchi di dargli un tono accettabile.
Dovresti prendere l’abitudine di considerare tutti i costi quando affronti una spesa: da quelle più piccole a quelle più ingenti.
L’ammortamento e il total cost of ownership sono tuoi amici. Il primo ti permette di valutare gli acquisti non per il loro valore nominale ma per quello di utilizzo, il secondo invece ti fornirà un metodo per incorporare tutti i costi del ciclo di vita.
Meglio comprare un paio di scarpe semi artigianali piuttosto che decine di sneakers alla moda.
Le scarpe artigianali, anche se costano di più, ti dureranno per diversi anni mentre le sneakers alla moda, più economiche, solo una. Se spalmi il costo sul tempo di utilizzo le prime risulteranno finanziariamente come una scelta migliore.
Il Total Cost of Ownership è invece un piccolo calcolo che mette sul tavolo tutti i costi dell’acquisto: riparazioni, tasse, burocrazia, interessi sul debito e molto altro. Si tratta in questo caso di un valore molto più veritiero di quanto dicano i messaggi pubblicitari oppure il (poco) buon senso comune.
6. IMPARA LE BASI DELLA TASSAZIONE
Obiettivamente nella vita si possono fare cose più piacevole di studiarsi la fiscalità. Anzi, anche spaccarsi il mignolino sullo spigolo è una scelta più attraente.
Però pure mangiare verdure, fare palestra, ascoltare podcast di storia rinascimentale e farsi le analisi del sangue non è una cosa piacevole. Son tutte cose che fanno bene.
Capire le basi della tassazione è come mangiare un minestrone!
Diventare dei contabili esperti non serve, basta capire come funzionano alcune cosette:
- Il funzionamento dell’IRPEF
- La tassazione del regime forfetario
- Spese detraibili e decucibili
- Tasse sugli investimenti
Capire queste cose può farti risparmiare decine di migliaia di euro nel corso della vita e ti eviterà di farti prendere in giro da cialtroni e professionisti di basso livello.
7. IL PIC VINCE SEMPRE SUL PAC
Se stai investendo dovresti conoscere la differenza tra PIC e PAC
Il PIC (o lump sum) consiste nel raccogliere un capitale, definire un portafoglio e comprare in un’unica soluzione, il PAC (dollar cost averaging) invece nell’investire la stessa cifra ogni mese mantendo l’asset allocation scelta inizialmente.
Il PAC spalma l’investimento su più tempo e quindi teoricamente evita la possibilità di investire tutto poco prima di un crollo dei mercati.
Psicologiamente sembra la soluzione più corretta ma matematicamente non lo è:
Se hai un capitale da investire conviene sempre il PIC in quanto nel lungo periodo il fattore tempo annulla (o quasi) il rischio di perdita.
Il PAC è una scelta idonea solo a livello mentale o se sei “costretto” a investire mensilmente in quanto non hai un capitale iniziale da mettere sul mercato.
Ahimé nel lungo periodo scegliere il PAC vuol dire dimezzare i rendimenti.
8. IL RISPARMIO CREA UN METODO
Dalla diatriba se è meglio risparmiare oppure pensare a guadagnare di più ne è nata la terza puntata di Too Big To Fail. Il tema è alquanto complesso.
Ramit Sethi ritiene sia meglio concentrarsi sul guadagnare di più, Morgan Housel sul fatto che il risparmio sia la base della gestione del denaro. Io sono per il secondo.
Risparmiare non vuol dire solo essere tirchi e mettere da parte soldi ma strizzare il meglio da qualsiasi occasione la vita ci ponga di fronte. Vuol dire settare la propria mente nell’evitare di finire nel meccanismo circolare del consumismo in cui si guadagna al solo scopo di spendere, vuol dire apprezzare quello che si ha e non ambire a desideri materiali, vuol dire acuire la razionalità a dispetto dell’istinto, vuol dire programmare, guardare al futuro e fare una lista di priorità nella vita.
Il risparmio è spesso visto come un un semplice sottrazione: entrate meno spese. È qualcosa di più, vuol dire ritoranare attivi alla propria esistenza.
Col tempo potete anche essere meno rigidi ma mollare vuol dire rientrare velocemente nel circolo di stipendio e stipendio.
9. COMPRA CASA FACENDO I CONTI PER BENE: IL MUTUO E LA REGOLA 28/36
Per gli italiani l’acquisto di una prima casa è la panacea di tutti i mali: ti sistema a vita, costruisce un ricco futuro finanziario, ti da la casa dove vivrai a vita, cura il cancro e rassoda il culo.
Ok ok niente sproloqui sugli immobili, giuro.
Molti vivo con la pressione di comprare casa perché “si è sempre fatto così ed è la scelta migliore”. Tantissimi lo fanno senza farsi bene i conti (i già menzionati Total Cost of Ownership) in particolare quello che riguardano la rata massima del mutuo.
Il buon Ramit Sethi ci viene in aiuto con la regola 28/36:
Dovresti comprare casa e scegliere il giusto mutuo solo se rata è al massimo il 28% dello stipendio. Nel caso tu abbia altri debiti sommali alla rata del prestito se è più del 36% delle tue entrate, accanna!
Serve la formulina?
RATA MUTUO MENSILE : STIPENDIO MENSILE = n * 100
Se il risultato è superiore al 28% togliti dalla testa l’acquisto dell’appartamento.
Se hai altri debiti come i finanziamenti dell’auto, prestiti con Klarna o con la carta di credito il conto da fare è questo:
(RATA MUTUO MENSILE + ALTRI DEBITI) : STIPENDIO MENSILE = n * 100
Con un risultato è superiore al 36% sei troppo esposto finanziariamente a qualsiasi imprevisto. Pensa prima a ridurre le altre forme di debito e poi ad acquistare casa.
Ok in Italia il debito a consumo è minore rispetto a quello americano, cambiamo un po’ le percentuali e usiamo come numero magico un 33%, lo stesso che usano le banche per concedere o meno il finanziamento.
Ah per il rant su affitto vs acquisto di un immobile c’è il video del nostro vate preferito:
10. COSTI CERTI, GUADAGNI INCERTI
In qualsiasi prodotto finanziario i costi sono una variabile certa mentre i guadagni sono incerti. I primi ci saranno sempre, i secondi no.
Nel fare scelte di acquisto di prodotti, dalle assicurazioni fino ai fondi, è quindi bene controllare quali sono le spese fisse. Tra un prodotto teoricamente molto performante ma caro e uno mediocremente redditizio ma economico è meglio la seconda scelta.
Rip ha fatto un bel calcolatore che mette a confronta fondi con differenti costi di gestione (bassi, medi, alti) e di come questa differenza nel TER impatti sul rendimento.
Dopo 50 anni (pure prima) la differenza è abissale.
CONCLUSIONI SULLE REGOLE FONDAMENTALI PER GESTIRE I SOLDI
Mi son scordato qualcosa? Me sa de si pure stavolta!
Nel caso segnalo nei commenti così possono riscrivere lo stesso articolo tra qualche mese! Muahahah!
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